
Astrosio è tornato. Bentornato. Insomma, non poi tanto. È tornato intero, e questa è già una conquista.
Tre sono le cose degne di nota occorsegli nell’intervallo.
a) Ha trovato una faccia in un albero nel suo giardino. b) Ha sfiorato la rissa in quanto sosteneva di non essere a conoscenza dei prezzi delle case di Melegnano. c) Ha scoperto un nuovo stato della mente che va sotto il nome di “Digestione Mistica”.
Ma andiamo per ordine.
I. Una mattina, durante una prima colazione sulla veranda in compagnia del di lui fratello, Astrosio ha notato che un carrubo nel suo giardino aveva una faccia. E così senza perdere tempo Astrosio ha preso la macchina fotografica e ci ha tirato le foto che chiunque può vedere qui sopra. Ancora non sa cosa significhi il tutto, ma di certo non ha chiamato giornali e telegiornali e non ci ha visto padripii, madonne, buddhi, santi e robe del genere. Se proprio deve scegliere, Astrosio tifa Barbalbero (ovvero un Ent del Signore degli Anelli, per chi si fosse perso il film e\o non avesse letto il libro). (Poveraccio.) E insomma non gli sembrava una buona idea chiamare i giornali per dirgli che c’era Barbalbero nel suo giardino. Eppure, come si può vedere dalla foto, la cosa sembra abbastanza inequivocabile. Non del tutto, ma abbastanza.
II. Durante una serata a dei tavolini di un bar, Astrosio si sente chiamare da una sua amica che gli dice: “Astro, questo mio amico si è comprato la casa a Milano”. Astrosio si avvicina, si presenta e gli chiede: “in che zona di Milano?”, e quello: “a Melegnano.” Al ché Astrosio fa un gesto con la mano e dice : “Ah! Melegnano…” e quello (lo giuro su dio, la madonna, i santi, buddha, maometto, o su chi, a vostra scelta, vi sta in qualche modo a cuore): “cosa vorresti insinuare?!” e Astrosio, esterrefatto, gli risponde: “Nulla, solo che non ho idea dei prezzi delle case di Melegnano.” E quello: “No! tu con quel gesto hai riassunto disprezzo per la mia scelta!” (vabbe’, non ha detto proprio così ma più o meno). E Astrosio: “Ma va! Comunque, se ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio ti chiedo scusa.” E quello: “No! col cavolo! Tu hai praticamente detto che Melegnano è una zona di merda e mi stai prendendo per culo! PAGLIACCIO!”, al ché Astrosio ha fatto il giro del tavolino, gli ha battuto una mano sulla spalla e gli ha detto: “Alzati, e facciamo a botte!” e quello: “No, ma che dici! Non è questo il senso di quanto da me affermato in precedenza!”. E Astrosio: “e vabbe’”, e torna dall’amica. Ma quello: “Tu però mi hai offeso, non dovevi permetterti di farmi quest’affronto!”. E Astrosio: “Ma di che cazzo stai parlando!?!? Cosa stracazzo me ne strafotte di dove straminchia ti sei comprato quella rottinculo di una fottutissima casa??!?! Ti ho detto, se vuoi insistere alzati e facciamo a botte, altrimenti non rompermi più i coglioni!” e quello: “No, tu ti sei comportato veramente male! Sai quanti sacrifici ho fatto per comprare quella casa?!?! Ti rendi conto di quanto mi hai ferito?!?!” e Astrosio: “O, ma chi stracazzo ti conosce?!?! A te e a Melegnano!?!?!” e quello: “No, perché tu con quel gesto…” al ché Astrosio esasperato si è scusato con la sua amica, è andato dal tipo e gli ha detto: “Ma vatteneaffanculo, coglione!” ed è tornato dai suoi amici con cui ha brindato e scolato birre per tutta la notte, infastidendo avventori e molestando donne. Giuro. (Tornato a casa verso le sei o le sette del mattino, Astrosio si è svegliato nel suo letto senza ricordare minimamente come ci era arrivato. n.d.r.)
III. Tale Rodolfo, uomo di saggezza infinita, ha regalato ad Astrosio una definizione di bellezza e profondità senza pari o quasi. Tale definizione si è dilatata nell’animo di Astrosio, assumendo contorni specifici e giustificazioni morali e intellettuali sulle quali non mi dilungo anche perché noiose, probabilmente gratuite e di nessun interesse. Ma però la definizione in oggetto è stupenda. Trattasi della
DIGESTIONE MISTICA, ovvero quello stato della mente in cui si precipita, soprattutto in estate, dopo una mangiata galattica magari di frutti di mare crudi, pepata di cozze, cavatelli ai frutti di mare, frittura di pesce, cozze gratinate, spigola di un chilo e mezzo, caffé, amaro, amaro e amaro. Da Lucio. A Torre C. Ecco, dopo una mangiata del genere in genere si sperimentano stati mentali e sensazioni unici nel loro genere. Il mondo sembra prendere a galleggiare (come effettivamente la scienza dimostra che faccia). E si prende coscienza del proprio posto nell’universo. E si comprende in un lampo il senso della vita, il da dove veniamo e il dove andiamo. Peccato che dopo si dimentica il tutto. Se si vuole, nello stato di D.M., si può provare a visualizzare ogni sorta di mistica entità di cui siamo a conoscenza e non. Nel senso che capita a volta di visualizzare entità mistiche di cui non siamo a conoscenza ma che di sicuro mistiche sono. Ma questo è un altro discorso. Il discorso importante è che Rodolfo mi ha regalato questa definizione e gliene sarò per sempre grato. Per quante volte vinca e mi elimini a poker hold’em.
Ecco, questa in tre semplici punti l’estate di Astrosio. Che è stata anche altro. Ma se si dilungasse, Astrosio finirebbe tipo per fare il diario e non un blog astruso. E ad Astrosio, dei diari, suoi o di altri, non gliene frega un cazzo. Tranne se commestibili.
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