partendo dalla
considerazione che se esistono le capitali morali allora esistono anche le capitali immorali, credo, con una buona approssimazione, che mi piacerebbe di piu' visitare le capitali immorali che quelle morali. pertanto, per essere rigorosi, se il viaggio verso le capitali morali si chiama, come norma, pellegrinaggio, quello verso le capitali immorali dovrebbe a mio avviso chiamarsi spellegrinaggio. e ora analizziamo le differenze fra il pellegrinaggio e lo spellegrinaggio.
a) il viaggio: in genere, se uno vuole fare un pellegrinaggio, fara' un viaggio pieno di sacrificio, e pertanto scomodo, a piedi, sui carri di muli che puzzano di cacca e cose cosi'; tutto al contrario, questo non occorre per lo spellegrinaggio, che anzi, per essere tale, necessita di un viaggio pieno di confort;
b) la meta: se alla fine di un pellegrinaggio in genere ci sta una chiesa piena di vecchie che cantano canzoni brutte e stonate, alla fine di uno spellegrinaggio si arriva in un bordello dove ci sono delle giovani che non cantano in quanto spesso hanno la bocca piena;
c) vitto e alloggio: in genere durante il pellegrinaggio e durante le visite alla meta del pellegrinaggio si dorme dove si puo', si mangia poco e sobriamente e si beve solo acqua. a temperatura ambiente. durante lo spellegrinaggio uno invece puo' fare un po' come cazzo gli pare, ma insomma, se vuole fare uno spellegrinaggio con i controcazzi deve bere, mangiare come un porco e bestemmiare.
bene, per concludere, da quanto abbiamo analizzato nei punti a, b e c, il pellegrinaggio perde alla grande contro lo spellegrinaggio. il pellegrinaggio ne esce sconfitto e umiliato. ed e' contento, anche. bene, siamo contenti per lui. ma a noi ci piace lo spellegrinaggio.
Etichette: put a nat