venerdì, dicembre 04, 2009

Nostalgie de la boue

Non mi piace Pasolini. Da un lato per l’uso che se ne fa, ricettacolo di citazioni per chi non ha voglia di pensare o molto da dire. Ma non mi piace neanche il suo pensiero, legato a dinamiche rigide e performanti, un pensiero che si muove (poco) nello spazio ristretto (molto) di corollari troppo facilmente dati per scontati. Detto questo, credo che il suo impegno, la sua attività intellettuale e quant’altro siano stati sinceri, genuini. Spesso invece chi cita Pasolini, o vorrebbe farsene epigone, questa sincerità non ce l’ha. È mosso solo da nostalgie de la boue. Nostalgia del fango. Ma per averne nostalgia, il fango deve essere lontano. È il significato stesso della parola “nostalgia” che costringe a questa conclusione: si può avere nostalgia solo di qualcosa che è lontana, nello spazio e/o nel tempo. E spesso la nostalgia, per uno scherzo della mente dovuto probabilmente a un trucco dei neurotrasmettitori, inganna la percezione. Credo sia un’esperienza diffusa quella di, talvolta, ricordare con nostalgia anche i momenti peggiori della propria esistenza. E bisogna soffermarsi un po’, senza lasciarsi trascinare da questa sensazione, per ricordare quanto facevano cagare quei momenti. Una specie di sindrome di Stoccolma della memoria...
Mettendo definitivamente da parte questa digressione, è importante sottolineare l’ovvietà che non si può avere nostalgia se non di una cosa lontana. È questa nostalgia, oltre che l’essere eredi di un pensiero già povero in partenza, che fa degli epigoni di Pasolini gli artefici di contenuti simbolici di rara inconsistenza. Inconsistenza che caratterizza molta letteratura e cinema italiani contemporanei. Spesso prodotti da chi del fango ha un’immagine esotica e romantica. Da chi il fango l’ha visto, se l’ha visto, solo da lontano. E per questo può averne nostalgia. Altrimenti, col cazzo che ne hai nostalgia. Sarebbe come avere nostalgia di un calcio nei coglioni o di un tumore al pancreas. Per dire.

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27 Comments:

Anonymous Anonimo said...

condivido, per quanto poco ne sappia, la prima riga. sperando che ciò non dispiaccia. tipo: ennò, la prima riga è tutta mia!

nelle altre ci sguazzo dopo, quack!

04 dicembre, 2009 09:49  
Anonymous Anonimo said...

quanto all'ultima è anche vero che cierti dolori de panza te si ripropongono tipo peperonata, o quando cambia il tempo. ma esistono in commercio ottimi sciroppi analgesici etc.

ehm.

scusate

04 dicembre, 2009 09:58  
Blogger astrosio said...

esatto. e' proprio tipo una peperonata che te si ripropone in eterno. e ora di dire ABBASTA!

04 dicembre, 2009 10:09  
Anonymous Anonimo said...

ehm. a chi ti riferisci?

04 dicembre, 2009 10:17  
Anonymous Anonimo said...

:-))

04 dicembre, 2009 10:19  
Blogger astrosio said...

alla peperonata.

04 dicembre, 2009 10:22  
Anonymous Anonimo said...

però io la amo, alla peperonata. posso cambiare piatto? ci metto la bagna caoda. ecco!

04 dicembre, 2009 10:30  
Anonymous Anonimo said...

"nostalgie de la bagne..."

ahaha!

scusate. è venerdì.

04 dicembre, 2009 10:35  
Anonymous cecchi intellettuale said...

io non ho capito un cazzo, ma mi adeguo.

04 dicembre, 2009 10:59  
Blogger astrosio said...

grande cecchi!

04 dicembre, 2009 11:01  
Anonymous Rocco Loturzo said...

In qualità di Igniorante certificato, NON posso certo elevarmi a critico, censore o semplicemente commentatore di quanto da te scritto in questo post.

però a me mi sembra ben scritto, poi hai cambiato pure la grafica del testo, seriosa come quella dei giuornali di cultura, eppoi a me mi stai pure simpatico, oltre che amico, e se dici queste cose, e le dici/scrivi veramente bene, sebbene io non le capiscie, secondo me ciai veramente raggione.

l'unica cosa che posso dire a ragion veduta, perchè quella la sono vista davvero, è che la sciena di Ucciellacci ed Ucciellini, con il Principe De Curtis, il grande Domenico Modugnio, e il piccolo ed insignificante Ninetto Davoli è uno spettacolo di rara poesia cinematografica, perdippiù ad opera di un ricchione comunista.
Seconda solo, per analogia opera/autore, a Bohemian rapsody dei Queen/Freddie Mercury.

04 dicembre, 2009 13:24  
Blogger astrosio said...

rocco, accolgo il tuo commento a braccia aperte. di fronte. ecco.

04 dicembre, 2009 13:41  
Anonymous Anonimo said...

Rocco è vero! eppoi Ninetto Davoli..

insomma non so più a chi dar ragione!

ragazzi oggi ho scoperto, oltre al filone spugne, anche il filone VASCHE.

mi hanno sbattuta fuori per atti osceni e schiamazzi.

04 dicembre, 2009 20:08  
Anonymous Anonimo said...

no, non è vero. solo schiamazzi.

quAck!

04 dicembre, 2009 20:12  
Blogger erica said...

Astrosio, quando ti fai serio tiri fuori altre perle come questa.
Astrosio,se ti lancerai nella gastronomia dall'aereo ,sara' con l'Artusi e l' astrolabio al posto dello swatch?

05 dicembre, 2009 00:23  
Blogger astrosio said...

erica, molto bene, molto bene... ecco. :)))

05 dicembre, 2009 05:43  
Anonymous Anonimo said...

buongiorno.

mannaggia ai giapponesi e a fuori orario.

05 dicembre, 2009 10:30  
Anonymous Rocco Loturzo said...

io direi piuttosto
mannaggia all'insonnia!!!
io stanotte ho fatto le 4 e mi so alzato alle 7..
e tu?

05 dicembre, 2009 11:28  
Anonymous la gramigna bio said...

sperando di non superare la quota max consentita, mi sono svegliata dopo le 4 e ho fatto le 7 meno un quarto. e ho mangiato nove panini dolci al prosiutto e salame.

no, no, dormo come un sasso, solo che qualche spirito del cazzo, molto puntuale, forse lo spirito del divano, ieri mi scuote violentemente dal sonno. e va bene, cazzo, apro un occhio: "Cinque donne intorno a Utamaro".

di nuoovo??

mioddiocheincubbononnepossoppppiù!

05 dicembre, 2009 12:10  
Anonymous Anonimo said...

..però l spettacolo delle donnine semiignude che pescano forse ti sarebbe piasciuto. utamaro e gli altri arditi guardoni, senza biglietto: "quella che ha preso il pesce nel secchiello! la più bella, la voglioo!"

05 dicembre, 2009 12:18  
Anonymous Anonimo said...

cierto 'ste signorine giapponesi...

...badrone badrone, una dice all'altra "ora gli metto il guinzaglio".
e un'altra al suo uomo dice "dai, muoviti, torniamo a casa, ti torturerò tutti i giorni". e intanto, con sguardo dolce e ammiccante, gli preme sul braccio uno stecchino rovente (lui: ahia, scotta!). l'altra si prende a botte con la rivale, l'altra li pugnala tutti addue...

05 dicembre, 2009 12:27  
Anonymous Anonimo said...

...che poi ci hanno pure dei gusti...di un tipo figo che si strappano di kimomo a vicenda: "è tanto tanto dolce, ha ciglia folte e curve come quelle di un bambino".

mah.

05 dicembre, 2009 12:31  
Anonymous Anonimo said...

..e in mezz st'utamarro maitre de bordel, ammanettato dai samurai per 50 giorni, che non vede l'ora di disegnare tutto...

05 dicembre, 2009 12:37  
Anonymous Anonimo said...

...a poi ciera anche il tatuatore in crisi, e quella che piangeva di continuo.

quante grane, il maestro.

05 dicembre, 2009 12:46  
Anonymous il calendario Pirelli said...

Fa' un po' vedere...

05 dicembre, 2009 13:03  
Anonymous la Geisha said...

ebbasta con sti fumetti sconci!
esci dal bagno che è pronto!

..porco!

05 dicembre, 2009 13:13  
Anonymous Rocco Loturzo said...

nutro un giudizzio fortemente contraddittorio sulla filmografia jappa...

mi piacciono i film di fantascienza e di mostri...

non mi piacciono i film "d'autore" sulla loro storia e/o cultura..

l'unico film d'autore che mi piacie, anche se non so come si chiama e non l'ho mai visto tutto, è quello di un tizzio che ciaveva un trivellone al posto del penone e...
insomma, ci dava di trivella, in un purp di schizzi e urla disumane...

07 dicembre, 2009 12:13  

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