un mio amico ha avuto una figlia e l'ha chiamata barbara. giustamente suo fratello, mio maestro di vita, ha chiarito che si può parlare, a proposito del fratello, di barbapapà. d'altronde, non scherziamo, barbapapà era veramente astruso. e su questo le chiacchiere stanno a zero.
22 Comments:
mooohcc..
nemmango la bbocca devi aprire....
eeeeeelafamigliabarbapapaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
tu li vedi tasformareeeeeeeeee
è lampante come barbapapà sia un inno all'uso di sostanze lisergiche...un fatto più che acclarato.
E' proprio vero che in un periodo in cui inventavano barbapapà, tutto sembrava possibile ed erano vere anche le utopie. Poi......
pleonasticamente, z.
poi... poi sono arrivato io! e tutto è di nuovo possibile!
cazzo!
FORZA!
L'ASTRUSERIA AL POTERE!
prepara un "Manifesto Astruso"!!
Io te lo pubblico!
z.
vabbè... affare fatto. e non nel senso di cazzo drogato.
Era una cartone animato razzista! incitava all'odio razziale nei confronti del povero negro barba barba!
fascisti!
PG
non è vero, perché tutti lo aiutavano, poveretto. tipo allo zio tom.
io nemmango me lo ricordo il barbanegro...forse perchè all'epoca non cerano spunti di genuflessione ai semafori...
però sembre epocamende parlando,
rievocando così ricordi sopiti nelle nubi dei tempi che furono, mi soffermo al pensiero della famiglia Mezil, che francamente, ciaveva il suo bel perchè....
mica cazzi!!!
emminchia. la famiglia mezil spaccava. come no.
si ma il babbo si drogava!!! questo non potete negarlo!!!
PG
comunquesia...
secondo me il titolo di principe della astruseria va a...
sottofondo:
and the uinner is...
FELIX the CAT
per me rimarrà sempre un mito il professore cattivo nemico di quel rompicujuni di felix robba che neanche il road runner alias bip bip, al secolo pennutus rapidus ci è mai arrivato...
la parlantina crucca del professòre era mitica...
barbapapà non si drogava in quanto era una droga.
felix the cat mangiava topi infelici.
si ma solo perchè all'epoca andava di moda farsi di lsd...
Barbapapà era troppo ciccione, inviso al politburò perchè apprezzato dal vaticano e sponsorizzato in rai da una ala cosiddetta conformista che tendeva troppo a favorire la democrazia cristiana.
non mi stupirei se scovassi tra i finanziatori della pellicola Jimmi Carter e la lobby dei produtori delle armi da fuoco americane.
il tutto per andare in culo alla beretta che invce era troppo vicina alla cortina dei paesi dell'est.
Insomma alla fine la famiglia barbapapà era un "diversivo" sapientemente camuffato per celare al grande pubblico orridi intrighi politico economici, che venivano organizzati in viale mazzini con la copertura della programmazione per fanciulli....
che brutta storia...
ti denuncio, sai? non tirarmi in ballo! lo sai che odio il foxtrot.
ma guarda che io parlavo del babbo della famiglia mezil!!!
il babbo dei barbapapà non me lo sono mai cagato di pezza!!!
PG
Poffarbacco...questa mi è nuova...
d'accordo, in tenera età, allorquando la proiezione del cartone della famiglia mezil, allietava i miei solitari pomeriggi, non potevo essere così arguto dall'accorgermi di tale situazione.
va detto comunque, che effettivamente con una moglie ed un figlio così, l'unica soluzione a parte il suicidio, doveva essere proprio l'ero piuttosto che la coca....
Chiedo venia se me ne sono andato dietro le panzanate di astrosio, che questa volta ha evidentemente toppato....
questo in una prospettiva borghese. dove tutte le cose hanno un loro posto. ma non in un contesto astruso. dove tutto si mescola e sovrappona.
vi dovete liberare ancora da alcune scorie. questo è il fatto.
o miei adepti!
scusa bello,
e tu di che cosa ti sei fatto oggi?
cioè scusa,
il senso dell'assenso, laddove il concetto astruso si fonde veristicamente in una realtà narrativa proporzionale quanto attenta al particolare, non va pedissequamente ordinata preconcettualmente a rigor di logica.
una siffatta interpretazione che sfocia in una ardita trasposizione temporale, pone l'osservatore nel mezzo dell'azione, con una prospettiva falsata rispetto all'originale consequenzialità dei fatti.
ora nel millenavecentotrentuno, per passare da una sfaccettatura all'altra, occorreva obliterare un bigliettino che mostrava l'effigie della divina diana, ed io, che venivo dalla campagna, dovevo fare almeno dodici chilometri appiedi su una mulattiera per giungere a destinazione.
le mulattiere all'epoca però erano poco frequentate dai muli, in quanto in periodo di austerity, i fattori tendevano a mangiarli e e non ad utilizzarli come mezzo di locomozione.
quindi, dicevo, sulla via, piùttosto che incontrare muli, si incontravano i fattori, e pur cambiando l'ordine dei fattori,
il risultato non mutava, i kilometri rimanevano dodici, e spesso, giunto a destinazione mi accorgevo di aver dimenticato il biglietto a casa.
Per questo motivo non ho mai cambiato punto di vista nelle mie cose...
PS
Abraham... che mito
visto che avevo ragione?
non so perche', ma avevo ragione.
forse avevi citato in ballo il tre?
in questo caso avresti avuto certamente ragione!
Oscar Dabagno
il tre è un numero veramente come si deve. quindi può darsi.
Posta un commento
<< Home