l'infimito
sempre caro mi fu quest'ermo cazzo
e questa figa, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
ma sudando e mirando interminato
spazio di là da quella, e sovrumani
silenzi e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il glande
odo stornir tra queste labbra, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo' comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
amenità si annega il pene mio.
e il naufragar m'è dolce in questo amare.
e questa figa, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
ma sudando e mirando interminato
spazio di là da quella, e sovrumani
silenzi e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il glande
odo stornir tra queste labbra, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo' comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e 'l suon di lei. Così tra questa
amenità si annega il pene mio.
e il naufragar m'è dolce in questo amare.
Etichette: poesie volgari
7 Comments:
le lacrime mi rigano il volto...
altro che Infinito.
altro che Leopardi.
cazzate.
no? io l'ho sempre considerato un po' sottovalutato sto post... vabbe'... il blog ancora non lo conosceva nessuno. vabbe'... piaciuta? :)
è talmente erotico...
meraviglioso
potrei fare follie per l'uomo che ha scritto quest'astrusità.
e falle ;)
;) tu scherzi col fuoco...
come dice Minuicchio ne La Capa Gira "Attenzione..."
volendo puoi mandarmi una mail. ecco.
quando si dice "bast@ chiedere"...
yahoo
Posta un commento
<< Home