martedì, settembre 30, 2008

il ripostiglio cocciuto

siccome ho rotto un bicchiere in cucina, sono andato a prendere la scopa e la paletta per togliere di mezzo i cocci. la scopa era nel ripostiglio, ma non essendo in buoni rapporti con esso, ho preferito stare fuori ad aspettare che la scopa uscisse da sola invece di aprire le ante e prenderla. ho aspettato delle ore davanti al ripostiglio ma della scopa nessuna notizia. allora mi sono spazientito, anche perche' ho avuto il sospetto che il ripostiglio in qualche modo non stesse facendo uscire la scopa a bella posta. ho comicniato a chiedere al rispotiglio spiegazioni, ma quello diceva che lui non c'entrava niente e che se la scopa non usciva era perche' non voleva uscire. a quel punto, siccome era inutile continuare a parlare, ho aperto le ante, ho preso scopa e paletta, e sono andato in cucina a spazzare via i vetri. eccheccazzo.

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lunedì, settembre 29, 2008

shirnold

è giunta in redazione la seguente lettera dal contenuto sconvolgente. dopo pavarani sabanotti, ecco un'altra rivelazione che sconvolgera' e fara' tremare dalla fondamenta lo sciobisnis tutto!

dear astrosio ti scrivo, così mi distraggo un pò.
c'era una volta una una bambina tanto caruccia quanto rompicoglioni che si chiamava shirley. sta' fetente ha iniziato prima a ballare che a parlare, indi per cui, quei gran paraculi della century fox hanno iniziato a farle sfornare un film dopo l'altro. tutto bene benissimo per i primi anni, poi precipitevolissimevolmete succedde che alla cara dolce e boccolosa bimba iniziano a spuntare le tette..sacrilegio!! il grave problema era che non c'erano ancora ste INDISPENSABILI veline, letterine, troniste e amiche di maria di filippi... varie ed eventuali, QUINDI shirley si è fatta 2 conti in tasca: "cazzo come faccio, mannaggia a li pescetti, non mi caglerà più nessuno, ma ste zinne proprio a me dovevano crescere...etc etc". puoi immaginare lo sconforto della pargola. mettiti nei suoi panni. decide allora, dato che il suo nome per intero eraShirley Jane Temple BLACK... di cambiare colore della pelle... ma ahimè... non bastò. nessuno voleva una bambina nera... e coi capelli biondi!!! sembrava un viados!!! insomma gira e rigira cambia pure sesso... e a quel punto... l'è bastato imparare a storcere la bocca leggermente sulla sinistra e dire"che cavolo stai dicendo willis "..e...voila!!! il giogo era fatto. va da se che in realtà l'ottantenne che va in giro e si spaccia per riccioli d'oro è un falso, e che fosse la stessa shirley, e non arnold(che non è mai esistito, almeno sino al decimo anno d'età), ad essere affetta da nefrite.

Lettera firmata (giuro). (poi, se lei (e' una lei) vuole, metto nome e cognome.)

sabato, settembre 27, 2008

l'amore e' un anfisbena

cari amici, e con amici intendo tutti coloro che si sentono tali. amici anche non miei, cioe'. amici anche di qualcun altro. amici generici. amici d'infanzia. migliori amici. amici medi. ma anche semplici conoscenti.
cari voi, dicevo, nel seicento Sir Thomas Browne affermo' che non c'e' animale che non abbia un sopra e un sotto, un avanti e un dietro. una destra e una sinistra. tuttavia oggi e' un nuovo giorno. oggi nasceranno nuovi amori, altri moriranno. alcuni sono nati ieri e oggi sono gia' morti. altri sono morti ieri e oggi sono rinati. l'amore e' un'anfisbena (da questo momento e' femminile). e l'anfisbena e' un animale astruso che ha due teste, una da capo e una da pie'. e cammina sia in avanti che all'indietro. se l'amore fosse un animale, sarebbe un'anfisbena. con buona pace di Sir Thomas Browne. quella sua osservazione non serve a un cazzo. trovo molto piu’ utile invece sapere che da qualche parte, in qualche tempo, qualcuno ha visto un’anfisbena.

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venerdì, settembre 26, 2008

il callista di venezia


ovviamente dedicato alla mia musa angie
c'era una volta un criminale incallito. non che facesse chissacche'. suonava ai campanelli e se ne scappava. cosa che sotto certi aspetti e' un crimine. pero' a furia di scappare, sui piedi gli vennero dei calli grandi cosi'. e anche sulle mani, a furia di suonare, gli vennero i calli. insomma, era pieno di calli. ando' dal callista, ma siccome viveva a venezia, il callista era uno che faceva le strade. e non sapeva come aiutarlo. dolorante, stanco e depresso, si aggirava per le calli di venezia in cerca di aiuto e comprensione. l'unico amico rimasto era il callista, che ogni tanto gli offriva da bere. e la gente ormai lo conosceva e se sentiva suonare al campanello, andava lentamente a rispondere per dargli il tempo di scappare via. lentamente.

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giovedì, settembre 25, 2008

il cane dei cipressi

c'era una volta un cagnotto bastardo che volava sui cipressi grazie alla forza del didentro che lo sbalzava di cima in cima. il cagnotto dapprima volava per puro piacere, poi pero' comincio' a rendere questa sua passione un lavoro, e pertanto potava i cipressi a pagamento. solo che nessuno lo pagava. ma lui insisteva nel potare i cipressi. divento' cosi' un cagnotto ricercato dalla polizia in quanto potatore abusivo dei cipressi. siccome volava, era praticamente imprendibile. e divento' un mito, una laggenda. comincio' quindi a sorgere un merchadising (d'ora in poi merciandaising) sulla sua figura. magliette cappellini pupazzi eccetera. intanto pero' i cipressi cominciavano a essere sempre piu' scarni. sempre piu' spelati. e lui potava e volava, volava e potava. per porre fine alla questione, si offrirono di pagarlo purche' non potasse piu' i cipressi. e cosi' smise di potare cipressi e con i soldi si apri' un negozio di costumi da bagno.

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mercoledì, settembre 24, 2008

sghimbescio

ho l'urgenza, la necessita', il bisogno di scrivere quello che sto per scrivere. sto per scrivere una cosa che cambiera' la vita di molti. la sconvolgera'. rendera' diverse le giornate, le settimane, gli anni eccetera. gettera' una nuova luce, cambiera' la prospettiva eccetera. scoppieranno guerre, crolleranno muri, la gente si riversera' nelle strade e incendiera' i cassonetti. si formeranno nuovi cerchi nel grano in lungo e in largo per il mondo. la terra girera' di sghimbescio. le stelle, i pianeti, l'universo tutto vibrera' di una nuova energia. i pirati torneranno a infestare i mari. la scamorza diventera' un agrume. i cadaveri profumeranno e i fiori puzzeranno. le puttane pagheranno i clienti. i calzolai romperanno le scarpe. i gatti morderanno i cani e alla fiera dell'est per due soldi si compreranno tope gigantesche. la musica diventera' rumore e viceversa. il giorno diventera' notte e viceversa. eccetera. insomma, un vero casino. bugia.

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martedì, settembre 23, 2008

in morte della fidanzata


ho trovato questi versi struggenti scritti a penna su un foglio accortacciato nei pressi di un cimitero di campagna... di citta'... non ricordo bene. comunque sono versi che mi hanno fatto riflettere molto... ma neanche tanto.


come un fiore ti ho abbattuto
sotto la macchina ti ho mettuto

ho messo in moto
e non te ne sei accorta
se no non eri morta.
e quando guardo la tua foto

piango, piango e ancora piango
e sempre innamorato rimango

vado sempre al cimitero,
sulla tomba ho messo un cero,
e porto sempre almeno un fiore
in ricordo del nostro amore.

ma con tutto il rispetto
ho come il sospetto
che tuo papà e tua mamma
fanno ancora un dramma

e stanno arrabbiati ancora
per l’incidente di allora,
stanno ancora nervosi
perché sotto ti misi

e dopo che gli dico sempre
che io non c’entro niente,
(che tu non ti eri accorta,
se no non eri morta)

quelli lo stesso con me ce l’hanno
e dicono: “se non te ne vai ti scanno!”

mi manchi, o mia amata,
e anche se eri una cessa
eri la mia fidanzata
ora invece sei decessa

e queste rime ti voglio dedicare
perché questo sono bravo a fare

che se eri viva e io ero un cuoco
e sapevo cucinare un poco
ti facevo una torta.
ma tu ormai sei morta.

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lunedì, settembre 22, 2008

banane & cultura

ci sono parole scivolose come bucce di banana. tu le usi, e il significato scivola. ce l'ho per esempio con alcuni avverbi, come "razionalmente", che fa slittare l'argomentazione al dogma. ma ce l'ho soprattutto con la parola "cultura". che fa scivolare il significato di cose magnifiche come l'arte, la letteratura, il cinema, la musica, su un piano di "dovere" invece di "piacere", di intoccabilita', un piano arcigno, dove c'e' un vecchio con un libro in mano che ti guarda sprezzante e ti dice: "come o-o-osi?!". ma vaffanculo, pezzo di merda. il tuo libro ficcatelo in culo. e tua madre faceva i pompini ai topi morti.

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domenica, settembre 21, 2008

al volo


supponendo sia vero tutto cio' che ci circonda, e niente altro, allora new york non esiste perche' non ci circonda. ecco.

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sabato, settembre 20, 2008

anticorpi

l'anticorpo viene chiamato cosi' perche' sicuramente c'e' una ragione per cui viene chiamato cosi'. e io non la so, ne' la voglio sapere. non mi interessa, e non me ne fotte niente. chi se ne frega perche' l'anticorpo si chiama anticorpo. certo, probabilmente fa piacere saperlo, come fa piacere in generale una cosa del genere. ma andarsi a scervellare, a fare una ricerca eccetera per capire perche' gli anticorpi si chiamano anticorpi sinceramente mi sembra eccessivo. eppure sono convinto che non si possa escludedere che da qualche parte nel mondo ci sia un fan degli anticorpi. che si appende i poster in camera eccetera eccetera. la sua camera e' tappezzata di poster di anticorpi ingranditi e il suo film preferito e' "l'invasione degli ultracorpi". cavolo, mi sto appassionando all'argomento. ma cosa sono gli anticorpi? ecco:

proteine presenti nel sangue, appartenenti al gruppo delle gammaglobuline. Gli anticorpi sono prodotti e liberati nel sangue dai linfociti B, quando raggiungono lo stadio differenziativo terminale di plasmacellula. La loro caratteristica fondamentale è data dalla capacità di riconoscere in modo specifico sostanze estranee (che prendono il nome di antigeni) quali proteine batteriche o virali. Questo riconoscimento porta al legame tra l’anticorpo e l’antigene e all’attivazione di una serie di processi biochimici (per esempio, attivazione del complemento), che provocano la distruzione dell’antigene stesso (vedi anche immunoglobuline).

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giovedì, settembre 18, 2008

il gioco del martello

un gioco di societa' molto simpatico e' quello noto un tempo come "il gioco del martello". quando ancora non c'era la play station e il cellulare, e i bambini avevano poco con cui giocare, usavano di piu' la fantasia e infatti questo gioco e' molto fantasioso, anche se molto semplice. i partecipanti si dispongono in cerchio e si passano di mano in mano il martello. quello che ha in mano il martello deve colpire quello che glielo ha passato sul cranio. prima piano, poi sempre piu' forte. a poco a poco, i partecipanti sveniranno. l'ultimo che rimane in piedi, vince. (nella foto: la squadra africana di "gioco del martello".)
ed ora il contributo di uno storico di primo piano (al secondo ci sta un altro) e profondo conoscitore del fenomeno, utente noto con il nome di pg:
in Africa nel 700 avanticristo, c'era questa tribù famosa in tutto il mondo, allora conosciuto, per i suoi monumenti. Ma non erano proprio monumenti, infatti erano dei solchi circolari profondissimi. Profondissimi e perfettamente circolari. Per milioni di anni gli archeloghi di tutto l'universo si sono domandati quale fosse la causa di questi solchi, alcuni dicevano che erano gli ufi, altri dicevano che erano gli astronomi, altri dicevano che erano i folletti, altri ancora che era la normale conformazione del suolo dell'Africa. Poi più tardi, quando la scienza vera, non quella falsa, ma quella vera, colpì la Terra, si scoprì che i solchi erano lasciati dalla squadra nazionale di gioco del martello. L'allenatore di allora, durante gli allenamenti faceva disporre i ragazzi in cerchio e dava a ciascheduno una martello molto pesante, con il quale il ragazzo doveva colpire ciclicamente, seguendo il tempo dei tamburi, la testa del ragazzo davanti a lui e quella del ragazzo dietro di lui. Alla fine la squadra era talmente allenata che nessuno moriva più, ma in compenso si creavano dei grossi solchi circolari sul terreno. Infatti l'Africa proprio quell'anno vinse la coppa di gioco del martello e per festeggiare si mangiarono l'allenatore.

p.s. mi sono permesso di evidenziare dei passi particolarmente pregnanti. ecco.

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dubbi & nibbi

cos'e' un dubbio? e' una condizione mentale con cui si mette in discussione un enunciato. il suono della parola dubbio ricorda un po' nebbia e un po' nibbio. la nebbia e' quello che e'. mentre il nibbio e' un uccello della famiglia degli accipitridi, dell'ordine dei ciconiformi. pertanto, avere dei nibbi e' molto diverso che avere dei dubbi. nonostante l'assonanza. che e' sostanzialmente una rima imperfetta. l'assonanza. infatti "assonanza" fa rima con "danza". ma qual e' il senso di questo balletto di parole? di questo battello di parole? di questo battello a vapore di parole? lasciamo pure andare alla deriva questo, e cerchiamo di dimenticarcene il piu' presto possibile. in quanto ci sono una o due cose piu' interessanti da fare. ma forse anche uno o due miliardi. e intanto il battello a vapore con a bordo i dubbi e nibbi si allontana verso il tramonto, e diventa sempre piu' piccolo. e speriamo che affondi.

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mercoledì, settembre 17, 2008

cucina astrusa - birra & aceto balsamico

un pomeriggio di agosto io e p.b. stavamo bevendo delle birre in un posto. ma sul tavolo c'era anche l'aceto balsamico. e cosi' ci e' venuta l'idea di berci l'aceto balsamico. e infatti ce lo siamo bevuto. e non era male. il sapore era preciso identico a quello dell'aceto balsamico. abbiamo cominciato a sorseggiare piano. poi abbiamo bevuto sorsi piu' consistenti. poi ci e' venuto da vomitare e abbiamo smesso. ma perche' abbiamo fatto una cosa simile? cosa ci ha spinti a bere l'aceto balsamico dalla bottiglia? non lo so, ma sta di fatto che questo mi ha dato l'idea per un cocktail: birra & aceto balsamico. ecco la ricetta: riempire una pinta di birra e berne la meta'; quindi colmare il tutto con aceto balsamico, versando lentamente (o velocemente: non fa nessuna differenza); quindi, per aromatizzare il tutto, metterci dentro un cucchiano di pesto alla genovese; per finire, decorare il tutto con una spolverata di patatine fritte sancarlo sminuzzate. ecco.

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martedì, settembre 16, 2008

introspezione

verso le 13 di ieri, quando piu' o meno cantavo l'inno del napoli calcio, e non perche' sia tifoso del napoli calcio, quanto perche' stavo provando a immaginare come potesse essere l'inno del napoli calcio e stavo improvvisando parole e musica, ho provato una strana sensazione. sentivo di non essere al mio posto, di avere sbagliato stanza, casa, citta', stato eccetera. ho smesso di cantare il falso inno del napoli calcio e ho cominciato a riflettere su questa sensazione. e dopo un po' che ci riflettevo, mi sono addormentato in quanto mi stavo stracciando i maroni a riflettere. mi stavo spappolando le gonadi, triturando i coglioni. quando mi sono svegliato poi non ricordo di preciso cosa ho fatto. ma di sicuro roba importante e profonda.

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lunedì, settembre 15, 2008

brevissimo


il racconto che sto per iniziare finisce qui.

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domenica, settembre 14, 2008

fensciui

secondo uno studio panamatriciano, se si prendono circa 1200 uova, si montano a neve i bianchi, si mischiano i rossi con uva passa e brandy, si usa il tutto per dipingere il muro occidentale della vostra stanza da letto (mia non di certo), anzi, della loro stanza da letto (questo per rispetto di ogni eventuale lettore), si dovrebbe ottenere l'effetto di rendere la casa immune a qualche energia negativa che arrivi da qualche parte imprecisata che non so. e ovviamente mi sono inventato tutto. e dato che oggi e' domenica, credo possa bastare.

p.s. COMUNICAZIONE URGENTE: per qualche strana ed astrusa ragione, il mio contatto hotmail, astroosio@hotmail.it, non funge piu'. penso che qualcuno si sia impossessato della password e lo usi per scopi di natura insondabile. pertanto ora, per chi sentisse il bisogno impellente di chattare con il sottoscritto, il nuovo contatto di MSN e': astrosio@live.it
ecco.
(aggiungero' tutto cio' in calce ai post dei prossimi giorni per almeno una settimana. ecco.)

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sabato, settembre 13, 2008

parole sante - dandismo, popolino & belle arti

A Chesney Wold ci sono, in questa settimana di gennaio, dei signori e delle signore seguaci di una nuovissima moda, che hanno creato, per esempio, un dandismo religioso. Per un apatico bisogno di un po' di commozione, essi, dopo qualche elegante conversazione, si sono trovati d'accordo nel deplorare che il popolino manchi di fede, come se chi e' povero avesse il dovere di credere in cio' che alla prova gli e' venuto meno, come se fosse ragionevole attendersi che si continui a credere in uno scellino scoperto falso. Essi vorrebbero rendere il popolino molto pittoresco e fedele, riportando indietro le lancette dell'orologio e cancellando dalla storia qualche centinaio di anni. Ci sono anche signori e signore seguaci di un'altra moda, non cosi' nuova, ma elegantissima, che si sono trovati d'accordo per avvolgere il mondo di bambagia e nasconderne la realta'. Per loro tutto deve essere languido e leggiadro. Hanno scoperto la quiete perpetua. Non si rallegrano di nulla e non si addolorano di nulla. Non sono disturbati dalle idee. Per loro anche le belle arti, sotto una parrucca incipriata e camminando all'indietro come un ciambellano, devono abbigliarsi secondo i sarti e le modiste delle passate generazioni, badare a non fare sul serio e guardarsi da qualunque novita' dei tempi in evoluzione.

da "Casa Desolata", di Charles Dickens

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venerdì, settembre 12, 2008

un altro appuntamento


siccome il mondo non e' finito mercoledi' e siccome sono tronfio e vanaglorioso e siccome mi piace il fatto che le opere da me segnalate abbiano successo e\o ricevano riconoscimenti, pertanto segnalo che, se siete a genova e sabato 13 settembre passate dalle parti di piazza stella, alle ore 17 avra' luogo la premiazione di Tommaso Lacalamita per l'opera "Erogazione Continua", opera alla quale e' stato assegnato il premio Autorita' Portuale di Genova nell'ambito del concorso SaturARTE 2008. si', proprio l'opera che su questo blog e' stata presentata dal sottoscritto. ecco. e ci metto anche l'articolo che la gazzetta del mezzogiorno ha dedicato alla stessa. e ringrazio il Maestro Miki per la segnalazione. detto questo passo a raccontare la storia di quando una volta mi salto' un appuntamento che non avevo preso. avevo provato a prenderlo, ma non c'ero riuscito in quanto era un appuntamento di quelli veloci. tuttavia, all'ora prestabilita, non si presento' nessuno. cosa d'altra parte abbastanza logica e coerente con il discorso precedente. la morale di questa storia e': mai presentarsi a un appuntamento se non l'avete preso. ecco. questo, per chiudere in bellezza il post odierno.



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giovedì, settembre 11, 2008

la valigia del monocrate

piu' di ogni altra cosa al mondo, la valigia del monocrate contiene cose che noi umani neanche possiamo immaginare. ma chi e' un monocrate? e cosa conterra' mai la sua valigia? se anche avessi una minima idea di quello che ho scritto poc'anzi, potrei saperlo. altrimenti, no. e siccome e' "altrimenti", dunque "no". tuttavia non mi sembra una buona ragione per accantonare l'argomento, o forse si'. anzi, si': e' decisamente un'ottima idea accantonare l'argomento.

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mercoledì, settembre 10, 2008

saluti & appuntamenti

oggi, come molti sanno, fanno un esperimento che forse, a sentire Luis Sancho e Walter Wagner, fa finire il mondo creando un buco nero che ingoia tutto. qualora cosi' dovesse essere, colgo l'occasione per salutare tutti quanti si sono imbattuti in questo blog. e colgo anche l'occasione per dirgli che e' stato un piacere. qualora pero' questo non succeda, domani faro' come di consueto un altro post. e sempre qualora il mondo non dovesse finire, sempre domani, 11 settembre, a chi si trova a roma e verso le ore 18 e' libero da impegni lavorativi, rivolgo l'invito a recarsi alla feltrinelli di viale marconi e assistere alla presentazione del libro "Pan", di Francesco Dimitri. libro che mi fa piacere venga presentato con tutti gli onori e in maniera ufficiale. ecco.

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martedì, settembre 09, 2008

mondo

sicuramente da qualche parte nel mondo ci sara' qualcuno che in questo momento frigge patatine o sta arrostendo carne all'aperto. tipo in campagna. sicuramente, da qualche parte ne mondo, ci sara' qualcuno che in questo momento sta fissando il culo di una ragazza che gli cammina davanti. sicuramente da qualche parte nel mondo ci sara' qualcuno che in questo momento sta per buttarsi dalla finestra perche' la moglie l'ha lasciato, gli ha rubato tutti i soldi ed e' scappata con il suo migliore amico; sicuramente da qualche parte nel mondo ci sara' molta gente che fa tante cose. ecco. ci tenevo a sottolinearlo.

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lunedì, settembre 08, 2008

l'argomento

oggi ho visto nel sonno una cosa impossibile da descrivere. infatti dormivo quindi è altamente improbabile che, a meno che non sognassi, abbia visto qualcosa che sia possibile descrivere. al limite posso mentire, inventarmi un sogno e raccontarlo. ma questo sarebbe, da un punto di vista etico, poco bello. invece, siccome dormivo, posso cavarmela dicendo che ho visto nel sonno una cosa impossibile da descrivere. e buona notte. ma non e' questo l'argomento di questo post. l'argomento di questo post e' un altro. e lo decidero' nei prossimi giorni. devo riunirmi e poi deliberare. certe decisioni bisogna prenderle con calma.

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domenica, settembre 07, 2008

astromunchausen - il presidente degli orologi

in ritardo di un giorno, arrivai stanco all'appuntamento del giorno dopo. stanco ma puntuale. avevo in programma di arrivare con un giorno di anticipo, ma non mi riusci' di farlo. mi misi d'accordo con il presidente degli orologi che sposto' indietro le lancette di ventiquattrore. per ottenere questo, dovetti trovare prima sua figlia che era scappata con un perditempo. non fu facile, ma ebbi un'intuizione decisiva: trovai la figlia del presidente degli orologi e il perditempo in una fabbrica di automobili lente, che andavano al massimo a venti all'ora. la ditta stava fallendo in quanto ben pochi erano interessati all'acquisto di un'automobile lenta. e gli unici clienti, in quel momento, erano il perditempo e la figlia del presidente. questa storia, per quanto incredibile, e' verissima. se per vero si intende quello che intendo io. e non ho intenzione di rivelarlo a nessuno. altrimenti correrei un rischio enorme.

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sabato, settembre 06, 2008

ubaldo

quest'oggi, essendo sabato, non puo' essere martedi' ne' ubaldo. che e' il nome del giorno della settimana che venne soppresso quando da otto, i giorni della settimana divennero sette. il povero ubaldo fu cosi' dimenticato. eppure il giorno della settimana ubaldo era un giorno della settimana fichissimo. era il giorno della settimana a disposizione di chiunque e chiunque poteva farsene quello che voleva. lo poteva inserire a piacere, per esempio, dopo il sabato, o dopo la domenica. o fra il martedi' e il mercoledi'. ecc. e poi poteva decidere di farsene quello che voleva. se per esempio non era riuscito a finire un lavoro il giorno prima, ecco che inseriva ubaldo. e lo finiva. oppure, se proprio non ne voleva sapere di lavorare dopo un fine settimana di vacanza, ecco che inseriva ubaldo e faceva un altro giorno di vacanza. ovviamente questo sistema creava poi dei problemi di organizzazione. percio' decisero di sopprimerlo. e ora il povero ubaldo gira per i bar ubriacandosi e dicendo: "una volta ero un giorno della settimana con due coglioni cosi'!". ma nessuno gli crede e lo credono pazzo.

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venerdì, settembre 05, 2008

indignazione


REPUTO SCONVENIENTE OGNI ASPETTO DI QUALSIVOGLIA COSA POSSASI IMMAGINARE E\O PENSARE E\O CONCEPIRE;

PERTANTO SONO QUI A MANIFESTARE IL MIO DISAPPUNTO PER IL MALCOSTUME DILANGANTE IN AMBITI IMPRECISATI.

QUESTO, A SCANSO DI EQUIVOCI.

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giovedì, settembre 04, 2008

l'uomo che sparava ai piccioni

c'era una volta un sosia che pero’ non somigliava a nessuno. cioe’, lui era convinto di essere un sosia ma purtroppo non somigliava a nessuno. provo’ a somigliare a: marlon brand, al capon, francis scott fitzgerald, frank zapp, min reitan, olivier toscan, il colonnello spirr (uno che conosceva lui), zapater, zorr, michelangel, il tenent colomb, artur brachett eccetera. ma niente, non somigliava a nessuno di questi. e allora, in preda alla disperazione, decise che da quel giorno in poi non avrebbe provato piu’ a somigliare a qualcuno ma solo a se stesso. e ci riusci’ benissimo. era sputato a se stesso. uguale uguale uguale, proprio. somigliava cosi’ tanto a se stesso che certe volte lo confondevano e doveva dire: “guarda che sono me stesso veramente”. ma purtroppo un giorno fece una cosa che non doveva fare, e cioe’ sparo’ ai piccioni in piazza duomo, e cosi’ divento’ un ricercato. grazie alla sua somiglianza, si confondeva fra la gente e faceva finta di essere se stesso. imparo’ a imitare la sua voce, ad assumere il suo portamento, a camminare come faceva lui e dopo qualche tempo si immedisimo’ cosi’ tanto che dimentico’ di essere stato un tempo chi era stato. e questo lo salvo’ dalla galera. in quanto e’ vietato sparare ai piccioni in piazza duomo.

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mercoledì, settembre 03, 2008

giustificazione

da piu' parti (bugia) mi e' stato chiesto di dare spiegazioni (vero) per il mio ritardo di ben due giorni sulle previsioni a riguardo del mio rientro su queste pagine virtuali. ebbene, le cose sono andate cosi': sono partito sabato 30 agosto, indi sono rimasto bloccato nel traffico per ben tre giorni con conseguenze gravi per il mio stato di salute fisico e mentale gia' pesantemente compromesso da una vita mediamente pregna di colpi di scena come molte altre vite. pertanto, quando finalmente il traffico si e' sbloccato, ho potuto riprendere il viaggio e sono giunto a milano in men che non si dica a bordo dell'astromobile. fortunatamente i tre giorni di cui sopra li ho passati nella mia casa al mare. prevalentemente sulla veranda o in spiaggia o sorbendo alcol in posti imprecisati. o assumendo cibi e altre sostanze in altrettanti posti imprecisati. questo perche' e' piu' divertente passare il tempo invece che bloccati nel traffico, tipo a casa propria sulla veranda e\o in spiaggia e\o ecceteraeccetera. comunque, quando il traffico si e' sbloccato, con l'astromobile ho ripreso il viaggio iniziato spiritualmente il 30 agosto e sono giunto a milano in men che non si dica. ecco.

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ritorno


astrosio e' tornato, dum da du, e canta,

dum da du,

e canta,

dum da du,

la musica e' a piacere ma

le parole sono queste:

dum da duuuuu!