mica c'e' niente da ridere
poesia:
ho visto un gatto
ho visto un ratto
ho fatto un patto
ho cotto un matto
ho letto un tetto
ho rotto un piatto
ho pagato un signore che e' venuto a casa a riparare il termosifone ma questo non c'entra, ne' fa rima. non fa ridere, non fa piangere. forse alimenta depressione. questo si'. ma solo forse. fossi in grado di alimentare depressione con certezza, userei questa capacita' per ricattare persone. del tipo: se non mi dai cento euro ti deprimo! dammi cento euro o ti deprimo!
mi metterei dietro gli angoli delle strade come i rapinatori delle barzellette della settimana enigmistica e direi: altola', o la borsa o la depressione. tipo.
Etichette: put a nat
10 Comments:
computer says: "ho letto un tetto"?
non solo uno: ci sono dei tetti molto leggibili. pensa che una volta uno zio da parte di mio piede mi disse che aveva letto un tetto gonfiabile!
il tetto quindi da leggersi come metafora esistenziale della spiovenza dell'essere che come acqua piovana tracima verso la fogna del divenire.
oppure forse....
interessante....
io però tutta 'sta cultura in una botta sola mica la reggo...
nonnonnonnò.
vabbe', left, la cultura dell'insalata e' faticosa...
ch'hai fatto? er gatto?
ch'hai detto? er tetto?
che dici? 'a bici?
ndo vai? hawaii?
credo
oppure c'è sempre la cara vecchia:
cara mella
morta della
manda rino
baci nella
fembrus
ti amo, fembrus. questo lo sai, vero?
bellissima l'idea di usare la capacità di deprimere a scopo di lucro! Potrebbe funzionare anche l'auto depressione? Tipo: dammi cento euro sennò mi deprimo qui davanti a te, poi mi suicido e così avrai un morto sulla coscienza
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