astromunchausen - fuga anomala
fui fatto prigioniero in india da una tribu' di indigeni dalle abitudini affatto particolari. costringevano infatti i prigionieri a collezionare pietre di ogni tipo e solo quando avessero raggiunto un numero di pietre tale da creare, accumulandole, un monticello alto due chilometri e mezzo, sarebbero stati liberati. mi misi di impegno e riuscii a fare un monte di pietre alto tre chilometri. pensando di aver fatto piu' del mio dovere, ero abbastanza sicuro di essere presto liberato. purtroppo, quando gli anziani vennero a misurare il monte, e si accorsero che superava di ben 500 metri la misura prevista, dissero che avevo offeso gli dei e che quindi meritavo la morte. stufo di tutto questo, tolsi una pietra di volta da sotto il mio monticello e le pietre si riversarono nel fiume che costeggiava il villaggio. questo provoco' un'onda anomala che distrusse il villaggio e uccise la maggior parte degli indigeni. dal canto mio, riuscii a cavalcare quell'onda alta piu' di trecento chilometri grazie a un ippopotamo che avevo addestrato nei momenti liberi. gli avevo applicato delle redini di liane intorno alla bocca e si faceva montare senza problemi. cavalcando l'onda anomala a bordo dell'ippopotamo coprii una distanza pazzesca che non riesco tutt'ora a quantificare. so solo che mi ritrovai a bordo di un peschereccio alla deriva e senza nessuno a bordo. vissi di pesca e acqua piovana per circa un anno, con il peschereccio in balia delle onde e delle correnti. poi avvistai un'isola e vi approdai. li' fui accolto con grandi onori dai notabili del luogo. ovviamente la cosa mi fece piacere, ma ancora oggi devo capire perche'.
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