Sto per scendere da un marciapiede in corso Vittorio Emanuele a Milano ma mi accorgo all’ultimo momento, quando è ormai quasi troppo tardi, che è molto più alto di quanto mi aspettassi e ritraggo il piede. Sotto di me c’è un dislivello di quasi un metro e se non me ne fossi accorto mi sarei preso quanto meno una storta. Ora che ho preso bene le misure scendo e mi ritrovo in mare, ma non nuoto, non galleggio, sono in mare punto e basta e davanti a me c’è una nave che avanza placida senza far rumore. È una nave di ferro, arrugginita, abbandonata, a bordo non c’è nessuno, le luci sono spente e avanza senza far rumore. È notte, io giro intorno alla nave e la guardo da tutte le angolazioni, e probabilmente, ma non ne capisco abbastanza, mentre mi scorre davanti il tipo di nave cambia, prua e poppa non corrispondono, la poppa sembra più moderna della prua e trovo la cosa divertente. C’è un’intervista, in uno studio televisivo. Parla l’intervistato: “c’è qualcosa di ignoto, di inconoscibile? O meglio, se qualcosa di ignoto c’è, pensiamo comunque che l’uomo possa arrivare a conoscerlo? Possiamo sapere veramente tutto? Pensiamo che l’uomo possa potenzialmente sapere tutto, arrivare a conoscere ogni cosa? O rimane qualcosa di irriducibilmente fantastico?”
Etichette: machenesò
4 Comments:
PRIMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Passo per lasciare i miei AUGURI al te, mitico Astrosio, e a tutti i tuoi lettori... con un pensiero calorosissimo a mio Rocco(cò)...
Mandi!
terza, e follemente innamorata.
oggi ti rispondo di la...
steff, grandissimo oro!!! complimenti sinceri!!! in ritardo ma sinceri! ecco.
kaishe, grandissimo argento e auguri graditissimi e ricambiati. ecco.
angie, mia musa, mia adorata, mio unico amore. lessi e risposi. ecco.
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