superando valli e monti, qualche pianura, un paio di fiumi, tre laghi, otto autostrade eccetera eccetera, si arriva in un posto chiamato Potso. il primo impatto non e' dei migliori. Se si osserva il paese dall'alto, si manifestera' come una distesa di condomini in cemento armato circondata da una campagna brulla costellata da una vegetazione scarna e bassa; due ciminiere di altrettante fabbriche di pelo di cane sintetico, riversano nel cielo un fumo denso e apocalittico che colora le nuvole di grigio antracite. e la pioggia è oleosa e maleodorante. tuttavia, il secondo impatto e' ancora peggio. nel paese ci sono solo due bar poco forniti e poco frequentati; nessun ristorante e un cinema chiuso. la gente cammina per le strade in silenzio e con la testa china. e socializzare non e' facile. le uniche cose che ravvivano, si fa per dire, l'atmosfera sono dei manifesti con la foto di un ricercato, sempre lo stesso. probabile che gli abitanti di Potso siano convinti sia lui la causa di ogni male. in una stradina ancora piu' buia e desolata, per meta' ancora appeso a un muro, c'e' un manifesto logoro che magnifica il commercio e la produzione di pelo di cane sintetico, definendolo "la moda del futuro". in un angolo in basso, sul manifesto, c'e' la foto dell'inventore del pelo di cane sintetico, tale Mac Catsme-Vieninment. ed e' la stessa foto che, in grande, compare sui manifesti del ricercato. in quanto il ricercato e' proprio lui: l'inventore del pelo di cane sintetico, Mac Catsme-Vieninment! a questo punto e' stato facile ricostruire la storia di come il paese di Potso sia caduto in disgrazia.
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