giovedì, giugno 01, 2006

ingiustizie


che cazzo vuol dire tazzina? chi ha stabilito quanto deve essere grande una tazza? lo trovo sommamente ingiusto nei confronti delle tazze per il caffé. che significa? chi lo ha detto? chi lo ha stabilito? chi è la tazza del latte o del té per arrogarsi il diritto a chiamarsi tazza? e poi, se la tazza per il caffé è una tazzina, quella per il latte o per il té una tazza, la tazza del cesso cos'è? una tazzona? no! nessuno chiama la tazza del cesso tazzona! perché altrimenti la tazza per il latte e quella per il té si sentirebbero sminuite, e nessuno osa sfidarne l'arroganza e la supponenza.
invece arroganza e supponenza non devono spaventare quando si è nel giusto!
io chiamo tutte le tazze uguale, e vaffanculo a té e latte, che fra l'altro non occupano un posto importante nei miei gusti di roba commestibile. anzi, il té e il latte mi fanno cagare. il primo in senso metaforico, il secondo anche in senso letterale. mentre il caffé mi fa cagare in senso letterale ma non metaforico. questo per chiudere.

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

il caffè è un piacere..
si nun è'bbono...
che piacere è?


Ciò detto,
non può essere accettabile il confondere l'uso di una tazzina con quello du una tazza per degustare un ottimo caffè...

quindi dico, io il caffè non lo prendo sulla tazza del cesso
ma lo prendo nella tazzina del caffè...

diversamente il tutto si limiterebbe ad una presa per il culo, tipica della tazza del cesso

e comunque in questo frangente, sicuramente potrebbe essere plausibile la complicità della tazza di tè, e del composto ivi contenuto, nell'alimentare dei moti trasversali non autorizzati, il cui scopo sarebbe poi quello di passare automaticamente dalla tazza di te alla tazza del cesso..

si certo, l'uso della tazzina del caffè, e del gustoso composto bruno e fumante ivi contenuto, comunque alla fin fine provocano la stessa tipologia di moti, ma essi sono dunque benvenuti e ricercati, soprattutto dalle gienti altolocate, al preciso scopo di giungere ad una ottimale cagata.

in questo spesso è d'uopo l'accompagnare tale ritualità con l'uso di una sigaretta, appropriatamente acciesa con lo stesso fuoco che ha prodotto il gustoso composto bruno e fumante.

il risultato di questa appagante sinergia, raramente fallace, rappresenta uno dei momenti più elevati della vita umana stessa..

e non può essere assolutamente posto in ombra, causa una rivalità semantica o puramente dimensionalista

ciò detto, pur non essendo in grado di intendere la logica del succitato costrutto, penso di si che sia giusto..

o no?

Rocco loturzo

02 giugno, 2006 15:13  
Blogger astrosio said...

sì sì, è oltremodo giusto. anche se come te non ci ho capito una ciofeca. che sarebbe un caffe' uscito male.

02 giugno, 2006 17:14  

Posta un commento

<< Home