venerdì, gennaio 09, 2009

polvere nera

Il ragazzo, con l’involto nascosto nel giaccone sotto il braccio, svoltò l’angolo in fretta. Era notte, e per una frazione di secondo sfuggì al raggio luminoso del faro AG che galleggiava muovendosi in ogni direzione sul tettuccio di una volante della polizia. Al riparo nel vicolo buio, vide la volante sollevarsi da terra lentamente, superare i palazzi in altezza e allontanarsi silenziosa, accompagnata dal flebile ronzio del motore atomico. Quando scomparve alla sua vista, si accucciò e preparò il fornelletto di fortuna. Da una tasca del giaccone tirò fuori un vecchio posacenere di acciaio, bucato al centro, in cui faceva convogliare il calore della fiamma di un’esca che preparava con quello che riusciva a reperire al momento. Era veramente allo stremo, la crisi d’astinenza gli stava intorpidendo i sensi e uno strano sonno malato lo stava per avvolgere. Capendo il rischio che correva, il ragazzo affrettò le operazioni. Preparò l’esca con dei legnetti e della plastica raccolta dai rifiuti, posò il vecchio posacenere a terra capovolto e lo tenne sollevato a metà, giusto il tempo per innescare la fiamma con la penna laser. Il fuoco si accese rapidamente e, mentre il fornello si scaldava, il ragazzo prese dall’involto sotto il braccio il sacchetto che conteneva la proibitissima polvere nera. Da una tasca del suo pantalone cargo, tirò fuori il resto del suo armamentario da tossico. Posato tutto in terra, prese la macchinetta, svitò la vaschetta, e grazie a una borraccia che aveva sempre con sé, la colmò d’acqua fino a metà della valvola di sfiato. Poi inserì il filtro e vi ripose con il cucchiaino la polvere nera cercando di non perderne neanche un granello. Quindi avvitò la parte superiore della macchinetta e la mise a scaldare sul fuoco. Attese così accovacciato, nel buio del vicolo, di ascoltare il borbottio del liquido che fuoriusciva. Lo sguardo gli cadde su un manifesto che doveva stare lì da un paio d’anni, visto che invitava “tutti” a un veglione per festeggiare il capodanno del 2040. Quando finalmente sentì il suono desiderato, preparò la tazzina, e non appena smise di bollire, versò il tutto nella tazzina facendo sciogliere al contempo una zolletta di zucchero in equilibrio sul cucchiaino, come si faceva una volta con il laudano. Avidamente bevve il contenuto, leccò il cucchiaino e la tazzina, e poi ci passò un dito per raccogliere i rimasugli che si spalmò sulle gengive. Quindi fece sparire il tutto nelle tasche del cargo, uscì dal vicolo e si incamminò senza una meta precisa ma con un obiettivo determinato: procurarsi in tutti modi dei soldi per altro caffè.

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10 Comments:

Blogger Kaishe said...

Mmmmmmm... Buongiorno AstroChimico!!!

09 gennaio, 2009 08:20  
Anonymous Anonimo said...

Sará la storia della mia vita una volta che renderanno illegale la caffeina.

09 gennaio, 2009 08:49  
Blogger NYY said...

Ecco il terzo!
Storiella interessante ...

09 gennaio, 2009 09:02  
Blogger astrosio said...

bungiorno o aurea kaishe! e grazie per il chimico! ecco.

siviglia, argenteo amico, prima o poi, ecco.

nyy, o bronzeo nyy, complimenti per il podio. ecco.

09 gennaio, 2009 09:13  
Anonymous Anonimo said...

...e tutto questo comodamente seduti a casa...senza nemmeno pagare...né dover prenotare...

ma è fantastico!

09 gennaio, 2009 09:22  
Blogger astrosio said...

sniffa, tuttaggratis.

09 gennaio, 2009 09:25  
Anonymous Anonimo said...

no, non ci sto a godermi tutto ciò gratis, eccoti i miei 7 euro per il biglietto cribbio!

09 gennaio, 2009 09:45  
Anonymous Anonimo said...

Ma chi era, Laurenti?

09 gennaio, 2009 14:27  
Blogger astrosio said...

no, tranquillo, pg. eccoti 7 euri di resto.

bulbo, no, probabilmente era gia' morto.

09 gennaio, 2009 17:01  
Blogger Kaishe said...

Vabbè... passavo di qui!

Buonanotte!!!

09 gennaio, 2009 22:36  

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