mercoledì, marzo 23, 2011

mica c'e' niente da ridere


poesia:
ho visto un gatto
ho visto un ratto
ho fatto un patto
ho cotto un matto
ho letto un tetto
ho rotto un piatto
ho pagato un signore che e' venuto a casa a riparare il termosifone ma questo non c'entra, ne' fa rima. non fa ridere, non fa piangere. forse alimenta depressione. questo si'. ma solo forse. fossi in grado di alimentare depressione con certezza, userei questa capacita' per ricattare persone. del tipo: se non mi dai cento euro ti deprimo! dammi cento euro o ti deprimo!
mi metterei dietro gli angoli delle strade come i rapinatori delle barzellette della settimana enigmistica e direi: altola', o la borsa o la depressione. tipo.

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mercoledì, marzo 16, 2011

i tonni sono tutta un'altra cosa


era un bravissimo portiere, ma purtroppo il calcio non l'avevano ancora inventato. quindi faceva il tipo qualsiasi, e non sapeva neanche di essere un grande portiere. proprio non si poneva il problema. diciamo che nell'universo sensibile delle cose, niente accadde e niente si seppe. anche perche' erano tempi talmente antichi che neanche l'accadimento e il sapere erano ancora pienamente conosciuti dai piu' che per lo piu' si limitavano a mangiare quello che era possibile mangiare, e a bere. non si lavavano, non giocavano a tennis e soprattutto non mangiavano tonno in scatola in quanto le uniche scatole di tonno che erano rimaste erano scadute. e non si sa come mai sia successo tutto cio' in quanto ovviamente non era stato ancora inventato il tonno. c'erano si' dei pesci che gli somigliavano. ma i tonni sono tutta un'altra cosa.

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sabato, marzo 05, 2011

lo spellegrinaggio


partendo dalla considerazione che se esistono le capitali morali allora esistono anche le capitali immorali, credo, con una buona approssimazione, che mi piacerebbe di piu' visitare le capitali immorali che quelle morali. pertanto, per essere rigorosi, se il viaggio verso le capitali morali si chiama, come norma, pellegrinaggio, quello verso le capitali immorali dovrebbe a mio avviso chiamarsi spellegrinaggio. e ora analizziamo le differenze fra il pellegrinaggio e lo spellegrinaggio.
a) il viaggio: in genere, se uno vuole fare un pellegrinaggio, fara' un viaggio pieno di sacrificio, e pertanto scomodo, a piedi, sui carri di muli che puzzano di cacca e cose cosi'; tutto al contrario, questo non occorre per lo spellegrinaggio, che anzi, per essere tale, necessita di un viaggio pieno di confort;
b) la meta: se alla fine di un pellegrinaggio in genere ci sta una chiesa piena di vecchie che cantano canzoni brutte e stonate, alla fine di uno spellegrinaggio si arriva in un bordello dove ci sono delle giovani che non cantano in quanto spesso hanno la bocca piena;
c) vitto e alloggio: in genere durante il pellegrinaggio e durante le visite alla meta del pellegrinaggio si dorme dove si puo', si mangia poco e sobriamente e si beve solo acqua. a temperatura ambiente. durante lo spellegrinaggio uno invece puo' fare un po' come cazzo gli pare, ma insomma, se vuole fare uno spellegrinaggio con i controcazzi deve bere, mangiare come un porco e bestemmiare.
bene, per concludere, da quanto abbiamo analizzato nei punti a, b e c, il pellegrinaggio perde alla grande contro lo spellegrinaggio. il pellegrinaggio ne esce sconfitto e umiliato. ed e' contento, anche. bene, siamo contenti per lui. ma a noi ci piace lo spellegrinaggio.

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venerdì, marzo 04, 2011

il cane e il telecomando


purtroppo il cane ha rotto il telecomando e non ci ho piu' visto, l'ho spedito a un corso di rieducazione per telecomandi. povero cane. si aspettava di trovare altri cani, invece gli altri studenti erano tutti telecomandi. infatti mi ero sbagliato: per la rabbia mi sono confuso e ho iscritto il cane a un corso per telecomandi e il telecomando a un corso per bersaglieri. e' andata a finire che si sono incazzati tutti e due. soprattutto il telecomando, che si e' fatto sto corso estivo per bersaglieri alpini e ha corso tutta l'estate su sentieri di montagna dissestati. il problema, poi, non era tanto che il telecomando non avesse le gambe, e quindi per correre ha dovuto fare il doppio della fatica, quanto il fatto che l'hanno nominato trombettiere. e non ha la bocca. e quindi la tromba gliel'hanno messa in culo. ora, direte voi, quando mai si e' visto un telecomando con il culo? ebbene, la domanda e' interessante ma ora vi faccio girare di scatto guardando terrorizzato alle vostre spalle e mentre siete distratti me ne scappo.

p.s. dopo aver letto questo post, ancora ti chiedi che c'entra la foto?

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