2 omini stupidi che non fanno niente
pubblico oggi un disegno di Mattia C., figlio del mio amico Paolo C. e della mia amica Elena O., dal titolo "2 omini stupidi che non fanno niente". ritengo tale disegno di grandissimo pregio, estetico e astruso. i due soggetti sospesi nel vuoto e colpiti dagli elementi, il loro "non fare niente", il loro essere stupidi danno all'opera un senso che potrei a questo punto descrivere e spiegare ma secondo me sarebbe un male. meglio goderselo. io starei a guardarlo per giorni interi. senza fare nient'altro. ecco.
Etichette: machenesò
24 Comments:
PRIMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
BuonGiorno Astrosio...
Concordo... pure io starei a guardare per ore senza proferire parola... ma non c'è....
Astrosioooooooooooooooooooooooooooo
'Petta... 'petta...
ORA è APPARSO.....
(silenzio)
C A P O L A V O R O !!!!!!!!!!!!!!!!!
hehehe, kaishe, è fantastico! concordo. e poi: EVVAI! COMPLIMENTI PER L'ORO! GRANDISSIMA!
Che poi... i segni di diverso spessor... quello raggionto dai raggi del sole e l'altro no... alcuni tratti "diversificanti"... ...
... chissà cosa ci si potrebbe leggere...
Nel senso: entrambi non fanno niente... ma magari uno è ozioso e l'altro è riflessivo... che ne sappiamo?
si', kaishe, concordo: segno preciso e significato aperto. ca va sans dire. ecco.
...due candidati premier?
Secondo me, il piccolotto dice:
-Perchè la nuvola di Fantozzi devo averla solo io ????
anonimo, probabilmente. ecco.
steff, si', anche secondo me sta a rosica'!
Io mi inchino di fronte a tanta arte.
I disegni dei bambini sono delle opere dai mille significati, la cosa bella è che non riusciamo mai a capire fino in fondo quello che l'autore vuole dirci.
Scusatemi, ma sono ancora mezza ubriaca da ieri sera, forse riuscirò a svegliarmi prima o poi.
secondo me l'omino stupido sulla destra sta facendo la doccia vestito
Sìììììììììììììì, hai ragione Siviglia, è uno dei soci della FLDV
Siviglia, ti quoto su tutta la linea.
Non è che ne sei presidente tu della FLDV?
eh?
io ci vedo nel disegnino
tipo me e astrosio che finalmente abbiamo raggiunto la nostra massima aspirazzione...
il bimbo in questione è un gienio!!
Rocco Loturzo
In quest'opera giovanile di Mattia C. sono molteplici i riferimenti alle avanguardie pittoriche del graffitismo neowarholiano e tipicamente haringhiano, ma anche, sebbene più reconditi e subconsci, i dettami della pittura duecentesca e la vis grafica a là Grosz.
Ad una prima analisi, dettata anche dal titolo dell'opera, la scena è semplice, chiara, direi tassonomica. Due persone che, in stati completamente opposti, scelgono di giacere se non di "soggiacere" agli eventi esterni. Immobili, passivi, hanno scelto di essere e di stare. Il loro sentimento non trova sbocchi in inutili e irrazionali moti corporei, ma è tradito solo dall'espressione facciale (un accenno al michelangiolesco David immoto e traguardante, con il divenire tradotto solo dal fascio di muscoli e nervi che reggono la fionda), espressione che non a caso troviamo ripetuta, ecco un accenno alla ridondanza del Wahrol, non solo sul volto ma anche su quella che a prima vista può essere creduta la camicia o la maglietta ma che, ovviamente, nell'interpretazione dell'artista altro non è che la psiche, il sentimento qui è sia razionale che irrazionale (illuminista e romantico), non è mitigato o mediato dai convenevoli: si sta bene, si sta male (in Italia?), ma la coscienza di come si sta è espressa senza mezzi termini, è reale, palpabile, decisa, "dipinta" senza falsi atteggiamenti.
Ma una seconda analisi, meno immediata, ci porta a sottolineare l'importanza del segno con cui vengono costruiti i personaggi. Con un segno forte, dirompente, bello con qualche accenno agli stilemi classici (la precisa proporzione fisica) il personaggio toccato dalla luce e, di converso, brutto, basso, deforme e volutamente immerso in uno spazio definito con confusione pittorica l'altro, il personaggio sotto la pioggia, delineato anche con un segno più sottile, quasi fosse diluito dalle gocce che su di lui piovono e dalle quali non può (non vuole?) ripararsi.
A questo punto però non può non essere considerata una terza chiave di lettura.
Ovvero che la scena non sia una rappresentazione statica ma una consecutio temporis sullo stile delle pale due/trecentesche, una rappresentazione in divenire, quindi. E allora avremmo che ciò che vediamo è lo stesso personaggio, non più due diversi, ripreso a distanza di tempo, o di spazio, per due volte. L'ordine di lettura, integrato con il comportamento del personaggio stesso, ci porta a pensare ad un Candido voltairiano, ma anche ad un dostoevskiano principe Mishkin (di certo non un "babino lo sciocco" di Tolstoiana memoria), un individuo che non si sottrae all'evolversi degli eventi, ma che non sappiamo certo come li vivrà: passivamente, sopportando le angherie e godendo dei momenti di felicità, oppure tentando di contrastare il fato, lo scatenarsi e concatenarsi degli eventi cercando ed adottando soluzioni per mutare la condizione umana in quella che è la rappresentazione ideale del toponimo greco ou topos, utopia, luogo che non c'è e luogo ideale, un non luogo ove sia la sola condizione umana a regnare, al di sopra della pioggia e del sole/al di sopra del bene e del male, con il cielo stellato sopra sé stessa e l'ordine morale dentro sé stessa.
Ma anche, probabilmente, la condizione di un individuo che oggi può sì sperare nel sole e nella tenebra, ma senza sapere quale delle due possa essere la condizione migliore per prosperare e, soprattutto, al quale non è dato di poter scegliere né di poter ovviare a ciò che lo colpirà, e forse quell'immobilismo segnala proprio tale condizione, di passiva sopportazione della quotidianità nei giorni a divenire, immoto, statuario, inane e indeciso elettore tra due forze opposte e complementari.
MMMOOOOOOOHHHCCCCCC!!!
e io che mi penzavo he fosse solo il disegnio di un bambino...
queste cose mica me le sono spiegate alla squola serale di recupero Alberto Manzoni...
debbo ricredermi sulle potenzialità dell'arte pittorica, il cui grande potenziale di espressività e rappresentazione, può essere così bene espresso sin così in tenera età..
mo mi vado a iscrivere al corso di laurea serale dell'istituto Alfred Ainstain di Capurso e poi vediamo...
Rocco Loturzo
...E IO CHE CREDEVO FOSSERO SOLO DUE OMINI INTENTI A NON FARE UN CAZZO SOTTO IL SOLE E ANCHE SOTTO LA PIOGGIA...
ASTARTE, LI ME COIONI...
ROCCO, VEDI SE C'E' UN BANCO LIBERO VICINO AL TUO PER ME VA..
Chi è Astarte ????
STEFF, UN ALIENO CREDO.
...un grande.
no niente e' che passavo di qui e ho scoperto questo blog fantastico. poi mi sono ricordato che era il mio e allora mi sono preoccupato. a parte questo volevo fare i miei complimenti sentiti ad ASTARTE, che ha delineato e sottolineato tutti i pregi dell'opera in oggetto. poi volevo dire alla MIA MUSA ANGIE che la amo e che mi piace se si inchina. e quindi a ROCCO e STEFF che mi fanno ammazzare dalle risate. e poi volevo dire anche all'ANONIMO che sono d'accordo con lui. no e' che ho finito di pranzare alle sei. non so se ci siamo capiti...
angie..
questa prestiggiuosissima squol è frequentata dai megli profesori e dai più insigni tudenti, e ci sta ggiusto ggiusto n banco libbero accando al mio
oggi per colazzione ciò portato la focazza con la mortazza due birre e la parmiggiana di melanzane.
eccomunque questo istituto me l'ha consigliato l'anonima cuggina di astrosio che ha detto che vuole un uomo di gultura al suo fiango
sono l'autore del disegno...vorrei spiegare 2 cose: la prima e che ho 15 anni e questo disegno l'ho fatto l'anno scorso, la 2 seconda è che è stato disegnato in un momento di noia con il preciso scopo di non fare 1 cazzo!!!!
BUAHAHAHAH!!! grandissimo "autore del disegno"! era la prima cosa che ho pensato anch'io quando l'ho visto. giuro. e per questo mi piace. e con questa tua precisazione mi piace ancora di piu'. te lo giuro.
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