un amico astruso
un mio amico e coinquilino, quando stavo all'università, aveva strane abitudini.
per esempio si comprava i pesci rossi al negozio di animali per metterli nel freezer e vedere in quanto tempo congelavano. cioé metteva il barattolo di vetro pieno d'acqua con dentro il pesce rosso, dentro al freezer. poi, ovviamente, chiudeva il freezer. e di tanto in tanto, mentre studiava, andava a controllare. la cosa divenne un po' monotona perché più o meno tutti i pesci rossi ci mettevano lo stesso tempo a congelare. soprattutto se, per non barare, apriva il freezer a intervalli predefiniti e sempre uguali.
quindi, per dire, non aveva neanche senso fare delle scommesse.
anche perché il barattolo era sempre lo stesso, cambiava solo il pesce rosso.
poi, sempre lui, era molto orgoglioso della sua merda. trovava perfettamente normale, dopo aver evacuato, chiamare a raccolta i coinquilini attorno alla tazza del cesso e mostrare il suo prodotto.
in realtà, avendo notato una certa riluttanza in noialtri coinquilini, ricorreva a stratagemmi. anzi, a uno stratagemma, infatti funzionò solo una volta. ("venite! cazzo! è successo un casino!")
altre sue abitudini amene consistevano nel, ad esempio, vedere dalle persiane chi passava in strada, correre disperatamente al citofono e attirare l'attenzione del/della malcapitato/a.
ad esempio: dalle persiane scorgeva una signora vestita di rosso? ebbene, correva al citofono per dire: "hey tu, signora vestita di rosso!". poi correva di nuovo dietro alla persiana nella speranza di riuscire a vedere la reazione. per fare ancora un esempio, e giuro che non sto inventando una virgola, una volta sotto casa passò un prete, allora lui corse al citofono e declamò la frase ormai storica: "hey, prete! prete?!?! SONO DIO!"
6 Comments:
Astrosio, sono molto offeso con te e con questo tuo amico! effettivamente questa cosa mi era sfuggita ma provvederò immediatamente, rendendo te impotente e il tuo amico superdotato! a presto
DIO
Anche io avevo un coinquilino che faceva le stesse cose.
Una volta ha mandato un carro funebre a casa della zia zitella di Gino.
Un'altra volta ha mandato venti pizze a casa della stessa zia zitella di Gino.
Questo, telefonava ai magnaccia fingendosi un cliente e, ad un certo punto e senza nessuna ragione, iniziava ad insultarli.
Studere, studere, post mortem, quid valere?
Ma il tuo amico, quando vedeva Maicol Gecson passare sotto casa (a chi non e' mai successo?) correva al citofono per urlargli "Negro!" ?
le storie e gli aneddoti riguardanti gli amici coinquilini di università sono infinite...
io purtroppo non ho mai vissuto direttamente questa meravigliosa opportunità ma ho frequentato spesso tali amici...ed Astrosio ne sa qualcosa...
non posso non ricordare mitici studenti universitari che costruivano cuppulielli di carta e li sparavano con le cerbottane sui passanti...
dopo un po di tempo, stufi del solito tran tran quotidiano cominciarono a munirli di spilli e a colpire anche altri obiettivi (piccioni, capote delle macchin, etc...)
il massimo per me fu quando craccarono il videotel rub..(ehem prendendo in prestito) password a destra e a manca e regalando agli amici oggetti impensabili senza pagare una lira...
io ho ancora una emravigliosa tuta di Italia 90, e mi ricordo dei numerosi mazzi di fiori inviati a cosse e fighe di bari per conto di piero Pelù...
Litfiiiiibaaa tornate insieeemeeee
la scena del musicaaleee si è impoverita fin dal vostro sciiiisma...
sniff sniff
'strosio, tu è strano, si?
caro dio, scusa, che cazzo te la prendi con me? vaffanculo.
giovanni: sì, tu ne sai qualcosa.
rocco: sì, anche tu ne sai qualcosa. ti dice niente dangeonsendregons e uischiecoca?
i&i: no, gli gridava: hey pedofilo! perdofilo? sono un bambino!
omonero: io è strano, sì.
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