mercoledì, maggio 30, 2007
dopo aver distribuito il certificato di genio, mi sembrava giusto mettere a disposizione sulle pagine del mio blog un certificato di papa. chiunque infatti avesse questo desiderio e\o ambizione, tramite la semplice compilazione del certificato qui in alto, diventerà papa. della religione discordiana. così, una volta compilato, ve lo potete stampare (o se volete, ve lo potete prima stampare e poi compilare) e attaccarlo al muro nella vostra stanza, ufficio, studio, cesso, affianco al certificato di genio. e con questo annuncio anche che sto per fondare una nuova religione. ma ne parlerò meglio nei prossimi giorni. vi benedico in nome dei cappelletti in brodo.
stocasmi
Se tutta la gente del mondo si regalasse un euro a vicenda, in coppie estratte a sorte in un’ipotetica anagrafe mondiale, non credo che le cose rimarrebbero così come stanno. Qualcosa cambierebbe perché si attiverebbero miriadi di movimenti caotici che porterebbero il corso degli eventi a subire brusche virate. Se infatti ogni essere umano è portatore sano di minimo due o tre sentimenti o emozioni, il momento dello scambio può provocare miliardi di miliardi di reazioni diverse. Se uno sta nervoso e passa in modo brusco e rude l’euro all’altro a cui lo deve passare si potrebbero dare diversi casi: per esempio l’altro è uno rissoso e irascibile, e infastidito dal gesto brusco di chi gli ha passato l’euro, reagirebbe male, e ne potrebbe nascere una lite se non una rissa. E magari questa rissa si estenderebbe a macchia d'olio fra chi sta loro vicino, e prende le parti dell'uno o dell'altro. Oppure se per esempio un uomo deve passare l’euro a una donna, fra i due potrebbe scattare un colpo di fulmine. Ma gli esempi sono tanti. Per questioni stocastiche, su sei miliardi di esseri umani, suddivisi in coppie estratte a sorte in tutto il mondo, si potrebbero verificare le situazioni più inaspettate. Gente che non si vede da anni, agnizioni, odi sopiti, vecchie storie d’amore, gente che si credeva morta eccetera. Insomma, sarebbe un casino. A parte che i costi per l’organizzazione per l’effettiva realizzazione di questa idea sarebbero altissimi. E quindi non so quanto converrebbe proporre a un’ipotetica autorità mondiale questa idea. E tutto sommato credo di poter affermare a buon titolo che tale idea non verrà mai proposta ufficialmente e con tutti i crismi (tipo carta bollata) a un'ipotetica autorità mondiale che ipoteticamente potesse obbligare tutte le sei miliardi (circa) di persone che stanno sulla terra, né tanto meno realizzata. Peccato.
parole sante - kaos
Il nostro universo fisico non ha più come simbolo il moto regolare e periodico dei pianeti, moto che è alla base della meccanica classica. E' invece un universo di instabilità e fluttuazioni, che sono all'origine dell'incredibile ricchezza di forme e strutture che vediamo nel mondo intorno a noi. Abbiamo quindi bisogno di nuovi concetti e nuovi strumenti per descrivere una natura in cui evoluzione e pluralismo sono divenute le parole fondamentali.
Ilya Prigogine
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martedì, maggio 29, 2007
l'alba
quando a volte l'alba arriva all'improvviso, sono cazzi. e non è colpa dell'alba, in quanto bene o male, è abbastanza prevedibile che arrivi all'orario stabilito. è come al solito colpa tua che ti eri dimenticato che doveva arrivare, prima o poi, l'alba. ti sei appena svegliato, non ti sei ancora lavato, non sei pronto insomma, ma lei arriva lo stesso. imperturbabile entra in casa, indifferente, e fa il suo lavoro. apre la finestra e invade piano piano la casa. il suo passaggio stende una luce nuova sulla scrivania, sulla lampada, sulla tv. e ovunque passa, spazza via la polvere dei giorni scorsi. c'è da dire che l'alba mette ordine e pulisce. e quindi quando se ne va, alla fine, gliene sei grato. però la paghi. 8 euro all'ora. ha 34 anni, 4 figli e parla male l'italiano. e ovviamente è nata in albania.
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lunedì, maggio 28, 2007
tema 2
Apro la finestra e… rumori, odori e colori. Descrivo e racconto.
Quando che apro la finestra sento tanti rumori. Presempio, il vicino che dice che la moglie è zoccola e la moglie che dice che è finocchio. I vicini rompono molti piatti. Chisà le mazzate che danno a Giulio perché quando che si rompono i piatti mio padre mi da tante mazzate che poi mi fa male per due ore. Siccome quelli di sotto rompono molti piatti Giulio si prende molte mazzate. Quando che apro la finestra sento pure molti odori. La vicina di sotto infatti tiene anche problemi del bagno in quanto che sale sempre l’odore della cacca. Mio padre infatti la chiamata zoccola una volta in quanto che sale sempre l’odore di merda che però mio padre ha detto che si dice odore di fogna. Quando che mio padre chiamò zoccola la vicina, il marito della vicina finocchio, salì e voleva dare le botte a mio padre. Ma mio padre vinse.
Quando che apro la finestra vedo pure tanti colori. Che sono: il rosso, il verde, il bianco, il blu e il giallo. Ma pure certe volte il viola.
Ma una volta quando che ho aperto la finestra ho visto pure una persona. Siccome che abito al quinto piano le persone che vedo sono piccole. Questa invece era grande e poi piccola in quanto che si era buttata dal piano di sopra. Per fortuna che era vecchia e che tanto non aveva nessuno come figli o nipoti, se no era una cosa brutta. Invece siccome era vecchia e non aveva nessuno ha deto mio padre che alla fine no era una cosa tanto brutta. Io a mio padre li ho deto che per poco non pensavo che era la befana. E quello mi a tirato uno schiaffo e mi ha deto deficiente.
Quando che apro la finestra sento tanti rumori. Presempio, il vicino che dice che la moglie è zoccola e la moglie che dice che è finocchio. I vicini rompono molti piatti. Chisà le mazzate che danno a Giulio perché quando che si rompono i piatti mio padre mi da tante mazzate che poi mi fa male per due ore. Siccome quelli di sotto rompono molti piatti Giulio si prende molte mazzate. Quando che apro la finestra sento pure molti odori. La vicina di sotto infatti tiene anche problemi del bagno in quanto che sale sempre l’odore della cacca. Mio padre infatti la chiamata zoccola una volta in quanto che sale sempre l’odore di merda che però mio padre ha detto che si dice odore di fogna. Quando che mio padre chiamò zoccola la vicina, il marito della vicina finocchio, salì e voleva dare le botte a mio padre. Ma mio padre vinse.
Quando che apro la finestra vedo pure tanti colori. Che sono: il rosso, il verde, il bianco, il blu e il giallo. Ma pure certe volte il viola.
Ma una volta quando che ho aperto la finestra ho visto pure una persona. Siccome che abito al quinto piano le persone che vedo sono piccole. Questa invece era grande e poi piccola in quanto che si era buttata dal piano di sopra. Per fortuna che era vecchia e che tanto non aveva nessuno come figli o nipoti, se no era una cosa brutta. Invece siccome era vecchia e non aveva nessuno ha deto mio padre che alla fine no era una cosa tanto brutta. Io a mio padre li ho deto che per poco non pensavo che era la befana. E quello mi a tirato uno schiaffo e mi ha deto deficiente.
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venerdì, maggio 25, 2007
categorico & lapidario
uno a volte dopo lunga riflessione arriva a una conclusione e si accorge che è un'emerita cazzata nonché odioso luogo comune. a quel punto due sono le cose: o dice "ho riflettutto inutilmente e queste cinque ore potevo tranquillamente passarle tipo a fare altre cose come giocare alla pleistescio", oppure dice "no, io sono superintelligente e pertanto, se sono arrivato a questa conclusione, vuol dire che il luogo comune aveva ragione, vox populi vox dei, la pleistescio fa schifo e fa male alle menti che invece dovrebbero passare più tempo a leggere i libri intelligenti e a riflettere". personalmente stimo molto molto molto di più a quelli che dicono: "ho riflettuto inutilmente..." eccetera, che a quelli che dicono: "no, io sono supertintelligente..." eccetera. ovviamente, le cinque ore che ho portato ad esempio sono state contate a caso. la riflessione infatti può durare anche meno, o di più, era solo per dire. cioé per fare l'esempio di un emerito coglione che passa cinque ore a rilfettere e poi arriva a una conclusione che è una cazzata. tipo: "...e pertanto non è giusto che certi si sentono migliori di altri". tutti nel nostro piccolo, per quanto piccolo possa essere, o nel nostro grande, per quanto grande possa essere, ci sentiamo migliori di qualcuno o di qualcosa. quindi, che sia giusto o meno non conta un cazzo. deficiente. io per esempio mi sento molto migliore di te. e ora basta, vado a giocare alla pleistescio. ah! a proposito, quel libro bulgaro che mi ha prestato faceva veramente cagare. come? quello scrittore era un perseguitato politico morto in prigione? beh, se lo meritava, vaffanculo!
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giovedì, maggio 24, 2007
il perfetto traslocatore - parte prima
per esempio non si devono aprire gli scatoloni sotto la pioggia in quanto il cartone si bagna e diventa tutto una melma. quindi è opportuno coprirli con dei teli di plastica, se piove, e aprirli solo quando si è al riparo. per togliere il nastro adesivo, l'ideale è un taglierino apposito. la forbice potrebbe infatti provocare danni al contenuto. quindi il consiglio è di non aprire gli scatoloni all'aperto sotto la pioggia, e di aprirli operando tagli sottili sul nastro adesivo, lo scotch, con un taglierino apposito. questo per evitare che il cartone diventi una melma, nel primo caso, e che si danneggi il contenuto, nel secondo. inoltre è assolutamente consigliabile per il trasporto dei mobili rivolgersi a una ditta specializzata e non, per esempio, provare a piazzare sul tettuccio della macchina il frigorifero e nel portabagagli semi-aperto la lavatrice. infatti, è anche proibito dalla legge. è pertanto anche da evitare di fare i traslochi come gli stupidi nella foto a corredo di questo post. bene. con questi piccoli consigli il vostro trasloco andrà liscio e porterete il tutto a destino perfettamente integro. o quasi. infatti, nonostante tutte le accortezze, è quasi invevitabile qualche piccolo graffio qua e là e qualche piccola ammaccatura su oggetti, utensili, elttrodomestici eccetera. siccome comunque chi scrive trova questo post di una noia mortale e l'argomento di un interesse pari a quella di un saggio sulla parte di sotto delle suole delle scarpe, penso che questa rubrica si fermerà alla prima parte. non avrà un seguito, insomma. a mio insidacabile giudizio, decreto l'assoluta inutilità di questo post e pertanto si delibera che la rubrica "il perfetto traslocatore" non andrà oltre la prima parte.
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mercoledì, maggio 23, 2007
diploma di genio
siccome credo di essere il più qualificato in assoluto a dare un diploma di genio, vista la premessa lo metto a disposizione di chiunque voglia scaricarselo e poi pubblicarlo sul suo blog, oppure stamparlo e appenderselo in camera, nello studio, in ufficio, al cesso eccetera. complimenti!
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il continente e l'incontinente
il continente è una cosa tipo l'america, l'asia, l'europa, l'africa, l'oceania eccetera. no, niente eccetera. la parola continente può essere attribuita sulla terra solo a quei cinque territori identificati con i 5 nomi sopra riportati. l'incontinente invece è un soggetto che purtroppo non riesce a controllare le proprie necessità fisiologiche. ebbene, nonostante la somiglianza terminologica il continente e l'incontinente sono cose completamente differenti. ma se si raccogliessero tutti gli incontinenti di tutto il mondo e si mettessero in uno stesso continente, tipo l'oceania, allora si potrebbe parlare del continente degli incontinenti e almeno in parte il problema della differenza di contenuto di termini simili sarebbe risolto.
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martedì, maggio 22, 2007
il lento
Era tanto lento a fare le cose che ci mise un quarto d’ora a svitare il tappo della borraccia e morì disidratato. Mentre attraversava un deserto lungo 10 metri, il deserto più piccolo del mondo. Ma ci mise così tanto a morire che arrivarono i soccorsi e riuscirono a salvagli la vita. Quindi non morì, bugia, ma quasi. (Insomma, di morire, morì, ma non quella volta.) Lo chiamavano “il lento”, infatti i suoi amici non avevano molta fantasia. Erano tutti tipi molto ordinari e con scarso senso dell'ironia. E c’erto non erano le persone più adatte a farlo diventare un po’ più veloce. Insomma, sotto questo aspetto egli fu anche un po’ sfortunato. Avesse avuto amici con una fantasia più vivace, sarebbe stato meglio. Qualcuno di questi ipotetici amici fantasiosi avrebbe potuto aiutarlo a essere un po’ più veloce. Tipo chiamandolo "Flash". E invece niente. Lento era, e lento rimase. Lo chiamavano “il lento”. E faceva tutto molto lentamente. Altrimenti lo avrebbero chiamato in altro modo. O lo avrebbero chiamato semplicemente con il suo nome di battesimo, nel caso in cui non si fosse distinto per qualcosa. O non lo avrebbero chiamato affatto, qualora non fosse esistito. Ma esisteva e si distingueva per la lentezza. E tutto sommato grazie a questo godeva di una certa popolarità. Ma mai nessuno lo aiutò a diventare un po’ più veloce. E quella volta nel deserto per poco non ci rimise la pelle, per quella sua fottutissima lentezza. Morì invece molto vecchio. E a morire ci mise un sacco. Circa 95 anni.
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lunedì, maggio 21, 2007
in generale
il generale e il colonnello sono i due gradi più alti nell'esercito. però, se da un lato dire "in generale" può avere senso, dire "in colonnello" non ha senso alcuno. attuale o potenziale che sia. tuttavia, proseguendo in questa disamina, mi corre l'obbligo di segnalare che alcuni hanno provato a diffondere l'uso della locuzione "in colonnello" in vece della locuzione "in generale". anche se gli alcuni di cui al periodo precedente non esistono, né sono mai esistiti, non si può escludere al di là di ogni ragionevole dubbio che esisteranno. magari formeranno una setta segreta per imporre al mondo la loro amata locuzione. e poi, qualora non dovessero riuscirci con i soli mezzi della persuasione occulta, potrebbero venire allo scoperto, dichiarare guerra al mondo intero e morire eroicamente. ma mi sembra poco probabile. con questo non voglio minimamente sminuire la portata del problema testé esaminato. resta il fatto che mi sembra poco probabile che mai un gruppo di uomini possa formare una setta segreta allo scopo di imporre al mondo l'uso della locuzione "in colonnello" in vece della locuzione "in generale".
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sabato, maggio 19, 2007
alcolismo
una volta, per bere di nascosto, provai a versarmi il vino in una tasca. non fu una buona idea. sgogocciolò tutto attraverso il tessuto e la gente mi guardava male. pertanto lo consiglio vivamente: amo le pessime idee. e mi sentirei molto gratificato se si diffondesse la moda di versarsi il vino in una tasca.
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venerdì, maggio 18, 2007
la polvere
secondo molti maradona è stato il più grande calciatore di tutti i tempi. ma giuro che io ne conoscevo uno che giocava a calcio meglio di lui. ovviamente non è vero, ma è così. inoltre era alto biondo e conduceva una vita sana. si chiamava introberto, ed era molto introverso. questo fu il suo problema. introberto infatti si vergognava di giocare a pallone in pubblico e allora giocava a pallone solo da solo, quando era sicuro che nessuno lo guardava. per fare un esempio, da piccolo, andava al campetto sotto casa, e giocava di notte, al buio. per fare un altro esempio, quando era grande, e magari di notte non poteva, si prendeva un giorno di ferie dal lavoro per andare a giocare a calcio da solo, in un giorno infrasettimanale, verso le 11 del mattino. durante queste partite immaginarie, se avesse avuto giocatori davanti a lui, li avrebbe scartati tutti con tocchi deliziosi e giochi di prestigio. ma purtroppo, essendo partite immaginarie e mancando gli avversari, finiva per restare circa un'ora e mezza fermo a fissare il campo con il pallone sotto il braccio. da solo. a volte al buio. introberto, infatti, era introverso. e così visse, crebbe e morì. era alto, biondo e conduceva una vita sana. quindi morì vecchio. ma nessuno seppe mai che era il più bravo calciatore del mondo. un po' coglione, certo. ma tutti i geni hanno qualche grave difetto. quello di introberto, era che era un po' coglione. e introverso. ma questo l'ho già ripetuto molte volte nel corso di questo post, e non mi sembra il caso di dilungarmi. e nessuno, su questo, può smentirmi.
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mercoledì, maggio 16, 2007
ricordi
io trovo molto astrusi i ricordi. eminentemente astrusi. essi infatti non si capisce bene come funzionano. dando che ci sono due tipi di ricordi, i ricordi delle azioni e i ricordi dei pensieri, ad esempio, ho notato che il tempo dei ricordi delle azioni scorre più o meno in parallelo a quello delle azioni stesse. mentre invece il tempo dei ricordi dei pensieri manco per un cazzo, scorre per cazzi suoi, molto piu' lentamente. se per esempio io mi ricordo una cosa di tre anni fa, il piu' delle volte (ma non sempre, è vero anche questo), me la ricordo come una cosa di tre anni fa. mentre invece se io faccio un pensiero tipo tre anni prima, io oggi me lo ricordo ancora come un pensiero nuovo, mentre invece risale appunto a tre anni prima. o anche dieci, per fare un esempio. quindi insomma il tempo dei ricordi già è una cosa astrusa. ma poi se uno, o lettore, ti chiedesse: dimmi una cosa che hai fatto tre anni fa!, a bruciapelo, tu non sapresti che dire. perché a meno che uno non ci fa mente locale, i ricordi sono disordinati, si accavallano, si inseguono, giocano a nascondino, a guardia e ladri, a moscacieca eccetera. e ovviamente si parla di ricordi di cose normali, non tipo grandi gioie o grandi dolori che invece grosso modo si attaccano come cozze al tempo in cui sono avvenute le relative azioni da cui sono scaturiti. in realtà, o lettore, volendo potresti passare un intero pomeriggio a ricordare. senza fare altro. magari partendo dal ricordo più remoto per cercare di arrivare poi a te sdraiato sul letto quel pomeriggio a ricordare. oppure al contrario, dal ricordo piu' recente, andando a ritroso, fino a quello più remoto. anzi, un pomeriggio potrebbe anche non bastare. potrebbe volerci anche tutta la notte. ma dovresti, o lettore, resistere al sonno, e quindi preventivamente prepararti un thermos di caffé da tenere sul comodino. e secondo me potrebbe diventare un hobby. si potrebbe fondare un comitato, un'associazione tipo la a.l.r. Associazione Liberi Ricordatori. e quindi riunirsi e, dopo aver definito quanto più possibile i propri ricordi che si sono riusciti a ottenere grazie al metodo astruso di cui sopra, raccontarseli a vicenda. cercando quindi di entrare nei dettagli. ovviamente non ricordi tipo "mi è morta la mamma". ma ricordi tipo "due anni fa un mio amico venne a casa mentre stavo mangiando..." cose così...
complotto
voglio quest'oggi fare una precisazione. se io ce l'ho tanto con i vecchi, è per una ragione ben precisa. essi stanno infatti complottando per conquistare il mondo e siccome io l'ho capito essi cercano sempre di ammazzarmi. mi aspettano dietro degli angoli delle strade. dietro dei muretti. dietro delle macchine. e dietro anche di molte altre cose. poi saltano all'improvviso da dietro di queste cose e cercano di aggredirmi. fortunatamente sono appunto vecchi e quindi li scanso facilmente. se erano giovani era molto molto peggio. ma non potendo essere giovani, in quanto, appunto, vecchi, essi non se la cavano bene con gli agguati. né avrebbe senso annoverare qualche giovane fra le loro fila, altrimenti cambierebbe totalmente proprio l'idea, il concetto, il meme del tutto. ma non bisogna illudersi per il fatto che con gli agguati non se la cavano bene. perché sono molto motivati. ma io dico: ma, facciamo il caso che essi conquistino il mondo e riescano nel loro intento, che se ne fanno del mondo se poi tanto muoiono dopo un poco? ho anche provato a farli ragionare, qualche volta, e per poco non mi ammazzavano. non per cattiveria, dicevano loro, ma per dimostrarmi che anche io potevo morire da un momento all'altro. ma a che mi serviva la dimostrazione se poi ero morto? stupidi vecchi...
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martedì, maggio 15, 2007
un episodio spiacevole
un ultrasettantenne mi ha detto che è capace di fare le flessioni sulle dita della mano, cioè non appoggiando tutto il palmo per terra, ma solo puntellando le dita sul pavimento. orbene, siccome a me non me ne sbatteva un beneamato cazzo di questa sua capacità, gli ho detto: "mi stai rompendo i coglioni, vecchio di merda". e quello se l'è presa ammale invece di apprezzare il mio linguaggio greve nonché la mia schiettezza. questo, probabilmente, perché era vecchio. infatti mi ha detto: "scostumato!". e gli ho risposto: "brutta scoria del tempo, non tentare di invadere la privacy della mia sfera di autocoscienza con i tuoi giudizi lapidari! non ci riuscirai mai, o decrepita testa di cazzo!" (altresì concludendo il periodo con un elegante vocativo). ma niente. quello, continuando ostinatamente a non apprezzarmi neanche un po', insisteva con l'invettiva, e diceva: "io sono capace di fare le flessioni sulle dita e da questo ne discende che probabilmente potrei essere anche in grado di avere la meglio in un ipotetico e\o eventuale scontro fisico che mi vedrebbe tuo avversario! non mi fai paura!". al ché gli ho risposto: "tu invece mi fai paura perché sei un vecchio di merda e non hai il dono della sintesi". e me ne sono scappato. questa edificante storia sta a dimostrare che i vecchi che fanno le flessioni sulle dita di una mano sono drogati. ma non so perché questa storia dimostra quanto ho poc'anzi affermato dimostri.
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lunedì, maggio 14, 2007
stoviglie
Mangiando stoviglie si può morire. A questa conclusione sono arrivato non perché abbia mangiato stoviglie e sono stato male. E neanche perché abbia mai conosciuto uno morto per aver mangiato stoviglie. Tuttavia se le stoviglie fossero fatte di cibo, allora credo non si morirebbe. Tipo una forchetta di cioccolato. Tuttavia quando si parla di stoviglie, in genere il pensiero va ad arnesi fatti di acciaio o porcellana o vetro. Tutte cose che servono a mangiare ma che non è opportuno mangiare. Anzi, è del tutto sconsigliabile. Poi ci sono i fachiri, certo, che a volte mangiano stoviglie. Ma non le mangiano per saziarsi, anzi. Le mangiano perché poi la gente li paga e con quei soldi si vanno a comprare il cibo. (Che forse, a quel punto, mangiano con le mani. Forse.) Essendo chi scrive un grande appassionato di stoviglie (bugia), si è documentato sulla storia delle stoviglie (bugia). Tutto questo per dire che non necessariamente qualcosa che serve a fare una cosa (mangiare, in questo caso), può diventare l'oggetto stesso del fare quella cosa che serve per fare. Per esempio un fucile da caccia serve a sparare agli uccelli o alle lepri, ecc. Ma risulta difficile immaginare usare, per esempio, una lepre per sparare a un fucile da caccia. Né avrebbe alcun senso usare un fucile da caccia per sparare a un altro fucile da caccia. Certo, se uno vuole, lo può fare. Però la gente non apprezzerebbe questo comportamento come sano, corretto e consono al buon costume.
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venerdì, maggio 11, 2007
autoprevedibilità
certe volte mi compiaccio così tanto di essere astrosio, che mi stupisco di me stesso. altre volte no. anzi, direi anche che il più delle volte mi trovo prevedibile. il più delle volte, infatti, come in un film già visto, so esattamente cosa sto per fare prima di iniziare a farlo. con una percentuale minima di errore. se per esempio decido di bermi un bicchiere d'acqua, si può star certi che nel 90% dei casi dopo qualche secondo mi sto versando un bicchiere d'acqua e dopo qualche altra frazione di secondo... BEVO! lo giuro! quindi insomma non capita spesso che mi stupisca di me stesso. e, ripeto, mi trovo prevedibile. stramaledettamente prevedibile. tanto che a volte mi chiedo se sia ancora amore. mai una sorpresa.
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azioni rumorose
fin dalle scuole elementari si è noto, in quano ci viene spiegato, il concetto di "azione". ebbene, dopo circa sei ore di attenta riflessione, sono giunto alla conlcusione che si può ben affermare che ci sono: a) azioni che fanno rumore; b) azioni che non prodocuno rumore alcuno. nella prima categoria rientra per esempio la ben nota azione che va sotto il nome di "applauso", la quale produce il caratteristico suono o rumore che tutti conosciamo. nella seconda categoria rientra invece l'azione che va sotto il nome di "pensiero", la quale non produce rumore alcuno. ma se invece il pensiero producesse un rumore a bassa frequenza e uno scienziato pazzo scoprisse il modo per intercettarlo e costruisse una macchina tipo che può "sentire" il rumore del pensiero, che potrebbe essere una cosa tipo "struuk! clakclakciok... nieeelk!" eccetera, allora probabilmente magari lo stesso scienziato si dovrebbe poi a quel punto sforzare di interpretrare questo rumore e decodificarlo. ma probabilmente a mio avviso sarebbe totalmente inutile. perché i rumori possono significare mille cose diverse. e non è detto quindi che nonostante i suoi sforzi quello scienziato pazzo abbia fatto una scoperta utile. mi sembrava importante dirlo. prima. ora un po' meno.
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giovedì, maggio 10, 2007
amici immaginari
il concetto è che come dice neil gaiman ebrei, critiani e musulmani litigano per chi è il migliore fra i loro amici immaginari. e questo sta cambiando il destino del mondo. o comunque sta creando un gran casino. una mandria di elefanti corre forsennata per la giungla, una scimmia impaurita scappa su un albero e dall'alto si accorge che dietro gli elefanti corre un topolino. "che cazzo sta succedendo?!", chiede la scimmia al topolino. e il topolino, con l'affanno, risponde: "non lo so, ma stamo a ffa un casino!". insomma, a voler essere veramente onesti, tutto ciò lo trovo astruso, tanto quanto. sbagliano? sono stupidi a litigare? chi può dirlo? (io no di certo.) può darsi che c'hanno ragione loro e che in cielo anche i loro tre amici immaginari si stanno picchiando fra loro. il fatto è che ebrei, critiani e musulmani hanno capito che viviamo su una sfera sospesa nello spazio. e non se lo spiegano. però se tipo andassero in un deserto a risolvere le loro cose, io sarei più felice. no, dai, povero deserto. magari su un altro pianeta. no, dai, povero pianeta. insomma, se vogliono portare avanti questa polemica sui loro amici immaginari, per me potrebbero anche andarsene tipo affanculo da qualche parte dove stanno solo loro. ma poi a me mi dispiacerebbe per quella "parte" dove stanno solo loro. quindi, in conlcusione, se sparissero dalla faccia della terra probabilmente non mi dispiacerebbe. e comunque, il fatto che questi si lanciano le bombe per affermare il primato del loro rispettivo amico immaginario, dimostra che, cazzo, l'astruseria io non me la invento. (e poi chi segue questo blog sa quanto gli amici immaginari possano essere pericolosi...)
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mercoledì, maggio 09, 2007
cose che non vanno
il mondo è malato. miriadi di innocenti vengono avviate inconsapevolmente verso mete ambigue. che non porteranno loro nulla di buono. malati vengono illusi di essere sani da una società interessata alla loro degenza. temporali, tuoni fulmini e tempeste si abbattono sulla vita di questi poveri esseri inutili che trascinano a fatica la palla al piede della loro esistenza sotto un cielo plumbeo (appunto). un brulicare di vermi parassiti sale sulle loro gambe, penetra nei loro corpi, raggiunge gli organi vitali e se ne ciba. tutto affoga in un imbuto nero in cui corpi straziati e senza vita vengono ingoiati voracemente. perché? o! ma perché tutto questo?!? perché non ci opponiamo con forza? magari con un girotondo, una manifestazione, una fiaccolata... non so... qualcosa di socialmente utile e rilevante. di incisivo insomma. qualcosa che faccia capire ai burattinai che manovrano le nostre vite che NO! NOI NON CI STIAMO! (BUAHAHAHAHA!!! idioti... BUAHAHAHAHA!!! )
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martedì, maggio 08, 2007
giovedì, maggio 03, 2007
MAI LOVE
o lettore, hai pochi giorni (2\12 maggio) (vabbè, il 2 era ieri, ma era necessario) di tempo per andare a vedere al Teatro Arsenale di Milano uno spettacolo che ad astrosio ieri è molto piaciuto. infatti trattasi di uno spettacolo astruso, dove un tipo sul palco, che poi proprio palco non è, racconta un po' di cose con amore sull'amore. inoltre, allo stesso prezzo, si ottengono buone dose di catarsi e speculazioni profonde, ma passano presto. ci si passa velocemente, come tipo una visita guidata alla gioconda. d'altra parte, quando si ha fretta di andare al moulin rouge, insomma, ho capito, la gioconda è bella... due minuti, tre minuti... ma tornando al discorso, insomma, si passa velocemente davanti a cose come "catarsi", "archetipi" etc, per poi ritornare presto al moulin rouge della storia, delle storie, che si inseguono, si intrecciano e si impastano in una zuppa surreale dove poi però alla fine si ride anche tanto. tipo ieri era la prima e c'era gente che rideva senza sapersi trattenere. con anche un applauso a scena aperta. no, no, c'è pure la catarsi, tranquillo, o lettore. dopo puoi dire in giro, se vai a vedere lo spettacolo, che hai visto delle robbe culturali. c'è anche l'archetipo, tranquillo, o lettore. però si ride. e tanto. ma non mancano spunti di riflessione che conducono a riflessioni cosmogoniche e tipo sul tempo che fugge. ma si ride, e tanto. il tipo, Alessandro Pozzetti, si sposa il 23 giugno. in un parco, a monza... ieri sera ha invitato tutti... ma era la prima. non so se lo rifarà alla seconda, alla terza (e così via fino alla decima). quindi, se vi va bene, vi beccae pure l'invito al matrimonio. insomma, o lettore, te lo consiglio. esci da casa, e per una sera, prendi la barca a vela... (e non rompere i coglioni col fatto che sei stanco, hai lavorato tanto e cazzi e mazzi!)
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mercoledì, maggio 02, 2007
altrologica - il ponte
astrosio trova profondamente altrologico il comportamento umano medio quando ci sono questi ponti. dopo tanto tempo passato al lavoro, tempo vissuto in posti affollati a stretto contatto con altri esseri umani magari non graditi, la gente si affatica per spendere i giorni del ponte in posti affollati a stretto contatto con altri esseri umani magari non graditi. spendendo inoltre metà di quello che ha guadagnato e\o risparmiato. tempo fa, astrosio sentì parlare di guerriglia temporale in termini di resistenza alla sincronizzazione... globale. fenomeni come: file alla posta, traffico, affollamento in bar e\o ristoranti, rientrano negli effetti di tale sincronizzazione. che può tradursi come: tutti a fare le stesse cose negli stessi momenti. (a dirla tutta, astrosio è anche piuttosto seccato dal calo di visite al suo blog durante il ponte, in quanto astrosio, al contrario di tutti gli altri blogger del mondo, vuole e gradisce che il suo blog venga visitato.) astrosio si permette anche di far notare che quando la gente torna dal ponte, non vede l'ora di rimettersi a lavorare e tornare alla sua vita di sempre. che magari non era proprio il massimo. pertanto astrosio consiglia: - ferie: a febbraio; - ponti: a casa; - risparmi a lungo termine: barca a vela; -comprata la barca a vela: partire all'avventura e 'sti cazzi. tu, o lettore, pensi di non poterlo fare? ti sbagli.
Etichette: altrologica