il gioco del martello
un gioco di societa' molto simpatico e' quello noto un tempo come "il gioco del martello". quando ancora non c'era la play station e il cellulare, e i bambini avevano poco con cui giocare, usavano di piu' la fantasia e infatti questo gioco e' molto fantasioso, anche se molto semplice. i partecipanti si dispongono in cerchio e si passano di mano in mano il martello. quello che ha in mano il martello deve colpire quello che glielo ha passato sul cranio. prima piano, poi sempre piu' forte. a poco a poco, i partecipanti sveniranno. l'ultimo che rimane in piedi, vince. (nella foto: la squadra africana di "gioco del martello".)
ed ora il contributo di uno storico di primo piano (al secondo ci sta un altro) e profondo conoscitore del fenomeno, utente noto con il nome di pg:
in Africa nel 700 avanticristo, c'era questa tribù famosa in tutto il mondo, allora conosciuto, per i suoi monumenti. Ma non erano proprio monumenti, infatti erano dei solchi circolari profondissimi. Profondissimi e perfettamente circolari. Per milioni di anni gli archeloghi di tutto l'universo si sono domandati quale fosse la causa di questi solchi, alcuni dicevano che erano gli ufi, altri dicevano che erano gli astronomi, altri dicevano che erano i folletti, altri ancora che era la normale conformazione del suolo dell'Africa. Poi più tardi, quando la scienza vera, non quella falsa, ma quella vera, colpì la Terra, si scoprì che i solchi erano lasciati dalla squadra nazionale di gioco del martello. L'allenatore di allora, durante gli allenamenti faceva disporre i ragazzi in cerchio e dava a ciascheduno una martello molto pesante, con il quale il ragazzo doveva colpire ciclicamente, seguendo il tempo dei tamburi, la testa del ragazzo davanti a lui e quella del ragazzo dietro di lui. Alla fine la squadra era talmente allenata che nessuno moriva più, ma in compenso si creavano dei grossi solchi circolari sul terreno. Infatti l'Africa proprio quell'anno vinse la coppa di gioco del martello e per festeggiare si mangiarono l'allenatore.
p.s. mi sono permesso di evidenziare dei passi particolarmente pregnanti. ecco.
ed ora il contributo di uno storico di primo piano (al secondo ci sta un altro) e profondo conoscitore del fenomeno, utente noto con il nome di pg:
in Africa nel 700 avanticristo, c'era questa tribù famosa in tutto il mondo, allora conosciuto, per i suoi monumenti. Ma non erano proprio monumenti, infatti erano dei solchi circolari profondissimi. Profondissimi e perfettamente circolari. Per milioni di anni gli archeloghi di tutto l'universo si sono domandati quale fosse la causa di questi solchi, alcuni dicevano che erano gli ufi, altri dicevano che erano gli astronomi, altri dicevano che erano i folletti, altri ancora che era la normale conformazione del suolo dell'Africa. Poi più tardi, quando la scienza vera, non quella falsa, ma quella vera, colpì la Terra, si scoprì che i solchi erano lasciati dalla squadra nazionale di gioco del martello. L'allenatore di allora, durante gli allenamenti faceva disporre i ragazzi in cerchio e dava a ciascheduno una martello molto pesante, con il quale il ragazzo doveva colpire ciclicamente, seguendo il tempo dei tamburi, la testa del ragazzo davanti a lui e quella del ragazzo dietro di lui. Alla fine la squadra era talmente allenata che nessuno moriva più, ma in compenso si creavano dei grossi solchi circolari sul terreno. Infatti l'Africa proprio quell'anno vinse la coppa di gioco del martello e per festeggiare si mangiarono l'allenatore.
p.s. mi sono permesso di evidenziare dei passi particolarmente pregnanti. ecco.
Etichette: mac kennet-saw
19 Comments:
PRIMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
grandissima steff! ottimo oro!
Anch'io ho sempre giocato al gioco del martello, soltanto che il nostro era in gommapiuma, quindi non svenivamo e duravamo all'infinito....
certo che anche i martelli,
oggi come oggi, se non fossero di ferro e legno,
come farebbero a stare al passo coi tempi ????
sì, steff, la versione col martello in gommapiuma e' una versione conosciuta come "giocodelmartellodigommapiuma". ma alla fine durava troppo, e cosi' lo hanno vietato. oggi e' proibito, e chi ci gioca viene condannato a otto martellate.
Astrosio... che tristezza... io non gioco, ecco!
A meno che il gioco non si svolga al Parlamento...
kaishe, intanto complimenti per l'argento, ottimo risultato! eppoi: effettivamente e' una buona idea. ecco.
Datemi un martello...
Che cosa ne vuoi fare ...
voglio darlo in testa, a chi non mi va ...
TERZOOOOOOO
il martello...
che sensazione di onnipotenza al solo brandirne il manico..
che sensazione di libberazzione
al solo librare in aria della sua possente testa
che spettacolo di soddisfazzione distruggiere ogni oggietto inanimato che si frappone tra te ed il tuo equilibrio interiore..
no io non giuoco al giuoco del martello, ma ho sempre un martello con me.
quando un qualsiasi oggietto inanimato che mi circonda, tenta la rovinosa via del malfunzionamento, complicando il mio cammino, consiglio esso di ritornare autonomamente sulla retta via del perfetto funzionamento.
Questo perchè essendo io Faber fortunae miae, solo io posso decidere che un oggietto si deve rompere, o meglio, lo devo finire io.
e il martello è un fedele compagnio del mio cammino
Rocco Loturzo
dalla collana stati di allucinazione da lucida follia
ed. Astruse
nyy, complimenti per il bronzo. e picchia forte!
thor, tu sei un dio con la i maiuscola. ecco.
in Africa nel 700 avanticristo, c'era questa tribù famosa in tutto il mondo, allora conosciuto, per i suoi monumenti.
Ma non erano proprio monumenti, infatti erano dei solchi circolari profondissimi. Profondissimi e perfettamente circolati.
Per milioni di anni gli archeloghi di tutto l'universo si sono domandati quale fosse la causa di questi solchi, alcuni dicevano che erano gli ufi, altri dicevano che erano gli astronomi, altri dicevano che erano i folletti, altri ancora che era la normale conformazione del suolo dell'Africa.
Poi più tardi, quando la scienza vera, non quella falsa, ma quella vera, colpì la Terra, si scoprì che i solchi erano lasciati dalla squadra nazionale di gioco del martello. L'allenatore di allora, durante gli allenamenti faceva disporre i ragazzi in cerchio e dava a ciascheduno una martello molto pesante, con il quale il ragazzo doveva colpire ciclicamente, seguendo il tempo dei tamburi, la testa del ragazzo davanti a lui e quella del ragazzo dietro di lui.
Alla fine la squadra era talmente allenata che nessuno moriva più, ma in compenso si creavano dei grossi solchi circolari sul terreno.
Infatti l'Africa proprio quell'anno vinse la coppa di gioco del martello e per festeggiare si mangiarono l'allenatore.
io...
io...
io sono esterrefatto per cotanta cultura, profondità di analisi e, se permettete, proprietà di linguaggio..
io propongo PG per L'osbel della cultura a vita
e che la festa dell'osbel di PG sia inserita in tutti i alendari dell'universo a ricordo e monito delle gienerazzioni future affinchè tutti prendano giusto esempio dal grnde benefattore
rocco, appoggio l'iniziativa. ecco.
grazie grazie sono lunsingato.
ho inserito la festa in oggietto sul mio alendario. astrosio domani pubblica il tuo please!
Quando si dice la cultura... ma quella vera, non quella falsa, ma quella vera... Ecco!
Rocco Loturzo sei di gran lunga, ma che dico di enorme lunghissima il mio scrittore preferito. ecco.
cos'è il martello in confronto alla mano che lo brandiscie?
ehmmmm..
grassie grassie..
ma oggi PG ha lasciato il segnio
sul halendario
sì hai molta troppa raggione ma sono ancora stordita dalla teglia di riso patane eccozze soprallaspiaggia di ierisera..
mooohhhccccc
te l'avevo detto di non mettere il primitivo nella sangria...
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