sabato, maggio 29, 2010

michael a. jackson


Ancora una volta mi tocca segnalare l'ovvio, ovvero che michael jackson e arnold sono la stessa persona. in realta' devo questa intuizione al mio amico fambrus, che per primo, alla morte del presunto michael jackson mi comunico' che a suo avviso erano la stessa persona. ora e' chiaro a tutti. essendo "entrambi" morti. ma qualche mese fa, no. ma passiamo, come se ce ne fosse bisogno, a dimostrare l'assunto. prima di tutto entrambi hanno avuto un'infanzia negata. erano entrambi neri e lavoravano nello sciobisness. inoltre, avete mai sentito parlare di arnold jackson? se la risposta e' no, come e' probabile che sia, si arriva facilmente alla conclusione che l'attivita' di cover up accuratamente messa a punto dai managerz del personaggio in questione ha fatto si' che quello accadesse. e questo dimostra incontrovertibilmente che quanto si afferma e' vero.

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venerdì, maggio 28, 2010

la iggiene


chiaramente non c'e' bisogno di fare riferimento a questo o a quello per parlare di una certa cosa che non conosco ne' voglio conoscere anche se ci hanno presentati a un party in camera da letto di un ospedale per tisici dell'ottocento dove curavano la dissenteria con il purgante. era una serata dove la luna non c'era, era andata a un altro party, da un'altra parte, dove offrivano tartine al ragu' di chiodi dal sapore pungente. c'erano anche i tre cantanti che avevano impersonato i tre tenori in un film sui primi coloni profumati della storia. fino ad allora infatti non tenevano molto alla cura della persona. dopo invece divennero un esempio di igiene per tutti coloro che erano interessati. per gli altri invece no. chi non era interessato aveva le sue buone ragioni. erano tempi in cui per avere un interesse bisognava pagare una tassa. e allora sorsero tutta una serie di interessi clandestini che viaggiavano in incognito e attraversavano la frontiera vestiti da gatto.

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giovedì, maggio 27, 2010

pirati domestici


sono andato in un negozio di pirati domestici dove vendono pirati da tenere in casa. i pirati possono essere molto utili, per esempio, per razziare gli ospiti indiscreti o indesiderati: si tengono nascosti in un armadio, o da qualche altra parte abbastanza grande da contenerli, loro escono all'improvviso e... ahrrrrrr!!! depredano gli ospiti di ogni loro avere. poi fanno finta di scappare ma invece si nascondono dietro il primo angolo che trovano in strada e una volta che la polizia ha steso il verbale e l'ospite e' andato via traumatizzato, tornano a casa e ci si spartisce il bottino. il pirata domestico e' coperto da garanzia, che e' grande quanto una coperta. ma questa e' una fandonia. comunque, se posso permettermi qualche consiglio, sara' opportuno acquistare qualche gadget supplementare, come il dizionario di piratese, dove si possono trovare parole come sargassi o per la barba di barbarossa, figlio di una bucaniera eccetera. ma gli usi dei pirati domestici non finiscono qui. mi riservo di ritornare sull'argomento, quando e se ne avro' voglia in futuro. ovviamente ogni suggerimento e' ben accetto. cioe', dipende. magari non lo accetto. ma se a qualcuno andasse di provare, provi pure. al limite, dopo averlo fatto camminare sul ponte cosparso di piedi di corvo, impicchero' il malcapitato, ricopriro' il cadavere di catrame e lo appendero' nella gabbia alla forca di tilbury point.

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mercoledì, maggio 26, 2010

coordinate stellari


quel giorno di agosto un fenomeno da baraccone che non era mai uscito da casa, che era una grande baracca, dopo molti indugi si decise finalmente a uscire da casa ma inciampo', cadde e mori'. in sua memoria non eressero alcun monumento, nessuno si occupo' di lui e il corpo imputridi' nel bosco in cui, mi ero dimenticato, si ergeva la baracca in cui viveva. che col tempo fu ricoperta da sterpi ed erbacce e ormai nessuno sa dov'e'. tutto questo successe non si sa bene quanto tempo fa, in un paese lontano quanto basta. sugli annali delle contee del midwest non si fa alcun riferimento ai fatti appena descritti. probabilmente non e' mai successo. e' solo una storia inventata per far paura a qualcuno facilmente impressionabile. tuttavia ci da' lo spunto per una riflessione. ma forse neanche questo. questa storia si colloca fra l'omero e la scapola della narrazione, dove l'omero e' l'alfa, e la scapola l'omega. le coordinate stellari sono: 50 gradi a est di zeta reticuli, 70 a ovest di love boat e 50 a nord della galassia senza nome che compare nei cieli ogni venerdi' degli anni bisestili che finiscono con nove. e potrei andare avanti, ma preferisco fermarmi qui per motivi che nulla hanno a che fare con zeta reticuli ecc. ecc

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lunedì, maggio 24, 2010

elenchi


...e via dicendo. stavo infatti facendo un elenco ma poi mi sono dimenticato tutto. non mi sono dimenticato invece di altre cose, ma non sto qua ad elencarle. ci sono tante cose che mi ricordo, come i colori del semaforo, i giorni della settimana, i mesi dell'anno e via dicendo.

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venerdì, maggio 14, 2010

alice

e' in libreria il nuovo libro di francesco dimitri. una riscrittura di alice di carroll. molto, molto, molto astrusa. ne consiglio la lettura a tutti. nessuno escluso. si viaggera' in un mondo in cui i tutto cio' che si vede e si immagina e' reale e tutto cio' che e' reale... insomma, alice se la ricorda chiunque. qui succedono un bel po' di cose, diverse e misteriose. e ci si puo' anche credere. ecco. una lettura che consiglio con tutto il cuore a chiunque si imbatta in queste pagine virtuali.

mercoledì, maggio 12, 2010

l'omertoso giustificato/serial killer distratto


un signore ha assistito a un delitto ma non ha detto niente a nessuno in quanto, oltre ad assistere al delitto, l'ha commesso lui stesso. quindi non gli conveniva fare da testimone. altrimenti avrebbe dovuto testimoniare contro se stesso, con tutti i rischi di dissociazione che ne potevano derivare. per non parlare, poi, del fatto che testimoniando contro se stesso non avrebbe fatto altro che mandarsi in prigione. insomma, e' uno di quei casi in cui l'omerta' e' giustificata. ecco. ma non ando' molto lontano. pur avendo deciso di essere omertoso, fu molto presto rintracciato dalla polizia e arrestato. egli era infatti un serial killer distratto. e quindi, dopo aver mutilato la sua prima vittima, fece un fagotto dei pezzi che gli interessavano e li infilo' in una busta bucata da cui caddero, rispettivamente, un occhio, un orecchio, un dito, una mano senza un dito, un rene, uno scalpo eccetera. agli inquirenti basto' seguire la sfilza di resti umani per arrivare a casa sua e incastrarlo.

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martedì, maggio 11, 2010

il volo del piccione


venerdi' scorso c'era sulla grondaia un piccione. ora non c'e' piu'. chissa' che fine avra' fatto, quel piccione. quante avventure avra' vissuto, quanti bruscolini avra' mangiato... quanti amori e quanti dolori... chissa' quel piccione che vita ha avuto fino a quel momento, e che vita ha avuto dopo. i piccioni sono animali molto volatili. volano, volano, volano... e tu li vedi li', in alto nel cielo, che volano. appunto. e nessuno pensa mai a quanto volano i piccioni. perche' la gente e' arida e ormai pensa solo alle cose materiali. e non ai piccioni che volano alti nel cielo, e vivono, e muoiono. e amano, e soffrono. quante cose si possono imparare dai piccioni? nessuno se lo e' mai chiesto, vero? e invece i piccioni ci possono insegnare a volare, per esempio. e non con gli aerei, che cosi' sono bravi tutti. proprio con le ali della volonta'. basta tutto questo camminare al suolo. cominciamo a volare come i piccioni. che sono proprio degli animali straordinari. non come per esempio le mosche, che non servono a un cazzo. mortacci loro. o le zanzare, altri animali di merda. per non parlare dei mammut, che fortunatamente si sono estinti. avevano delle zanne molto ingombranti e perdevano un sacco di pelo. tenerli in casa era una tortura.

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lunedì, maggio 10, 2010

il vandalo meticolso


c'era un vandalo che ci teneva molto al suo lavoro. se faceva un buco in un muro, per esempio, arrivava sul posto con trapano, malta e cazzuola e, dopo aver fatto il buco, ne rifiniva i contorni e li ricopriva con la malta. quando rompeva un vetro, cercava di farlo per bene, prima di tutto lanciando una pietra o altro con stile invidiabile; poi raccoglieva i vetri, li smerigliava e ne faceva degli animaletti; poi passava a mettere delle guarnizioni di plastica intorno al buco e a passare il silicone trasparente sulle crepe. quando uno tornava a casa e trovava un buco nel vetro fatto dal vandalo meticoloso, ci restava certo male, ma non poi tanto. insomma, questo vandalo passava tanto tempo a compiere i suoi atti vandalici che una volta, dopo numerose indagini, la polizia riuscì a beccarlo sul fatto. lui chiese solo, prima di essere arrestato, di poter finire il suo lavoro. e fu cosi' che incise sulla porta di mogano della villa di un imprenditore la copia di un bassorilievo assiro, illuminato dai fari delle macchine della polizia.

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sabato, maggio 08, 2010

la esse


gli assassini convengono su un punto: assassinare ha molte esse. anche esse ne ha molte, ma non quante assassinare. se si assassinasse una esse, allora assassinare avrebbe meno esse. assasinare. e se si assassinasse sei esse assassinare finirebbe per non averne piu' alcuna, e stessa sorte capiterebbe a assassinasse e assassinassero. se sei assassini sostanzialmente assassinassero sei esse coi sassi sessisososss sssssssss ssssssoooooo oooooosssssssssssssss ssssssssssssssssssssoooosssss e basta.

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venerdì, maggio 07, 2010

la storia che prende le mosse


ho scoperto un metodo per non sbagliare mai niente. consiste nel mettersi d'impegno e provare a non sbagliare niente. se proprio qualcosa la si sbaglia, bisogna dire: questo in realta' non e' un errore. e poi passare alla fase successiva, che consiste nello scappare a gambe levate e cominciare a fare qualcos'altro. come per esempio pulirsi le unghie con il caffe', che e' un vecchio modo indiano di pulirsi le unghie. gli indiani infatti ci tenevano molto alla pulizia delle unghie, tanto e' vero che una loro divinita', dal nome dimenticato, era proprio quella deputata alla protezione dei pulitori di unghie che costituivano una corporazione potentissima e in realta' erano sospettati di essersi inventati la divinita' di sana pianta in quanto dagli esegeti del tempo era considerato improbabile che esistesse davvero una divinita' di tal fatta. insomma, questa e' una storia vera che si chiama: la storia-che-prende-le-mosse-dal-metodo-infallibile. e' una storia di vita vissuta, di persone normali che si scontrano con problemi eccetera eccetera bla bla bla.

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giovedì, maggio 06, 2010

post salvifico


il post odierno verte su argomenti di cruciale importanza per il destino dell'umanita'. questo post salvera' il mondo in futuro quando si sara' persa la memoria della parola mortadella. e per risolvere i problemi dell'umanita' basterebbe ricordarsi la parola suddetta. non la parola "suddetta", ma la parola suddetta nel senso di mortadella. avevo scritto suddetta per non ripetermi. ma siccome poi mi sono dilungato nella spiegazione, tanto valeva scrivere di nuovo mortadella.

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mercoledì, maggio 05, 2010

caro cecchi


caro cecchi,
come vedi sono qui a scriverti questa mia in pubblico in quanto sono una persona onesta, rispettabile e trasparente. infatti ultimamente sono dimagrito moltissimo. ma proprio tanto in quanto ho fatto una dieta inesistente a base di cinghie di manzo ai ferri di braccio. ovviamente, come penso avrai gia' sospettato, non ho idea del significato che le mie parole appena scritte possano avere. detto questo, aspetto con ansia che giunga la vera primavera, e non la finta primavera, quella che vendono gli ambulanti che, per questo motivo, vengono poi perseguitati dalla guardia di finanza per spaccio di stagioni false. una volta, infatti, un ambulante mi racconto' la storia di quando aveva provato a vendere un autunno taroccato. l'acquirente, convinto di aver fatto un affare, torno' a casa soddisfatto, apri' l'autunno e venne fuori una stagione informe, che non si sapeva bene che stagione fosse, che colori avesse e che profumava di castagne miste a bergamotto misto a cristiandior. cristiandior si incazzo' moltissimo e telefono' subito al suo fornaio di fiducia in quanto era un tipo che sapeva vedersela. ma siccome non si erano capiti bene, cristiandior gli disse: "allora te la vedi tu?", e il fornaio rispose: "ok, me la vedo io". e rimase tutto il giorno a guardarsi la minchia. ma non per questo risolse il problema. e dietro queste parole apparentemente prive di significato, si nasconde in realta' un concetto profondo. e ovviamente e' bugia. sarebbe piu' facile si nascondesse un concetto lo bello, per dire.

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