venerdì, febbraio 03, 2006

suspans bonsai (mica tanto)

la finestra era semichiusa su una meravigliosa mattina di giugno.
una luce muliebre invadeva la stanza filtrando soffuse dalle trinoline delle tende.
l'acqua scrosciava allegra dalla doccia, creando mille riflessi di arcobaleno che invadevano l'intorno. sotto la doccia, diana si godeva quei brevi momenti di pace prima di iniziare un'altra giornata di lavoro intenso.
un'ombra sorse pian piano dalla parte più bassa della finestra, crescendo lentamente e creando la sagoma minacciosa di un uomo.
diana si godeva il fresco a occhi chiusi, rilassandosi e volendosi godere fino in fondo quegli ultimi momenti di pace.
il rumore dell'acqua coprì il lieve cigolio della finestra che si apriva permettendo all'uomo misterioso di entrare nel bagno.
diana, inconsapevole, stava cercando di trovare il coraggio di chiudere l'acqua, uscire dalla doccia, asciugarsi, vestirsi, uscire e prendere la metropolitana che l'avrebbe portata al lavoro.
l'uomo si avvicinava lentamente alla tendina della doccia, che sventolando lieve alla dolce brezza di giugno, con il suo motivo a fiori, sembrava essa stessa immersa nella stessa incoscienza di diana.
la tendina si strappò all'improvviso con un rumore sordo, e gli anelli ce la reggevano caddero a terra seminandosi sulle mattonelle bagnate.
diana ebbe un sobbalzo e quando finalmente aprì gli occhi vide l'uomo misterioso stagliarsi davanti a lei e assorbire la luce diffusa.
diana, paralizzata dal terrore, non riuscì a urlare e istintivamente si coprì come poteva con le sue braccia esili e candide.
l'uomo la guardò minaccioso ma non la aggredì, continuò a guardarla mentre lei, paralizzata dal terrore, come ho giò detto, non faceva niente. appunto.
i due si guardarono negli occhi per un lungo momento (come mi incazzo quando leggo "un lungo momento"... n.d.r.).
poi, l'uomo, con un brusco movimento, si strappo gli abiti di dosso, come quelli di full monthy.
e rimase nudo.
ma rimase ancora fermo, e i suoi occhi, dai buchi della maschera (era mascherato) continuavano a indugiare indecenti e selvaggi il corpo inerme di diana.
diana, seppur terrorizzata, non potè fare a meno di non notare la perfezione scultorea del corpo dell'uomo misterioso e il suo attrezzo inastato.
fu un attimo, come un accordo non scritto, come una magia d'intesa, come un raggio di luna, come un'ipnosi mistica, come qualche altra cazzata che non significa un cazzo ma che fa tanta suggestione, per farla breve, si avventarono l'uno sull'altra e scoparono furiosamente per un quarto d'ora. o, se preferite, lui la prese con forza e lei cedette ai suoi colpi selvaggi.
o, se preferite, lei decise di concedergli il suo angolo più nascosto, la sua intimità più estrema, la sua passione, il suo corpo, il suo tutto (e anche altre cazzate che non significano un cazzo ma che fanno molto bananaioscimoto).
insomma, scoparono per un quato d'ora poi l'uomo misterioso se ne andò da dove era venuto e diana non seppe mai chi fosse.
questo perché mi sono rotto i coglioni di scrivere questa minchiata e, probabilmente, voi di leggere.

6 Comments:

Anonymous Anonimo said...

ohi mi ero rotto a luce muliebre...
ma ti amo lo stesso!!!
PG

03 febbraio, 2006 15:56  
Blogger astrosio said...

tu non capisci l'arte, coglionazzo.

03 febbraio, 2006 17:37  
Anonymous Anonimo said...

ma no, dai, vai avanti, il talento c'è, e poi vogliamo vedere come va a finire!

06 febbraio, 2006 19:15  
Blogger astrosio said...

il talento c'è? e tu chi cazzo sei? un editore? un critico dei miei coglioni? un lettore saccente e presuntuoso? eh? eh? he?

07 febbraio, 2006 06:35  
Anonymous Anonimo said...

ahha che spasso caro!

07 febbraio, 2006 17:08  
Blogger astrosio said...

bastado. esci fuori che ti picchio!

07 febbraio, 2006 18:08  

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