mercoledì, marzo 29, 2006

maledette cose...


ci sono cose che a mio insidacabile giudizio sono maledette.
tipo i biglietti da visita. sono una delle cose peggiori del mondo.
maledetti biglietti da visita.
che poi che cazzo significa "biglietti-da-visita"?
non significa proprio un cazzo, accidenti.
buongiorno, questo è il mio biglietto da visita.
e io giù botte.
vaffanculo.
che cazzo vuoi da me? che stracazzo me ne faccio del tuo inutile pezzo di carta di cui vai tanto orgoglioso, coglione?
se voglio ti becco anche in cima al mondo, pezzo di merda tronfio e vanaglorioso.
prego, questo è il mio biglietto da visita.
ficcatelo in culo, figlio di un cane!
ah, salve, aspetti, prima che me ne dimentichi, questo è il mio biglietto da visita.
ah, giusto, prima che me ne dimentichi, vaffanculo tu e tutti gli stramortacci tua fino alla novantesima generazione, rincoglionito figlio di una cagna impestata!
bah... maledetti...

p.s. dal discorso è escluso il biglietto da visita della mia amica madame noirot, ovviamente.

lunedì, marzo 27, 2006

ciak si gira - biancaneve e i sette freak


sette disabili lavorano in miniera.
un nano li dirige.
poi c'è uno schizofrenico, soprannominato brontolo.
un narcolettico, soprannominato pisolo.
tre ritardati, soprannominati cucciolo, gongolo e mammolo.
uno affetto da sinusite cronica, soprannominato eolo.
i poveretti, essendo anche rachitici, adatti quindi a cunicoli e passaggi stretti, riescono ad ottenere in concessione una miniera nel bosco.
qui arriva un puttanone, detta biancaneve, inseguita dalla magnaccia, detta la matrigna.
il puttanone è una classica "scaldacazzi", che gliela fa annusare ma non gliela dà mai.
la magnaccia la rintraccia e riesce a passarle della droga tagliata male.
biancaneve va in overdose, e i nani, che tanto intelligenti non sono, si disperano perché ancora nutrivano qualche speranza.
ma arriva un medico nel bosco, vede biancaneve, le fa un'adrenalina, e biancaneve si riprende.
biancaneve, che stupida non è, si intorta il medico e se ne va con lui.
lasciando i sette handicappati a lavorare in miniera.
(mortacci di biancaneve.)

astrosio, 30-3-2006. tutti i diritti riservati.

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vocabolario - bambino

bambino: nano dislessico incontinente, con limitate capacità di deambulazione.

venerdì, marzo 24, 2006

il sogno



stanotte ho sognato di essere un fauno con il pene perennemente eretto che inseguiva in un bosco una ventina di ragazze nude che non sapevano minimamente come erano finite lì. quando ne raggiungevo una, la bloccavo e abusavo di lei. in tutti i modi.
è stato un sogno molto realista. sentivo il profumo degli alberi, il contatto della pelle, la brezza, le urla delle donne, e il loro profumo.
e io ero il signore assoluto di quel mondo.
a un certo punto sono salito su una altura arrampicandomi con una velocità ed una agilità animalesca. come una scimmia.
il cielo era strano, un porpora con squarci arancioni.
ho ululato la mia gioia a quel cielo, mentre sotto di me si agitavano le ninfe impaurite.
non sarà stato un sogno particolarmente orginale, ma 'sti cazzi. è stato figo.


l'immagine è stata pubblicata grazie alla cortesia di alejandro colucci, www.alejandrocolucci.com

mercoledì, marzo 22, 2006


certe velte me sembre che el mende nen ce seene le eltre vechele me sele le e. qeende, neente e e e e, me sele e.
le eneche perele che remerrebbere egheele serebbere qeelle tepe pere, mele e chese chesè.
me qeese tette le eltre perele chembeerebbere.
mene mele che tette remene egheele.
me sbeglee?

martedì, marzo 21, 2006

post poetico


vi siete mai soffermati a pensare alle unghie dei piedi tagliate? che fine fanno? dove le porta il vento degli eventi? c'è secondo voi al mondo uno che si preoccupa di questo a livello scientifico?
l'unghia del piede, una volta tagliata, viene dimenticata, abbandonata. spazzata via.
come mille altre cose a questo mondo. fanno la stessa fine. come i ricordi ad esempio.
i ricordi sono un'altra cosa molto astrusa.
mi vengono i brividi quando mi ricordo dei ricordi.
che cazzo sono i ricordi?
perché ci ricordiamo?
dove cazzo sta scritto che ci dobbiamo ricordare?
eppure lo diamo per scontato, e ce ne dimentichiamo, lo mettiamo da parte. come la cacca. la facciamo tutti i giorni ma poi cerchiamo di non pensarci più.
mille volte al giorno l'uomo dimentica l'astruso che è nel mondo.
dai, i ricordi non hanno proprio senso.
la verità è che il passato fa cagare.
sempre e comunque.
i ricordi sono cacca.
scorie.
escrementi.
residui.
mortacci loro.
chi vive di ricordi e' un minchione.
cosi' chi rimpiange gli anni 60 70 80 90 eccetera.
infatti mi stanno sul cazzo i revival.
fanno cagare.
mortacci dei revival.
va bene, dico io, ricordiamoci, è inevitabile; ma stiamoci attenti che non ci possiamo nutrire di ricordi, come non ci possiamo nutrire di merda. anche se alcuni lo fanno. in un caso e nell'altro.
c'è gente infatti che mangia la merda.
e c'è gente che vive di ricordi.
più o meno è la stessa cosa.
ricordiamoci del passato, ok, ma poi tiriamo lo scarico.
puliamoci il culo per bene e alziamoci dal cesso.
comincia un altro giorno.
è primavera.

lunedì, marzo 20, 2006

la patata


un'altra cosa che trovo molto astrusa è la patata.
la patata ha una forma bizzarra, non si capisce per esempio qual è l'alto e qual è il basso, mentre in genere in tutti gli altri cosi vegetali bene o male si può identificare un alto e un basso.
quindi tu hai questa cosa che ti mangi e che ha un colore neutro e una forma astrusa.
che senso ha la patata nell'ordine delle cose?
la patata non ha ragion d'essere. forse viene da un altro pianeta. perché io quando vedo la patata ho provo uno strano senso di vertigine, di disorientamento.
certo c'è da dire che sono un amante della patata.
mi piace infatti sempre e comunque, anche lessa.
mi piacciono le patatine fritte, il purè (che alcuni chiamano purea), mi piace pure il timballo di patate, mi piace la pasta con le patate, eccetera. non c'è un solo modo in cui non mi piaccia la patata. e soprattutto mi piace il fatto che con patata si indichi anche, scherzosamente, l'organo genitale femminile. che è un'altra cosa che mi piace moltissimo, in tutte le salse.
anche se secondo me la figa somiglia più a un'ostrica. io quando vedo le ostriche aperte mi eccito. giuro.
però sti cazzi, mi sta bene che la figa venga chiamata patata perché mi piacciono entrambe.
evviva le patate!!!

giovedì, marzo 16, 2006

tengo na minchia tanta - frank zappa


Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Devi usare un pollo, devi usare un pollo
Se me la vuoi tastar
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Devi usare un pollo Se me la vuoi misurar
Devi usare un pollo Se me la vuoi tastar
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Guarda che se la mangia(4)
E mentre se la sta a pappà Chiedimi che cosa fà?
Se la sta a succhià!
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Devi usare un polloDevi usare... se la vuoi misurar
Devi usare un pollo Se me la vuoi tastar
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Come on babyCome on baby, suck my fire!
Oh yeah! Guarda che se la mangia
Tengo na minchia accussì
Guarda che se la mangia
Mentre se la sta a pappà Chiedimi che cosa fà? E' chiaro! se la sta a succhià
Tengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì
Guarda che se la mangia Guarda che se la mangia
E se la sta a pappà!
Darling, darling, darlingLook at your sister
Do something like that, thanks
Devi usare un pollo
Devi usarlo per misurarD
evi usare un pollo Così me la potrai succhiar
Ooh, you both suckin' stereo
JesusTengo na minchia tanta, tengo na minchia accussì Tengo na minchia tanta, tengo na minchia tantaTengo na minchia tanta

mercoledì, marzo 15, 2006

the fortune teller


volevo usare questa foto in una delle mie opere di trasferellismo, poi magari la uso, però intanto mi piace veramente troppo. imperciocché la misi sul blog dedicandole un post tutto suo. appena cinque secondi fa.

(five seconds later)

cioé, per dire no, quella faccia lì secondo me è un capolavoro. io, se uno con quella faccia mi diceva che sapeva il mio futuro, gli credevo.
penso che gli davo pure degli euri, gli davo.
perché le facce sono importanti.
uno con la faccia tipo di un giornalista di raiuno non può venire da me e dirmi: dammi gli euri che ti leggo il futuro! gli sputo in faccia, come minimo. come dice PG il grande.
uno con la faccia di bombolo per esempio già è diverso, forse glieli davo degli euri, ma non perché gli credevo.
uno con la faccia di anselmo, un mio amico, invece lo picchiavo subito. perché anselmo mi sta sul cazzo. vuole sempre che gli presto la macchina. poi me la restituisce rotta e dice che la mia macchina fa schifo. mortacci di anselmo...

la dannazione della bellezza



ci sono delle volte che non vorrei essere così bello in quanto grazie alla mia bellezza mi riesce tutto facile.
i vigili urbani mi fanno passare col rosso.
le genti mi fanno passare davanti alle file.
le vecchiette mi aiutano ad attraversare la strada.
i mendicanti mi fanno l'elemosina.
i paraplegici mi offrono la loro carrozzina per non farmi sforzare.
gli arbitri mi danno i rigori.
i camerieri mi danno le mance.
le donne me la danno.
i delinquenti mi regalano il frutto delle loro malefatte (il crimine non paga, la bellezza, evidentemente, sì).
i polemici mi danno ragione.
i gioiellieri mi ingioiellano.
le parrucchiere mi parruccano.
le ferrovie dello stato mi hanno regalato un treno.
l'alitalia mi ha regalato delle hostess.
anche la british airways e la ryan air.
mi fanno entrare gratis al cinema.
mi regalano le vincite al superenalotto.
insomma, l'elenco potrebbe continuare a lungo, ma sarebbe troppo triste per me rivangare tutti questi facili successi.
invece a volte le cose vorrei sudarmele.
e invece devo sopportare tutto questo.

martedì, marzo 14, 2006

lo struzzo

lunedì, marzo 13, 2006

pubblicità astrusa - kif "fuori fuoco"


questo post fa la pubblicità a un disco di questi miei amici astrusi che hanno fatto un disco, per l'appunto. io vi consiglio di comprarvelo perché questo disco è molto bello e ci sono delle canzoni molto belle.
per esempio c'è una canzone su uno struzzo. ma non è vero. non c'è nessuna canzone su uno struzzo.
ma questo non fa sì che il disco sia meno bello.
certo, ci fosse stata una canzone su uno struzzo...
vabbè, non si può avere tutto dalla vita.
gli struzzi sono animali che vale la pena di prendere in considerazione. in quanto sono molto veloci, fanno uova enormi e non è assolutamente vero che nascondono la testa sotto la sabbia.
questo solo perché chi non sa niente sugli struzzi venendo su questo blog poi impara qualcheccosa sugli struzzi. per l'appunto.

giovedì, marzo 09, 2006

malcom in the middle



non so se è sfuggito ad alcuno, ma sta fiscion è veramente un capolavoro assoluto.

ci sta il padre che è un fallito, il fratello maggiore un perfetto coglione, la madre una desposta insopportabile, prepotente, supponente, presuntuosa, il fratello piccolo che è una specie di genio del pianoforte ma con qualche problemino a livello psichico. Il fratello più grande di tutti una specie di teppista che ha una botta di culo e si sistema lontano dalla famiglia nel ranch-agriturismo di un tedesco miliardario.

e malcom, in tutto questo, è un genio. ma proprio un genio, uno di quei ragazzini prodigio con un quoziente di intelligenza enormemente superiore alla media. che sta in una classe di supergeni, e tutto il resto. solo che tutto ciò non gli evita minimamente di essere un grandissimo sfigato, anzi. se proprio qualcosa provoca questo suo essere super intelligente è altra esclusione ed emarginazione sociale.

il suo migliore amico è un negro handicappato con problemi di asma o enfisema polmonare, non so di preciso, che quando può, a malcom, lo fotte in qualche modo.

insomma, è una fiscion come ce ne sono poche e se vi è sfuggito guardatene anche solo una puntata perché si tratta di un capolavoro, di una cosa unica.

una delle scene che ho nel cuore è quando per sbaglio parte della famiglia, quattro dei maschi, finiscono per sbaglio a un expo di abiti da sposa. il fratello deficiente viene preso al volo da uno che gli fa fare volantinaggio in smoking, lui se ne fotte del volantinaggio e si accorge che lo smoking gli conferisce grande prestigio con gli avventori dell'expo. allora, a un certo punto, c'è riis (così lo chiamano, non ho idea di come si scriva) al centro di un capannello di avventori che sembrano divertirsi molto alle sue battute e quando si riesce ad ascoltare quello che dice, ecco che si sente: "...e così ho detto, mandarino, mortadella, bacinella!". e tutti intorno scoppiano a ridere. BUAHAHAAHAHAHAHAHAHAHA! SPETTACOLARE!

mercoledì, marzo 08, 2006

risolvetemi questa

otto orizzontale: che non ha mai termine.
lottomarzo
lottomatica
lottovolante
lottocon
lottosenza
lottoincondotta
lottoinvendita
lottocontromestesso
lottodidicembre
lottoorizzontale
lottoverticale
lottoemezza

le puttane

ci sono donne che sono molto belle, direi pure bellissime, e che sono pure intelligenti, che fanno le prostitute.
questa cosa la trovo astrusa.
perché una donna bella e intelligente ci ha mille modi di fare i soldi, quindi non mi venite a dire che lo fa per soldi.
no. non lo fa per soldi. per quanto in genere queste prostitute diventano proprio ricche.
nè venitemi a dire che è un modo facile di fare soldi perchè non è facile per niente fare la prostituta. se no ce ne sarebero molte di più. no, non è un lavoro facile. ci devi sapere fare.
insomma, una donna bella e intelligente, come alcune prostitute, avrebbe molti modi per diventare ricca, e senza neanche lavorare tanto. e allora perché una donna bella e intelligente si prostituisce? bah... è una di quelle cose che se ci penso mi fanno impazzire.
e comunque un abbraccio e un grazie sentito a tutte le prostitute belle e intelligenti.
e non parlo di bellezza media o di intelligenza media.
parlo di bellezza enormemente superiore alla media e di intelligenza enormemente superiore alla media. ci sono prostitute così. sì, ci sono. ed è una cosa estremamente astrusa.

lunedì, marzo 06, 2006

spin off: la cacca, la morte e le stelle


credo che una delle fini più astruse che si possano fare, sia quella di morire mentre si fa la cacca sotto un cielo stellato. per un attimo, l'attimo del trapasso, sei a contatto con le tre cose più astruse del mondo. stai guardando le stelle, il massimo dell'astrazione, stai facendo la cacca, il massimo della concretezza, e stai morendo, il massimo del mistero.
mentre ti stai sforzando di emettere l'ultimo stronzo della tua vita, ti viene un infarto, ti si rompe una qualche vena o arteria importante, insomma, muori.
e pensare che stavi guardando le stelle, accovacciato nel deserto, per trarre ispirazione.
che poi se non sbaglio, quando uno muore, fa la cacca.
infatti io mi ricordo che quando un mio amico stava per morire in mare, lo portammo all'ospedale svenuto e viola, e si era (già) fatto la cacca addosso.
per una serie di circosantanze, ero rimasto solo nella camera dell'ospedale, mentre gli altri erano andati a telefonare alla madre.
e mi ricordo che l'infermiere mi disse "puliscilo!". e io non capii che secondo lui dovevo pulirgli la cacca, e gli tolsi la sabbia, con le mano, dai piedi.
poi dissi all'infermiere: "io ho fatto". quello mi guardò come se lo stessi prendendo per culo, ma io pensavo veramente che avevo fatto quello che mi aveva chiesto. e mi cacciò dalla stanza.
ovviamente a me non dispiacque, ma capii subito dopo che quel bastardo si voleva risparmiare quella pulitura che gli spettava.
e io benedissi la mia idiozia, che mi permise di non pormi il problema di fargli notare o meno che spettava a lui quel compito, il ché probabilmente avrebbe dato adito a discussioni e a litigi.
cmq il mio amico era già fuori pericolo, infatti ora è vivo e sta bene, e fa la cacca come tutti.
non nelle mutande insomma.
almeno credo.


p.s. indico un concorso: regalo cinque centesimi di euro, spese di spedizione a mio carico, a chi scrive la più bella storia, a mio giudizio, sull'uomo (o la donna) che morì facendo la cacca sotto le stelle. potete spedirle a astroosio@yahoo.it

venerdì, marzo 03, 2006

il paradosso della cacca


trovo che la cacca, nella sua identità ontologica, dia luogo a un grande paradosso.
infatti, tanto per cominciare in leggerezza, se uno non fa la cacca non è sano, se uno la fa, al contrario, è sano.
tutti però abbiamo a che fare con la cacca.
tutti ci auguriamo di farla, anche, nella giusta misura e densità.
insomma, la cacca è importante.
ma nello stesso tempo tutti, chi più chi meno, tende un po' a considerarla di poca importanza.
insomma, non le si dà peso nelle considerazioni filosofiche.
invece secondo me ha un grande peso nell'autocoscienza dell'essere umano.
in sostanza, la morte e la cacca sono i due tabù più estremi.
l'uomo, com'è giusto che sia, tende a darsi importanza nell'ordine delle cose.
è invevitabile.
ma fa la cacca.
cioè è costretto dalla natura ad assumere una posizione poco dignitosa e a dare luogo alle sue deiezioni.
per un certo tot di tempo, deve rimanere in quella posizione e spesso, per lo sforzo, assumere anche delle espressioni del volto altrettanto poco dignitose.
insomma, la cacca costringe anche il più importante degli uomini, anche il più poetico, anche il più bello (come me), a passare momenti della sua giornata faccia a faccia con la sua parte più scabrosa e meno dignitosa. la cacca, appunto.
necessariamente, ogni volta che si ha questo tipo di esperienza, è inevitabile, a mio avviso, percepire il contrasto fra le nostre capacità speculative, creative, emotive, d'astrazione eccetera, con questo momento scabroso.
mio nonno aveva un piccolo soprammobile a forma di water sul quale c'era scritto:
"saran potenti i papi, saran potenti i re, ma quando qui si siedono, sono tutti come me."
ma fin'ora si è rimasti sull'ovvio.
in realtà la cacca è un paradosso perché viene ignorata.
sostanzialmente è questo: se cartesio diceva "cogito ergo sum", perché non dire "cago ergo sum"?
in realtà secondo me la riflessione sulla cacca apre grandissime possibilità di riflessione e pensiero.
ma questo, è qui c'è tutta la forza dirompente del paradosso, non è mai stato preso in considerazione dai filosofi, che al limite parlano di "miserie umane", restando sul vago.
mai nessuno si è chiesto: cazzo, io cago. perché?
che senso ha nell'ordine delle cose una cagata?
che posto ha?
che conseguenze ha?
possiamo riderne quanto vogliamo, ma prima o poi, dobbiamo andare a cesso.
c'era un vecchio indovinello che girava quando io ero adolescente, e cioé:
cos'è meglio? una scopata o una cacata?
tutti rispondevano, per fare i machi, una scopata! una scopata!
la risposta era: ah sì? prova a stare una settimana senza scopare e una settimana senza cacare, e poi mi dici.
insomma, la cacca è astrusa. e non c'entra che è naturale.
nella mia classifica personale di astruserie esistenziali ci sono, ai primi tre posti, ex aequo:
la cacca, la morte e le stelle.
insomma, noi possiamo sentirci grandi, enormi, figli di dio, dio stesso.
ma sotto un cielo stellato, davanti a un bara scoperchiata o seduti sul cesso, alla fine, qualche domanda finisce che la facciamo.
e non necessariamente per dare una risposta che siamo niente eccetera eccetera, non voglio dire questo. non c'entra una mazza.
dico solo che è peccato trascurare queste domande astruse.

giovedì, marzo 02, 2006

a difesa della mia bellezza

in questi giorni sto subendo molti attacchi, ridicoli e immotivati, sulla mia bellezza fisica.
questo lo trovo altamente ingiusto. anche perché essere l'uomo più bello del mondo, implica non poche difficoltà. un grande potere comporta grandi responsabilità. e non sono io che l'ho detto, ma bensì ben parker, lo zio di peter parker (che ha un'identità segreta ma di certo non sarò io a svelarla).
voglio dire solo due paroline a questi ignoranti che di bellezza non ne sanno un cazzo.
io sono bello è vero, e posso anche capire che questo faccia insorgere in voi dell'invidia. è normale. ma questo non giustifica l'offesa, l'ingiuria, il dileggio.
e soprattutto, a tutto c'è un limite. per esempio offendere la mamma. ora, non è che mi avete offeso la mamma. ma era per far capire come a tutto c'è un limite. e allora siete pregati di non mettere più in dubbio la mia bellezza perché non offendete altro che la vostra intelligenza.
come se avessi deciso io di essere bello. io sono bello, e va bene, ma che ci posso fare? sono nato bello, mica l'ho potuto scegliere! ma io anche ho i miei difetti. per esempio parlo a sproposito e spesso quello che dico è sconclusionato.

quadri astrusi - 4


codesto quadro l'è di molto astruso.

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l'asino



troppo spesso questo animale è oggetto di pregiudizi. secondo me come animale non è molto peggio di tanti altri. tipo la puzzola. e io non ho niente contro le puzzole, intendiamoci. solo che mi dà fastidio che questo animale sia oggetto di dileggio. poveraccio. che colpa ne ha lui se la natura l'ha fatto asino. ma pensate come deve sentirsi ogni volta che noi chiamiamo uno "asino" o "ciuccio" per offenderlo. tipo a scuola, che dicevano "sei un asino" o "sei un ciuccio". basta, devo creare un comitato a difesa della dignità del ciuccio. fa un sacco di lavori. lavori pesanti. si carica un sacco di roba sulla groppa e cammina, cammina, cammina. insomma, a me non piace questo fatto che si prenda per il culo l'asino. il cammello no, tutto a posto con il cammello. perché è esotico e cazzi e mazzi. ma il ciuccio no, il ciuccio fa schifo. è brutto, stupido, nervoso. scalcia. come se i cammelli fossero belli. a me i cammelli mi fanno schifo. ma proprio schifo. mortacci loro. quelli si che sono animali di merda. vaffanculo ai cammelli. e invece sarebbe ora di riconsiderare la figura del ciuccio. un animale indipendente ma che sa mettersi a disposizione dell'uomo e fa lavori che l'uomo ormai non vuole fare più. i ciucci di tutto il mondo dovrebbero prendere coscienza della loro condizione e fare gruppo, protestare, andare al ministero. questa storia dei ciucci dileggiati deve finire. i ciucci meritano più rispetto e considerazione. i cammelli no. i cammelli li odio proprio. io avevo un cammello domestico, che viveva nella mia stanza. cacava e sbavava dappertutto e non era in grado di fare un discorso che fosse uno. ho provato un sacco di volte a parlargli ma lui di tutta risposta mi masticava in faccia. e poi non si puliva mai il muso, e quando pisciava praticamente mi allagava la casa. insomma, io sconsiglio a chiunque di tenersi un cammello nella stanza. i cammelli devono imparare un po' di buona educazione. sono presuntuosi.

mercoledì, marzo 01, 2006

idratazione


quando mi chiedono quale sia il segreto della mia bellezza io rispondo sempre, con molta pazienza e comprensione, che la bellezza purtroppo è un dono di natura. e quindi, non si può sperare di arrivare a essere belli come me. purtuttavi qualcosa per migliorarsi si può fare. per esempio non mi stancherò mai di dire quanto sia utile l'idratazione.
bisogna bere tanto e di più. attraverso infatti l'espulsione dei liquidi superflui, si espellono anche le tossine negative che fanno male alla pelle.
una mezza minerale da tenere sempre a disposizione non è una cattiva idea.
nella borsa o nello zaino, bisogna sempre avere la propria piccola scorta d'acqua, a basso contenuto di calcio.
ecco, vi ho svelato un piccolo segreto. l'importante è che non ci si faccia illusioni. d'altra parte, e ve lo dice uno che quanto a bellezza non lo frega nessuno, la vera bellezza è quella interiore.