sabato, giugno 30, 2007

magari non oggi


in genere si cerca di capire da che parte sta la verità. insomma, alla verità si attribuisce maggiore importanza della menzogna. a parte la discutibilità di questa attribuzione, e soprattutto la quantità e il valore da attribuire ai due termini, bisogna dire che però in questo caso la menzogna non c'entra. quindi bisognerebbe trovare un termine antitetico a verità che non sia menzogna in quanto la menzogna presuppone la volontà. mentre invece ci sono casi in cui una cosa è non vera non in quanto lo si vuole ma in quanto capita. questo è un problema di natura filosofica (forse) che mi sembra sia il caso di approfondire. analizzare. sviscerare. vederlo da diverse prospettive. eccetera eccetera. ma magari non oggi. anche perché ripensandoci bene c'è la parola "falsità". e quindi mi sono sbagliato fin dall'inizio. ma giuro che non volevo. mi sono solo distratto. è sabato cazzo. ma che vuol dire "oggi". questo è un altro problema interssante. ma valgono le stesse cose che si sono scritte prima in merito all'altra questione.

venerdì, giugno 29, 2007

cucina astrusa - stracotto letterario

prendete un'ampia casseruola e riempitela d'acqua ma non fino all'orlo altrimenti si rischia che la stessa acqua fuoriesca una volta portata a bollore. infatti bisogna porre la casseruola piena d'acqua sul fuoco e riporvi dentro il libro. molto importanti sono le dimensioni del libro stesso, in quanto, se è troppo grande, potrebbe non entrarci e potrebbe altresì provocare lo stesso fenomeno da cui si è provato a mettere in guardia in precedenza. pertanto il libro dovrà avere delle dimensioni che ben si adattino alla capienza della casseruola. portate quindi l'acqua ad ebollizione e lasciate sobollire il tutto per un'oretta. quindi, tirate fuori il libro e riponetelo in un tegame in cui in precedenza avete fatto soffriggere sedano, carote e gli scarti di un temperamatite. tenetelo a cottura un quarto d'ora innaffiando di tanto in tanto con vino rosso e inchiostro. impiattate e servite. ma non mangiatelo, né fatelo mangiare in quanto potrebbe essere letale. o, se non altro, bene non fa.

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giovedì, giugno 28, 2007

piuttosto che


mentre pensavo tempo fa a cose che proprio non mi piacerebbe fare tipo leggermi un libro della casa editrice isbn o guardarmi una rassegna cinematografica in un cinema d'essai, mi è venuto in mente il seguente paragone: piuttosto che fare una cosa del genere preferei fare da esca per gli squali con un amo nelle palle. e così oggi mi sono detto: perché non provare a rendere il tutto visibile con un'opera di trasferellismo(TM)? che grande cosa il trasferellismo(TM)...

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grrrrrrrrrrr...


Stanotte ho fatto un sogno orribile. Proprio orribile. Dove succedevano cose orribili. D’altra parte, se non fosse stato così, tutto sommato il sogno non sarebbe stato così orribile. Invece era proprio orribile. Tipo i sogni dove vedi la gente morta, che ti dice: “vieeeeeni, vieeeeeniii nei morti anche tu!”. Cose del genere insomma. Mi sono svegliato di soprassalto. E ho pensato: oddio, e se è un sogno premonitore? Oddio, e se questo sogno significa che mi piace mangiare la cacca? E stavo per passare una notte insonne quando mi è venuto in mente il mio saggio sull’interpretazione dei sogni. E così mi sono chiesto: “e se questo sogno non significa un cazzo?”. Mi sono girato dall’altra parte e mi sono addormentato. Mi sembrava importante segnalare questo evento. Anche se adesso, a cose fatte, non mi sembra più tanto importante. Tuttavia può essere pure che lo sia. Io non sono nessuno, certo, per dare importanza a quello che scrivo, per dire: “questo è importante”. Ma tu, o lettore che stai giudicando, pensi che invece sei qualcuno per dire: “questo è importante”? Che ne sai? Chi sei? Che vuoi? Perché vieni sul mio blog con quella prosopopea e alterigia? Mica sei l’idiotaignorante, che ha fatto di supponenza e alterigia la sua bandiera! No, tu, o lettore che stai giudicando, vieni qui e dici: no, io sono umile, sono uno buono, nooooo, voglio bene a tutti, figurarsi, ci mancherebbe altro, fiori, colori e palloncini, io scherzo ma tu, astrosio, SEI UNA MMMERDA! Ecco cosa fai, o lettore che dentro di te stai giudicando questo post. E io, astrosio, ti dico: ma vattela a pijà in der culo! Stronzo!

mercoledì, giugno 27, 2007

non-cena

Le cene con gli amici, oltre che per mangiare, sono anche occasioni per stare insieme, chiacchierare e trascorrere piacevoli momenti. Invece io voglio fare una cena con gli amici dove devono stare tutti zitti e il primo che parla lo sbatto fuori di casa. Sarà una cena solo per mangiare e nient’altro. Tutti zitti. Con la faccia nel piatto. E basta co sto bla bla bla bla! Io di qua, io di là, io sono figo, ma io ancora più figo, io quando ero piccolo ero una peste, io mi mangiavo le rane crude, mo vi facciamo vedere le diapositive… NO! E’ ora di finirla con tutto questo! Quanto dura in genere una cena fra amici? Due o tre ore tutto compreso, minimo? E allora saranno due-tre ore di silenzio! Anche per farsi passare l’acqua, il vino, o andare in bagno, bisogna sforzarsi di farsi capire a gesti o con lo sguardo. Proprio è vietato parlare. Ovviamente sarà una sinfonia di deglutizioni e masticamenti, e rumori di posate, piatti e bicchieri. Ma se si chiama “cena” bisogna mangiare e basta. Altrimenti non si deve chiamare “cena” ma in un altro modo. Che a questo punto si può anche inventare. Tipo “non-cena”. Questo perché non mi va di sforzarmi e tirare fuori qualcosa di brillante e simpatico. Ma se si chiama “cena”, si deve mangiare punto e basta. E stare zitti. Con la faccia nel piatto. E il primo che parla lo sbatto fuori di casa. (Sono sicuro che questa idea avrà molto successo e i miei inviti a cena saranno i più ambiti.)

martedì, giugno 26, 2007

brucia la luna



ecco il primo corto astruso. è un esempio di estetica astrusa. grosso modo. la storia l'ho scritta io, poi la sceneggiatura e il montaggio li ho fatti insieme alla regista, spagnola, queendramma. è ovviamente una storia astrusa. pertanto... tanto per tanto uguale gerani. un grazie agli attori, anna, francesca e saverio.

lunedì, giugno 25, 2007

parole sante - l'anticristo

su questo ha ragione, io sono pieno di problemi, e molto confuso e sono... impaurito, ho tanta paura... sì, sì, ho tanta paura... ma sono convinto che lei è l'anticristo.
Donnie Darko (rivolto a Jim Cunningham, pedofilo e guru.)

il principe dei post


ora si affronterà un argomento serio. ovvero, le bugie. le bugie non si dicono, nonnò, non si dicono le bugie. dire le bugie è peccato. io le bugie non le dico mai. e se le dico, poi faccio in modo che diventino verità. per esempio, dico che sono il re della spagna meridionale? bene, se non è vero, il giorno dopo sono già partito alla conquista della spagna meridionale per diventarne il re. dico che mi sono dimenticato di un appuntamento? bene, se non è vero faccio di tutto per dimenticarmelo. ecco. se proprio uno deve dire le bugie, deve poi fare in modo di farle diventare verità. così non fa peccato. però mi rendo conto che questo post è veramente indegno. non è che non me ne rendo conto. sono sincero. non dico bugie. non sto dicendo: questo post chissà quanto è bello, profondo, intelligente. secondo me non dovevo scriverlo proprio. però chissà... non voglio escludere il fatto che questo post possa piacere a qualcuno, anzi, diventare il post preferito di qualcuno, vincere dei premi, andare in televisione, sui giornali eccetera. magari un giorno diventerà il principe dei post, il post più famoso del mondo, il post per antonomasia.
e pertanto questo è serio e importante.

variazioni sul tema

Maturità: si sta come d'estate sugli alberi le prugne.
Senilità: si sta come d'inverno sugli alberi le pigne.
Serenità: si sta come a primavera sugli alberi la sera.
(ecco, contento marcolo?)

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sabato, giugno 23, 2007

la casbotola

grazie a uno scambio di idee con mia cugina, mi sono accorto, o semplicemente ricordato che io impazzisco per le botole. le botole sono stupende. mi costruirò una casa pienzeppa di botole. botole che portano sul tetto, in cantina, in cucina, in bagno, in camera da letto. se vuoi entrare in casa, devi entrare da una botola. le botole sono pazzesche. sono fantastiche. io voglio vivere in una casbotola. da dove partono cunicoli che portano dappertutto. botole e cunicoli. così mi costruirò la casa. pienzeppa di botole e cunicoli. tanto che si chiamerà casbotola. così posso andare dove voglio. ma cosa c'è di più bello di una botola, dico io? le botole spaccano oltremisura.

chiodo nel naso 2


non starebbe bene nella cappella sistina, dico io?

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pala

click to enlarge

ecco il primo pezzo della pala trasferellista su cui sto lavorando. sarà un capolavoro dinanzi al quale si inchineranno in molti. e sono disposto a tutto, per ottenere questo inchinamento. anche ad appenderla al battiscopa.

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la terra


Il mondo è MIO!!!!!!!!!!!!! BUAHAHAHAHAHAHA!!!

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venerdì, giugno 22, 2007

un chiodo nel naso


...quasi quasi mi metto un chiodo nel naso. anzi, no, forse faccio solo una maglietta con questo che si mette il chiodo nel naso. tutta nera, con la foto di questo che si mette il chiodo nel naso. così mi ricopro di carisma. e faccio il duro. dico: "hey, ce l'hai tu una maglietta con uno che si mette il chiodo nel naso? io sì! guarda..." ecco, faccio così. no, non mi sembra una buona idea mettermi un chiodo nel naso. anche se la cosa un po' mi incuriosisce. ma no! non ci devo neanche pensare. non mi devo mettere un chiodo nel naso. NON-MI-DEVO-METTERE-UN-CHIODO-NEL-NASO!

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giovedì, giugno 21, 2007

aneddotica astrusa - la macchina di polvere

PROLOGO
Per dimostrare che l’astruseria è immanente ecco un transcdevì che riporto fedelmente quanto posso. Avverto che non ha una struttura classica in tre atti. Non è un racconto. È un non-racconto. Ma è successo veramente. È uno di quei fatti che fluttuano nella sostanza fluida delle coscienze. Ma come spesso accade, questi fatti vengono ricordati vagamente e sottovalutati. E poi la gente si lamenta che non conosce il senso della vita…
I.
Una volta io e P.B. ci recammo in un’enoteca per passare un po’ di tempo. In quanto dopo avevamo qualcosa da fare che non mi ricordo. Era inverno ed era già buio. Insomma, era un momento di attesa e per ingannare il tempo ci recammo in questa enoteca. Saranno state le cinque di sera, e l’enoteca era quasi deserta. Ma incontrammo uno che ci conosceva, soprannominato “Polvere”*, era appoggiato al bancone con un gomito, e non si capiva che stesse facendo o cosa stesse aspettando. Polvere, appena ci vide, di punto in bianco ci cominciò a parlare della sua macchina nuova. Come se stesse continuando un discorso appena interrotto. Appena ci vide, senza neanche lasciarci il tempo di accennare un saluto e fuggire via lontani, ci disse: “…che poi, no? Me la sono comprata… la macchina... la macchina. Me la sono fatta arrivare dalla Germania”. Poi cominciò a parlarci, se non sbaglio, dei cerchioni particolari che aveva fatto montare, ma non mi ricordo. Io e P.B. quando riuscivamo a staccargli gli occhi di dosso per un attimo (non era facile, credetemi, non era facile), ci guardavamo increduli di avere avuto tanta inaspettata fortuna (o sfortuna, dipende dai giorni). Il fatto è che andò avanti per almeno un quarto d’ora (ma forse di più) senza che noi interloquissimo in alcun modo. Noi bevevamo vino e ascoltavamo, per niente interessati al contenuto del monologo, ma estremamente presi dal fenomeno antropologico. Fenomeno in senso kantiano. In senso kantiano nel senso che forse prima o poi qualcuno ci farà una canzone su Polvere e la sua macchina. E poi la kantiano tutti insieme.

*Ci tengo a precisare che trattasi di un salutista. Mai fumato neanche uno spinello. Il soprannome è dovuto al fatto che da piccolo era sempre ricoperto di polvere come quel personaggio dei Peanuts di cui ora non mi ricordo il nome. Quindi l’astruseria di Polvere è spontanea, strutturale. Non attribuibile a uso di sostanze e stupe faccende.

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mercoledì, giugno 20, 2007

zabaione filosofico - glenn gould


fin dalla prima volta che l'ho sentita, la parola "zibaldone" mi ha fatto venire in mente la parola "zabaione", portandomi alle volte a provare sensazioni quali crampi di fame e acquolina in bocca. ma questo c'entra poco. in realtà da un po' di tempo blogger non mi permette di linkare dei siti che ho apprezzato. uno è quello di siviglia da brisbane, ovvero un italiano che si trova in australia per qualche motivo. l'altro si chiama zibaldone filosofico , dove di recente ho letto uno di quei post che definirei della madonna e che linko senza indugio anzi l'ho già fatto. tale post offre una chiave di lettura dell'opera di glenn gould, che teoricamente a chi non è interessato all'argomento potrebbe fare due maroni enormi, e invece è proprio il contrario in quanto, a mio insindacabile giudizio e in virtù dei poteri che mi sono conferito, è assolutamente leggibile a più livelli. infatti è un dialogo fra glenn gould e dio. e questo già sarebbe sufficiente per meritare un posto nella galleria delle astruserie che questo blog offre a voi, tarantole predicatori dell'uguaglianza!

astruseria massima



lo so, posso sembrare ripetitivo, ma in virtù dei poteri che mi sono conferito ho deciso che, in quanto astruso, me lo posso permettere. e non si cerchi un senso, tanto non c'è. c'è solo da abbandonarsi all'astruseria. la musica è "eyeball kid", una canzone di tom waits "da ulcera", come giustamente l'ha definita p.b. [la canzone parla di zenora bariella e coriander pyle, che avevano sempre sognato che uno dei loro figli entrasse nel mondo dello spettacolo. e finalmente dopo 16 figli, nacque eyeball kid, che non era bello in modo convenzionale e non sarebbe mai stato alto, ma a nove anni se la svignò per unirsi al circo.]

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martedì, giugno 19, 2007

Premio Osbel - La Settimana Enigmistica


A mio insindacabile giudizio e in virtù dei poteri che mi sono conferito, conferisco il premio Osbel per la rivista più ASTRUSA a “La Settimana Enigmistica”.

MOTIVAZIONE: con toni sobri e pacati, i giochi, le storielle e le atmosfere rimandano a una dimensione altra ma immanente. Rubriche come “Strano ma Vero” e “Spigolature”, sono una miniera di Astruserie reperite in lungo e in largo nello spazio e nel tempo. Il lettore che si addentri nel percorso di giochi, storielle e aneddoti o curiosità, inevitabilmente finisce per immergersi in un mondo astruso, dove tutto funziona come dovrebbe ma niente è detto debba necessariamente funzionare in un modo preciso. In una pretesa normalità, che normalità è, sembra ricordare puntualmente che, Strano ma Vero!, la terra è una palla sospesa nello spazio. Tutto questo senza mai rinunciare alla difficile arte vittoriana di seminare qua e là una morale o una chiave di lettura educativa. Prova lampante che l’astruseria è immanente e non richiede necessariamente il ricorso a linguaggio greve o umorismo scatologico. Essendo questa semplicemente una scelta, non necessaria né sufficiente, ma neanche proibita, di chi attinge alla dimensione astrusa per farne rappresentazione comunicativa.

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lunedì, giugno 18, 2007

women in art



cioè, se non mi avesse colpito molto non l'avrei messo sul blog. ma mi ha colpito molto e trovo che sia a suo modo astruso. questo, a mio insindacabile giudizio e in virtù dei poteri che mi sono conferito.
(la musica è di Bach, Sarabande, suite 1-IV, eseguita da Yo-Yo Ma. Consiglio però anche di ascoltare l'esecuzione di Rostropovich, che mi ha condotto a questo video.)

nati ieri


molti dicono "mica sono nato ieri". ma che prove abbiamo noi per dire che non siamo nati ieri? solo i nostri ricordi. e questo mi fa pensare moltissimo. ma veramente tanto. proprio non posso neanche dire quanto perché sarebbe di meno. e potrei dilungarmi su tutte le implicazioni di questa osservazione. potrei scrivere addirittura un saggio di tomi ventotto. ma preferisco di no in quanto mi pesa il culo. e inoltre ci sarebbero alcune considerazioni da fare sul fatto che forse ci sono dei motivi per credere che in realtà tu, o lettore, sei nato ieri. sforzati di ricordare quando sei nato, per esempio. vedi? non te lo ricordi! tu dirai: ma che stronzata, è ovvio che non me lo ricordo. e io ti direi: ovvio? perché ovvio? e tu mi risponderesti: perché ero troppo piccolo per ricordarmene. e io ti direi: ma siccome nessuno si ricorda quando è nato, da tuo padre fino a tuo nonno, se è ancora vivo, nulla può escludere che tu sei nato ieri. e il resto è tutto un complicato trasferello di ricordi.


p.s. l'immagine non c'entra una mazza, ma essendo un'opera di trasferellismo mi sono sforzato nell'ultima frase di fare un collegamento come quelli che si consigliano agli orali degli esami di maturità. e rappresenta cosa mi piacerebbe trovare nella mia stanza una mattina appena sveglio. grosso modo.

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dalle stalle alle stolle


C’era una volta un architetto che amava le stalle. Era un esperto di stalle. Ma purtroppo odiava i cavalli e gli animali. Il suo obiettivo era di costruire una stalla perfetta, che funzionasse e fosse utile anche senza animali. Voleva in sostanza costruire una stalla che non avesse bisogno di essere riempita di animali per avere una ragione d’essere. Ma per quanto si sforzasse, prima o poi si scontrava con il fatto che determinati spazi o strutture erano destinati, per esempio, ai cavalli. Allora la sua ricerca prese un’altra direzione. Si concentrò cioè su cosa distinguesse una stalla da un’altra struttura. Più precisamente cercò di capire quale fosse il momento in cui una struttura grezza cessasse di essere una struttura neutra per poter cominciare a chiamarsi stalla. Cercò praticamente su tutti i vocabolari del mondo la definizione di stalla in tutte le lingue di cui riuscì a procurarsi un dizionario. Contattò interpreti e traduttori di un numero numeroso di lingue del mondo. Arrivò alla conclusione che in sostanza una stalla doveva offrire riparo. Ma se offriva riparo agli uomini invece che agli animali il problema era che avrebbe dovuto costruirvi i bagni. In quanto, al contrario degli animali, gli uomini non amano espletare le loro funzioni fisiologiche, come avviene appunto in una stalla, nello stesso posto dove dormono. Allora pensò alle piante, ma a quel punto, per non far morire le piante, avrebbe dovuto prendere tali e tante precauzioni che non si sarebbe più potuto parlare di stalla, ma di “serra”. Quindi pensò alle cose, ma in quel caso si sarebbe chiamato “museo”. Fu allora che capì che il vero problema era proprio nella parola, ovvero “stalla”. Se quella struttura che lui chiamava “stalla” si fosse chiamata in altro modo, tutti quei problemi sarebbero svaniti in un colpo. E fu così che inventò una nuova parola: la stolla. E costruì anche qualche stolla. Ma purtroppo non ebbe molto successo.

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sabato, giugno 16, 2007

il nonno di aidi

Il nonno di aidi era un serial killer che viveva sulle montagne per sfuggire alla legge. Aidi non era sua nipote ma un parto della sua mente malata. Peter, lungi dall’essere un bambino così come gli occhi del nonno di aidi lo vedono, è un ritardato mentale di quarant’anni. Che si incula le capre. Tutte le altre fregnacce che si vedono nel cartone, sono solo frutto della mente malata del vecchio serial killer. Che ha una personalità disturbata. Abbandonato dai genitori, da piccolo venne mandato a lavorare nella villa di un nobile vizioso, che lo sevizia più volte fin quando il nonno di aidi, allora poco più che un bambino, riesce ad evirarlo e a scapparsene. Da allora, conduce una vita tormentata dedita all’assassinio e al massacro, riuscendo sempre a sfuggire alle forze dell’ordine che allora non erano ancora preparate a questo tipo di situazioni. Vecchio e malato, si ritrova sulle montagne, con una nipote immaginaria, simulacro di un’innocenza vagheggiata e mai vissuta, di un ritardato quarantenne, e di una delle sue vittime che mantiene in vita per hobby e sadismo, e tiene segregata nella stalla, clara, la quale, anche lei, non è piccola come si vede nel cartone ma ha 53 anni ed è una ex-baldracca ridotta sulla sedia a rotelle dalla sifilide.

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venerdì, giugno 15, 2007

storia del trasferellismo


in merito al trasferellismo, poi, vi è una nota del Pirenne, che relegava tale attivismo ad una setta e mezza dedita al giuoco baro e che vide i propri splendori agli inizzi dell'800.poi un attivista che fece dell'imperizia e della superficialità proprie bandiere, in una forzata applicazione ebbe modo di lasciare delle sbavature sulla propria creazione.destino volle che tale Girolamo De Albertis, noto investigatore partenopeo, seppur di stampo massone, ebbe modo di accorgersi del trucco in una serata di mezza estate.all'epoca non v'erano mezze misure, la setta fu messa al bando, gli anarchici incriminati e giustiziati seduta stante, e di trasferellismo non se ne parlò più, se non in sporadiche rappresentazioni circensie teatrali ad opera di uno sparuto gruppo di artisti veronesi, che inclusero alcuni spunti in un loro spettacolo viaggiante.Il trasferellismo tornò nuovamente di moda nella belle epoque parigina del primo dopoguerra del 20° secolo, per sparire definitivamente dalla memoria dei più in meno di un lustro. si sa, la moda uccide.Ulteriore cenno sull'argomento, seppur di minore importanza, merita la geniale trovata di due fratelli di Modena, tali Panini, imprenditori italiani della carta stampata, che fecero proprio il concetto di trasferellismo, seppur attualizzandolo in un contesto più ampio di una Italia in ricostruzione.Oggi il trasferellismo trova espressione somma nel palazzo di Montecitorio, ma in questo caso, tale argomento si pone in essere in qualità di attualità e cronaca piuttosto che appartenere ad un contesto storico o sociale.


Già docente in sinifinicomania e praticità di campo

Cattedratico presso l'Università Regia di Tubinga - Distaccamento della Fazenda di san Cosè

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breve saggio sull'interpretazione dei sogni

Una volta ho fatto un sogno in cui c’era una piazza con due persone. Ma bugia, non ho mai fatto un sogno del genere. E forse un sogno del genere non esiste. O se esiste, chi l’ha fatto non ne parla mai perché è un sogno da quattro soldi. Una piazza con due persone. Che razza di sogno è? Tutti a chiedersi che significato hanno i sogni. Ma se non significano un cazzo?, mi chiedo. È possibile che i sogni non significhino un cazzo? O per forza devono significare qualcosa? Io mi sogno un calamaro fritto in un piatto e io che me lo sto per mangiare. Di sicuro potrebbe significare qualcosa, non è che non lo so. Ma potrebbe anche significare un niente. Poi magari ci sono sogni più complessi di quello del calamaro fritto (che, fra parentesi, è una delle cose più buone del mondo). Ma non c’entra la complessità. Può essere che anche quelli non significhino un cazzo. Ma porco mondo! Dove sta scritto che devono significare qualcosa? Tutti che si sforzano di capire che significava il sogno che hanno fatto. E se non significa un cazzo?
Ecco. Questo è il mio breve saggio sulla interpretazione dei sogni.

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giovedì, giugno 14, 2007

sul cappello

oggi, mentre mi stavo guardando allo specchio, mi è salita una donna nuda sul cappello. non si può mai stare tranquilli...

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parole sante - la crisi


La questione è: per un uovo lasciato cadere è patologico precipitare? […]Vedi, l’energia potenziale consiste nel porre qualcosa in una situazione di oscillamento, in cui sia sul punto di cambiare il proprio stato. Esattamente come quando si tiene sotto la giusta pressione un gruppo di persone e queste esplodono all’improvviso. In un attimo passano da uno stato scontroso e quiescente a uno violento e creativo. La transizione viene stimolata portando qualcosa, un gruppo sociale, un pezzo di legno, un incantesimo, in un luogo o a un punto in cui l’interazione con altre forze fa sì che la sua propria energia agisca contro lo stato attuale. Sto parlando di portare le cose a uno stato di crisi. […]Per farla breve: sto dicendo che è nella natura delle cose entrare in crisi, che fa parte di ciò che sono. Le cose si rovesciano in virtù del fatto di essere cose, capisci? La forza che manda avanti tutti i campi è l’energia di crisi.
Isaac Dan de Grimnebulin

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mercoledì, giugno 13, 2007

riunione di famiglia



ho organizzato una piccola riunione di famiglia, ma non è venuta molto bene. soprattutto per il mio doppleganger che è piuttosto invadente e inopportuno. ma siccome ormai l'avevo invitato, non potevo più toglierlo da lì. anche perché il programma della serata era scarso.
p.s. ho aggiunto rocco: sta fra lo zio bill mendigates e la cuginetta-strana.

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protervia

la protervia è una cosa che significa essere arroganti e presuntuosi. e può mettervi nei pasticci e mandare molte cose a scatafascio. o perlomeno questo insegnano le persone di buon senso, morigerate eccetera. chi è protervo infatti va a finire male, prima o poi. infatti muore. invece chi non è protervo non va mai a finire male e infatti non muore. cioè, di morire muore, ma poi continua a vivere nei cuori delle genti. e vivere nei cuori delle genti è veramente molto importante. altrimenti rischi di continuare a vivere, dopo la morte, fuori dei cuori delle genti. dove fa un freddo cane. e rischi di ammalarti, o prenderti una polmonite, e così poi muori. ma non è vero. perché sei già morto. quindi non conta. pure che ti prendi un raffreddore, essendo il tuo stato quello di morto, non ti succede niente. pertanto vivere dentro ai cuori delle genti o fuori, non fa molta differenza, una volta morti. tanto vale essere protervi. in quanto è più divertente. secondo me. no, anzi, non secondo me. è più divertente a mio insindacabile giudizio e pertanto, in virtù dei poteri conferitomi, decreto e certifico quanto da me affermato poc'anzi.

martedì, giugno 12, 2007

pugni sul braccio

Io scriverò un libro che parla di pugni sul braccio. Ma non lo pubblicherò.
State camminando placidi dopo aver pranzato al ristorante. A Roma. Belle strade, bel sole… entrate in un bar, vi prendete un caffè… continuate a camminare… col sole in fronte… arriva uno e vi tira un pugno su un braccio (non un pugno forte, quasi un buffetto). E se ne và. Mi è successo veramente. Ho seguito con lo sguardo l’assalitore per capire se magari si fosse trattato di una di quelle coincidenze assurde per cui incontri uno che conosci in una metropoli. Ma non lo conoscevo per niente. Era proprio uno sconosciuto. Sì ok magari era un matto. Ma non c’entra un cazzo. È stato un bel momento. Astruseria applicata. Un momento che dimostra cioè che nella vita può succedere che un perfetto sconosciuto per la strada vi tiri un pugno su un braccio. Lewis Carrol, per scrivere un romanzo realista, se avesse scritto di pugni sul braccio, nessuno gli avrebbe dato retta. Pertanto si è inventato Alice, il coniglio bianco, il brucaliffo… tutte cose assurde. Da un punto di vista scientifico, proprio.

Invito


lunedì, giugno 11, 2007

claudia - salto sospeso

posto questa foto perché a mio insindacabile giudizio è molto bella. a parte il fatto che l'autrice è una mia carissima amica. e il modello è suo marito. comunque è un regalo che voglio fare a tutte le lettrici del blog, e che spero gradiscano. la mia amica si chiama claudia pasanisi smith. è una fotografa professionista. vive e lavora a londra. lui è suo marito. e sono due astrusi di razza. il fatto è che questa foto diventerà il marchio dello sport da me inventato, ovvero il salto sospeso. ma per ora è solo una foto. molto molto bella.

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l'autoinseguimento

L’ autoinseguimento non è un inseguimento fra automobili ma è quando ci si insegue da soli. Capita soprattutto la mattina dopo una sbornia o quando non si è dormito bene: ci si insegue. Ancora in camera da letto, ma si è già in bagno; ancora in bagno, ma ci si trova già in cucina, a fare il caffè; si sta ancora facendo il caffè ma già si legge il giornale, quello del giorno prima. Si chiude il giornale vecchio, ma solo ora si capisce ciò che si è letto. Si passano intere giornate a inseguirsi, certe volte ci si rincorre addirittura... per le stanze di casa, per la strada, ci si rincorre ovunque: eccoci in un posto ma siamo già altrove e ancora da qualche altra parte... Una volta avevo lasciato una ragazza, ma, ricordo, glielo dissi solo dopo due mesi: la prese male... Un’altra volta mi ero lasciato a una festa e stavo correndo in macchina per andare a prendermi, e mi fermò la polizia per eccesso di velocità: io provai a spiegargli il concetto dell’autoinseguimento ma loro mi dissero che era proibito, senza l’autorizzazione. E mi fecero la contravvenzione. Cazzo.

sabato, giugno 09, 2007

jack


laddove è la narrazione, dove tutto è metafora, se metafora la consideri, non hai capito un cazzo.

cariatidi

una volta volevo sostenere un concetto, ma siccome era pesante, mi sono tolto all'improvviso da sotto e il concetto è caduto. e si è rotto.

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parole sante - il cinema italiano


"I nuovi film italiani sono deprimenti. Le pellicole che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali, non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Ho amato così tanto il cinema italiano degli anni '60 e '70 e alcuni film degli anni '80, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia".

Quentin Tarantino

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venerdì, giugno 08, 2007

rovesciamenti gravitazionali - parte V


Se un giorno scoppia una bomba di gas nervino e si invertono i flussi gravitazionali, non quelli fisici, ma bensì quelli nervosi, ne vedremo delle belle. Tipo che le vecchie piacciono ai giovani, i brutti piacciono alle belle, i ricchi vogliono diventare poveri. I poveri stanno bene come stanno. Le diete si fanno per ingrassare.
Per esempio succede che in Italia il potere legislativo e quello esecutivo finiscono nelle mani del Vaticano. Ah no, scusate: sono qui per parlare di rovesciamenti!
Dunque, ad esempio che succede? Succede che in Piazza San Pietro, mentre il nuovo Papa Pannella I fa il suo discorso ai fedeli, il dissidente Ruini distribuisce preservativi alla folla; l’ultimo se lo tiene e lo mostra compiaciuto alle telecamere del tiggì, sbucando dietro le spalle dell’illustre e stimato giornalista Gabriele Paolini, che gentilmente lo prega di allontanarsi. Succede che una delle ex casalinghe di Voghera -ormai tutte plurimiliardarie- diventa un’imprenditrice di catene alberghiere e assume Paris Hilton come governante, autista, babysitter e pure schiava, pagandola 470 euro al mese. In nero. Nel poco tempo libero che ormai ha a disposizione, la casalinga imprenditrice di Voghera segue con interesse in tivvù il suo quiz preferito: “Chi vuol esser nullatenente?”, in cui ad ogni risposta esatta il concorrente deve versare una somma sempre maggiore nelle casse dello Stato. E sogna un futuro migliore. Rosy Bindi diventa Miss Italia e Cristian Totti diventa Presidente del Consiglio, alzando l’età media dei parlamentari a 1 anno e 1 mese. Il Pizzighettone vince tutti i campionati di serie A mantenendo un dominio incontrastato grazie a talenti come Bozzetto, Filippeschi e Martinocci. Ronaldinho e Kakà giocano insieme in una squadra di dilettanti del Burkina Faso ma la loro squadra viene promossa in C2 al termine di un campionato vibrante. Ovviamente loro non giocano neanche una partita. Anzi sì: Kakà gioca 2 intensi minuti come portiere per l’infortunio del titolare e in quell’occasione subisce 3 gol prima di essere espulso. Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata fondano una megaregione, la Meridiania, che chiede a gran voce la secessione dall’Italia, sospinta dal partito di riferimento, la Lega Sud. Concludo questo strim of consciusnes con l’Immagine di Anna Maria Franzoni che conduce un nuovo programma su rai1, Cogne a Cogne, in cui passa ore ed ore a parlare di storie inquietanti mostrando al pubblico un inedito plastico di Bruno Vespa.

scritto da marcolo

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giovedì, giugno 07, 2007

rovesciamenti gravitazionali - parte IV


Se un giorno scoppia una bomba di gas nervino e si invertono i flussi gravitazionali, non quelli fisici, ma bensì quelli nervosi, ne vedremo delle belle. Tipo che le vecchie piacciono ai giovani, i brutti piacciono alle belle, i ricchi vogliono diventare poveri. I poveri stanno bene come stanno. Le diete si fanno per ingrassare.
Ad esempio Paola Perego inizia a vestirsi in maniera così elegante da diventare la musa ispiratrice di Donatella Versace. “Buona Domenica” diventa un programma culturale che raggiunge i livelli di interesse di Quark , dove Stefano Bettarini parla un italiano forbito ma le donne lo “scacano” perché è brutto, preferendo a lui il maestro Mazza.
Elisabetta Gregoraci è fidanzata con un portiere d’albergo di Vigevano che, mosso da gelosia, ha manomesso le auto di Formula 1 Renault sul circuito di Montecarlo, provocando la distruzione del palazzo del principe di Monaco che ora, insieme a tutta la sua famiglia, vive in un campeggio della penisola salentina…tutto questo perché Flavio Briatore ha regalato alla sua donna una borsa Luis Vitton comprata dai vu cumprà napoletani.
La carriera di Elisabetta è in ascesa…all’interno di Buona Domenica a lei viene affidata una rubrica di medicina mentre Sara Varone si è sgonfiata le tette e, grazie alla sua inossidabile amicizia con Sabrina Ferilli, la barista di Cinecittà, gestisce uno spazio all’interno del programma dedicato alla filosofia trascendentale (“Lo sconvolgimento dell’Io al Grande Fratello”).
Buona Domenica non lo vede nessuno…tutti guardano “Domenica In”, dove Lorena Bianchetti manda a fare in culo gli ospiti che vanno a parlare di gossip, Massimo Giletti cura uno spazio dedicato ai balli latino-americani , travestendosi da drag queen, mentre Pippo Baudo è un incompetente che non riesce a pronunciar parola quando intervista ospiti del calibro di Den Harrow e Roberta Lanfranchi…lui sa solo fare i trenini con il pubblico in studio che si diverte cantando le sigle dei cartoni animati riarrangiate dal maestro Caruso.
Lui vuole presentare Sanremo, ma il direttore di RaiUno, Silvio Berlusconi, non gli dà questo onore…Il Festival è di Flavia Vento che, osannata dal pubblico e dalla critica, è la nuova regina della televisione italiana. Ma un nuovo scandalo è alle porte…la Vento è stata fotografata mentre uccideva un passero in autostrada ed è stata arrestata per omicidio volontario e maltrattamento degli animali. Allora il suo posto a Sanremo viene preso da Cristina Chiabotto, così brutta che anche l’uccellino dell’acqua Uliveto, quando la vede, vomita.

scritto da titanus

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mercoledì, giugno 06, 2007

rovesciamenti gravitazionali - parte III

Se un giorno scoppia una bomba di gas nervino e si invertono i flussi gravitazionali, non quelli fisici, ma bensì quelli nervosi, ne vedremo delle belle. Tipo che le vecchie piacciono ai giovani, i brutti piacciono alle belle, i ricchi vogliono diventare poveri. I poveri stanno bene come stanno. Le diete si fanno per ingrassare.
Ad esempio a nessuno glie ne frega più un cazzo di quelli famosi e dei vips, ma gli frega solo di quelli con nessuno conosce, ma non tutti della stessa persona che altrimenti quella persona lì diventa di nuovo famosa e allora cade nel dimenticatoio.
In TV i geni di Endemol si inventano l'isola dei non famosi, un programma dove dieci perfetti sconosciuti vengono mandati in Honduras a non fare nulla e vengono filmati per un quarto d'ora e poi nessuno ne parla mai più, ad anzi se li dimenticano proprio e le masse popolari Honduresi si mobilitano contro l'immigrazione di italiani clandestini e li rimandano indietro dentro dei barconi fatiscenti, ma intanto l'isola dei non famosi fa un casino di scièr, ma nessuno ci vuole andare perchè ha paura di diventare famoso. E allora quelli di Endemol assoldano la malavita albanese che adesca le ragazze col miraggio della prostituzione e poi invece le manda in Tv. E tutti i programmi Tv, quelli condotti da gente famosa, non li guarda più nessuno e tutti si mettono a guardare le TV locali che mandano in onda veline grasse e sconosciute e presentatori insipidi dalle facce anonime, che per paura non dicono manco come si chiamano, perchè si vergognano. E il Bilioner diventa un locale per gente famosa che paga un casino per farsi fotografare insieme agli sconosciuti che invece entrano gratis e sono invitati a tutte le feste. E i giocatori di calcio giocano col passamontagna per non farsi riconoscere, e le mamme di quelli famosi, quando vengono intervistate dal Tiggìddue o da Lucignolo, con la faccia tutta a pixel e la voce da maniaco al telefono si mettono a piangere e dicono che da piccolo il loro figlioletto era tanto bravo e che non se lo merita di essere così famoso... non è giusto!!!

scritto da LUVCNPG

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rovesciamenti gravitazionali - parte II

Se un giorno scoppia una bomba di gas nervino e si invertono i flussi gravitazionali, non quelli fisici, ma bensì quelli nervosi, ne vedremo delle belle. Tipo che le vecchie piacciono ai giovani, i brutti piacciono alle belle, i ricchi vogliono diventare poveri. I poveri stanno bene come stanno. Le diete si fanno per ingrassare.
Per esempio i ricchi vogliono diventare poveri. Guardano i poveri e sognano di vivere in un appartamento di 30 metri quadrati con 8 figli, 760 euri al mese, una moglie grossa come un camper e il televisore mezzo scassato. Vogliono passare agosto in città, all’idroscalo, tipo. E tornare a casa pieni di funghi. Con il più piccolo che frigna. E trovare sulla porta l’avviso dell’ufficiale giudiziario che il giorno dopo si va a prendere il televisore. Mezzo scassato. Sognano di mangiare surgelati e di andare a fare la spesa alla Lidl. Le feste di compleanno con una bottiglia di Coca Lola, e la busta delle patatine con le scritte in cirillico. E una candelina spenta su una merendina del Burino Bianco. E allora cominciano a fare minchiate tipo comprarsi azioni tipo Cirio o Parmalat, oppure aprendo ristoranti dove si fa solo brodo. Aperti solo il sabato sera. E per l’intrattenimento ogni sabato una terza media che fa un concerto con le melodiche, quelle specie di tastiere con il soffietto pieghevole. (Ingresso vietato ai genitori dei musicisti, che pur di illudersi di avere figli capaci di fare qualcosa si sorbirebbero anche un concerto di nove ore di melodiche. costringendo amici e parenti ad andare con loro. e finirebbe che riempirebbero il locale.)


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martedì, giugno 05, 2007

rovesciamenti gravitazionali - parte I


Se un giorno scoppia una bomba di gas nervino e si invertono i flussi gravitazionali, non quelli fisici, ma bensì quelli nervosi, ne vedremo delle belle. Tipo che le vecchie piacciono ai giovani, i brutti piacciono alle belle, i ricchi vogliono diventare poveri. I poveri stanno bene come stanno. Le diete si fanno per ingrassare.
Per esempio le top model escono pazze per quelli bassi, mezzi calvi, sovrappeso e senza una lira. Kate Moss comincia a fare il filo a uno che di lavoro fa il portaborse di un finto imbianchino, ovvero uno che finge di essere un imbianchino ma che in realtà non sa imbiancare un bel niente. Il finto imbianchino è riuscito a convincere lo sfigato di essere il più bravo imbianchino del mondo. E si fa portare la borsa da questo sfigato, borsa che è anch’essa una finta borsa da imbianchino in quanto dentro ci sono solo pietre. Questo sfigato, portaborse del finto imbianchino, non è proprio uno intelligentissimo. Ha ripetuto due volte la seconda media e tre volte la terza media. E da sempre ha avuto il mito degli imbianchini. Perché l’imbianchino è l’unico lavoro che riesce a capire, ovvero passare il bianco su muri bianchi. Ebbene, Kate Moss, dopo l’esplosione di gas nervino si innamora di lui. Dopo averlo visto di sfuggita per la strada, lo rintraccia e si fa trovare nuda nel suo letto. Ma il portaborse non capisce e chiama la polizia. Kate Moss, una volta chiarito con la polizia il tutto, comincia a fargli la corte: lo va a prendere a casa per uscire (lui tarda sempre, e lei lo aspetta in macchina sotto casa), gli paga la cena, il cinema, gli manda i fiori. e siccome lui non capisce che Kate Moss è innamorata, non cede e sembra indifferente. Kate Moss a un certo punto cade in depressione e comincia a mangiare un casino e diventa una cicciabomba.

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concio

i conci sono quelle pietre che si mettono una sull'altra per costruire le case. o anche altre cose. che sono gli edifici. un posatore di conci esperto può ipoteticamente costruire una casa di mille piani senza mai usare la malta per incollare i conci fra di loro. dalla parola concio viene il verbo conciare. cioè, sistemare... in senso ironico. come ti sei conciato? oppure, mo ti concio per le feste! insomma, questa parola merita una menzione.
Concio - 6 s.m. TS arch., blocco di pietra squadrato da costruzione, usato spec. sui paramenti esterni

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domenica, giugno 03, 2007

tre amiche

C’erano tre amiche, Alice, Margherita e Giada. Alice amava gli animali, e non mangiava carne, e stava attenta a non calpestare le formiche, e non ammazzava le zanzare eccetera. Margherita invece amava i fiori e le piante, e si incazzava con chi raccoglieva i fiori estirpandoli dalla radice, e stava attenta a non calpestare le piante mentre camminava, e se c’era da camminare su un prato non lo faceva, e si incazzava pure con i calciatori che facevano le partite sull’erba, e mangiava solo carne e pesce. Giada invece, visto che ormai gli altri due posti erano presi, si mise ad amare le pietre. Se questo non le provocava particolari problemi con l’alimentazione (salvo a volte con l’acqua minerale, ma decise che tutto sommato poteva soprassedere), gliene procurava parecchi con la deambulazione in quanto non sapeva dove camminare visto che dovunque c’erano pietre da pestare. E quindi si fece fare i pavimenti di erba e piante, in casa sua. E quando usciva per strada dovevano sollevarla da terra perché non voleva pestare tipo l’asfalto o i sampietrini. E sperava che un giorno avrebbero inventato degli apparecchi antigravitazionali che permettessero alla gente di spostarsi senza pestare le pietre. E per tenersi in forma faceva lunghe corse sui prati. Ma il problema è che le tre ben presto divennero nemiche. Giusto per fare qualche esempio, Alice non sopportava che Margherita mangiasse la carne e Margherita non sopportava l’abitudine di Giada di fare lunghe corse sui prati. Ma in molti ed eterogenei modi i loro amori finivano per combinarsi e confliggere. Giuro. E finirono per detestarsi così tanto che si facevano tranelli e trabocchetti per farsi cadere lunlaltra in fallo. E qui finisco di scrivere questa storia perché tanto uno si può immaginare tutto il resto come meglio crede.

venerdì, giugno 01, 2007

arriva freud

prima o poi qualunque cosa uno pensa o pensa di pensare, arriva freud che gli dice qualcosa tipo: "ti piace mangiare la cacca" eccetera. ora, io non dico che freud non abbia ragione, anche perché il freud che ci immaginiamo noi magari non è proprio quello vero che sapeva quello che diceva. il nostro freud è un freud tramandato da tipo i test sui rotocalchi. però arriva lo stesso, si mette sul divano, sulla sedia, da qualche parte vicino a te e ti dice: "se pensi questo vuol dire che ti piace mangiare la cacca".