mercoledì, febbraio 28, 2007

cucina astrusa - profit(t?)erol alla carbonara

procurarsi i bignè. procurarsi la panna montata. procurarsi il cioccolato fuso. riempire i bignè con la panna montata e versare sopra il cioccolato fuso. quindi a parte soffriggere in una padella cipolla e guanciale, e a parte cominciare a lessare 100 gr. di spaghetti. in una ciotola intanto sbattete 2 uova con 4 cucchiai di pecorino, sale e pepe. scolare gli spaghetti, inserirli in un vassoio da portata e immediatamente aggiungervi le uova e il guanciale. mescolare e versare il tutto sul profit(t?)erol.

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martedì, febbraio 27, 2007

morsi e rimorsi stoici


gli stoici erano un gruppo di filosofi molto famosi. i morsi e rimorsi sono due cose diverse. i morsi sono delle azioni. i rimorsi delle emozioni. se si toglie la desinenza "zioni" alle due definizioni, rimangono una "a" e "emo". ma questo è un altro discorso. tornando a morsi e rimorsi stoici, mettere insieme queste tre cose sarebbe veramente un capolavoro di astruserie. ma non mi va. se qualcuno ci vuole provare, è libero di postare un commento che poi, a mia discrezione, eventualmente pubblicherò sotto forma di post. ovviamente l'invito è rivolto a chiunque si imbatta in queste pagine virtuale. poco fa ho usato la parola "imbatta", terza persona singolare del congiuntivo presente di "imbattere". questo perché mentre la scrivevo, mi ha fatto quasi ridere. ridere dentro. perché non è che mi sono messo a ridere da solo qui davanti al mio pc. mica sono matto. vabbè... un po' matto forse lo sono. ma chi non è un po' matto a questo mondo? chi? beh, per esempio un mio amico che si chiama girolamo: lui non è matto per niente. potrei dire a questo punto, alla "volemose bene", che non è matto però è noioso. tanto, tanto noioso. ma così non è. infatti girolamo non esiste. si chiama "imbatta" di cognome. girolamo imbatta. anzi, no, mi sono sbagliato. non si chiama girolamo ma bensì giambattista. giambattista imbatta. o era meglio girolamo?

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lunedì, febbraio 26, 2007

l'estinto e il catafalco


fra le robbe astruse che mi sembrano più astruse c'è il culto dei morti. pura altrologica. d'altra parte si usano parole come "catafalco" che significa una roba sopra alla quale si mettono le "spoglie" (altra parola astrusa) del\la caro\a estinto\a. fra l'altro, se un morto si chiama estinto, allora l'estintore dovrebbe essere una cosa che serve a far morire la gente. invece manco per un cazzo. l'estintore serve a spegnere gli incendi. e tornando al catafalco, che c'entra il falco con il catafalco? niente. magari uno si va a trovare la ragione per cui il catafalco ha relazioni linguistiche con il falco. ma sono due cose completamente diverse: il catafalco serve a metterci sopra i morti, il falco invece è un uccello. quindi sono due cose diversa. insomma, se ti muore qualcuno tipo un parente, tu rischi di confonderti. ti presenti al funerale con un uccello e un estintore e tutti ti prendono per pazzo. e a voglia tu a spiegargli che ti sei confuso con le parole. niente. quelli ti cacciano via indignati e ti chiamano "degenere". che palle. magari tu volevi solo fare la cosa giusta e invece ti ritrovi cazziato e cacciato. e poi magari avevi speso pure dei soldi per comprarti il falco e l'estintore, e anche se te li rivendi, non rientri mai delle spese. perché sono di seconda mano. e la gente interessata tira sul prezzo. questo mi dispiace.

sabato, febbraio 24, 2007

c'era una volta...


c'era una volta... no, era un arco. BUAHAHAHAHAH! no vabbè, ricomciamo. allora, c'era una volta un lupo che si mangiò un erbivoro talmente tanto contento di essere un erbivoro (adorava bucare) che il lupo diventò erbivoro. cominciò a frequentare le mucche e le pecore. si vestiva di verde e andava alle riunioni di grinpis. poi una volta incontrò un erbivoro un po' scettico, che aveva un'insana curiosità per la carne. questo gli fece venire di nuovo voglia di carne e se lo mangò. smise di essere erbivoro e anzi, se ne vedeva uno, di erbivoro, se lo mangiava.
questa è una storia molto buffa. fa molto ridere ed è piena di contenuti edificanti. un po' come quei film che fanno ridere ma sono pieni di contenuti edificanti. o un po' anche come quei libri che fanno ridere e sono pieni di contenuti edificanti. e un po' come tutte quelle cose che fanno ridere e al contempo sono piene di contenuti edificanti. insegnamenti morali, lezioni di vita e compagnia bella. anzi, brutta. perché le cose con i contenuti edificanti in genere fanno cagare.
bene, concludo questo post dicendo che stamattina mi sono alzato presto anche se è sabato perché ieri ho dormito sulla poltrona tipo due ore, dalle cinque di pomeriggio alle sette di pomeriggio. questo per la cronaca. effettivamente non è una notizia degna di nota, ma almeno non ha i contenuti edificanti del cazzo. mortacci dei contenuti edificanti.
e comunque alla fine la storia del lupo contenuti edificanti non ne aveva.
quindi tutto quello che ho scritto è completamente inutile.

venerdì, febbraio 23, 2007

caro PG


caro PG, quella sera tu non c’eri, me lo ricordo benissimo. hai toccato il culo alla cameriera, ti sei preso uno schiaffo ed eri completamente ubriaco. eri con dei tuoi amici, di cui uno con la giacca verde, quello sulla destra; alla sinistra, in mezzo, ci sono io, che però nella foto non sono venuto, mi si vede benissimo. sto guardando male quello con la giacca verde, che cazzo di gusti, sto pensando. tu invece nel frattempo eri andato a chiamare la tua ragazza in preda ai sensi di colpa, non posso dimenticarmelo, perché poi sei tornato sorridente, sicuro di aver tranquillizzato la tua ragazza. e ne sono sicuro quasi al cento per cento. peccato che non c’eri, quella sera. altrimenti avrei potuto dirtelo con più certezza. c’erto è che la tua ragazza mi ha poi chiamato per dirmi che era preoccupata perché ti aveva sentito al telefono e le eri sembrato completamente sbronzo. allora sono venuto a cercarti e ti ho trovato seduto al tavolo alla destra di uno con la giacca verde. ma non c’eri. all’ora ho chiesto a quello con la giacca verde se ti aveva visto ma lui mi ha risposto che non esisteva e quindi non poteva sapere alcunché. a proposito, ma tu chi sei?

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giovedì, febbraio 22, 2007

astrosio risponde


Winx scrive: Astruso, visto ke sei futurologo e Astrusologo... secondo te dopo il ProdiBis, torna la grande DC? E poi il bipolarismo dove andrà a finire...nel solito centrismo assoluto? E in caso di elezioni i Power Rangers riusciranno a salvare l'Italia dall'invasione degli ultracorpi AZZURRIII? E tu c salverai ancora ttt dal pericolo...stronzo??? :))))


allora, prima d'ogni cosa bisogna dire che non mi sembra giusto chiamarlo prodibis, ma bensì bisognerebbe chiamarlo BRODIBIS, un po' come billybis, un eroe del monello che pochi si ricordano. detto questo, passo alla risposta: sì, tornerà la grande dc, ma solo più piccola della precedente grande dc, sarà una dc comandata da buttiglione e casini. che, vista la presenza del vino e delle donne, faranno i follini. e mi rendo anche perfettamente conto che quanto ho poc'anzi scritto non fa ridere tranne forse che in una parrocchia di periferia durante lo spettacolino di carnevale.

passando al bipolarismo, potrei dire che a mio avviso rimarrà anche perché, contrariamente a quanto molti pensano, non si riferisce a una forma politica ma alla patologia psichica di cui da tempo soffrono i politici italiani, essendo praticamente tutti dei passive\aggressive. nei loro comportamenti si osserva infatti che a momenti di euforia incontrollabile seguono momenti di cupa depressione, all'infinito (del tipo:"alè, abbiamo vinto! buh, abbiamo perso! alè, abbiamo vinto! buh, abbiamo perso!" eccetera).

i power rangers vincono sempre, contro chiunque. sono più forti di tutti. tutto sta a capire dove si schiereranno.

io contro stronzo ho già dato. basta. non posso sempre sacrificarmi per il mondo intero. quando era scappato dalla scatola sulla mia scrivania era un altro discorso perché mi sentivo in colpa. ma mo non è che posso fare sempre tutto io! cribbio!

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ieri - politologia


ieri sono successe le seguenti cose:
prodi si è dimesso.
astrosio ha passato un pomeriggio in utile per le vie di milano, a piedi.
sorvolando sul secondo punto, passo a parlare del primo.
l'avevo detto io a prodi che cadeva il suo governo. gli avevo detto di farsi chiamare "brodi", e non prodi. e lui niente, a insistere che prodi era il suo nome vero e così doveva andare avanti. io dico, ma insomma, vuoi rimanere in carica almeno un anno o no? ma lui niente, si è impuntato e non ha voluto cambiare il suo nome in "brodi". a voglia io a insistere: "fatti chiamare brodi, fatti chiamare brodi..." quello niente, o! cocciuto peggio di uno molto cocciuto famoso per la sua cocciutaggine. ora però che non si lamenti, non dia la colpa a d'alema, andreotti, pininfarina... la colpa è solo e soltanto lui che ha voluto continuare a farsi chiamare prodi. e non brodi. che era meglio. ora si assumi (buhahahaha! fantocci, venghi! n.d.r.)le responsabilità delle sue scelte. "brodi" l'avrebbe fatto rimanere in carica almeno cinque o sei anni. o sette. pure otto secondo me. brodi è un nome vincente. un po' come max power.

antibuggerotico


da più parti mi si chiede dove reperire il testo della canzone che fa da colonna sonora all'ultimo filmato da me pubblicato sul blog. (bugia. non me l'ha chiesto nessuno.) e quindi lo pubblico in questo post. (questo è vero.)

"Che tempi aò! Che tempi!
So tempi de nevrosi e pizzicosi
La gente è tutta matta da legà
Chi pija l’ansiolitico
Chi l’antibuggerotico
Noi nun pijamo niente
e sai perché

er tranquillante nostro
è solo er vino zumpappà
che scende alegro giù per gargarozzo zumpappà
e puro si sei nero
peggio de un bagherozzo
diventi rosa e nun ce penzi più

è un tranquillante che
se fa coll’uva zumpappà
e nun ze compra ne la farmacia zumpappà
se pija senza ricetta all’osteria
e ppe la dose….. a piacere
e ppe la dose te la vedi tuuuu

so proprio ritornati i tempi cupi
de quando se viveva in ansietà
qua tutti so nevrotici
e puro pisicastenici
noi invece n’semo gnente
e sai perché

er tranquillante nostro
è solo er vino zumpappà
che scende alegro giù per gargarozzo zumpappà
e puro si sei nero
peggio de un bagherozzo
diventi rosa e nun ce penzi più
è un tranquillante che se fa coll’uva zumpappà
e nun ze compra ne la farmacia zumpappà
se pija senza ricetta all’osteria
e ppe la dose….. a piacere
e ppe la dose te la vedi tuuuu

er tranquillante nostro
è solo er vino zumpappà
che scende alegro giù per gargarozzo zumpappà
e puro si sei nero
peggio de un bagherozzo
diventi rosa e nun ce penzi più
è un tranquillante che
se fa coll’uva zumpappàv e nun ze compra ne la farmacia zumpappà
se pija senza ricetta all’osteria
e ppe la dose….. a piacere
e ppe la dose te la vedi tuuuu

Che tempi aò! Che tempi! "

mercoledì, febbraio 21, 2007

stronzo redivivo?





brutte notizie. credo che stronzo sia resuscitato. ed è entrato nella casa del grande fratello sotto le mentite spoglie di massimo, l'ingegnere.
infatti, a parte l'evidente somiglianza fisica, nella puntata di lunedì 19 di "mai dire grande fratello" hanno fatto vedere come ha cominciato a parlare con mirela senza mai fermarsi, appena alzato.
proprio come faceva quando viveva in una scatola sulla mia scrivania.
e più in generale, il suo comportamento è molto molto sospetto, in questo senso.
spero di non sbagliarmi. e spero non voglia riprovare a conquistare il mondo.

martedì, febbraio 20, 2007

che tempi aò



astrosio, fambrus e p.b. per le vie di milano. e ho detto tutto. mica tanto.

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giovedì, febbraio 15, 2007

5 domande a... Francesco Dimitri




saltando di palo in frasca, faccio un’altra intervista.
questa volta, parlo di letteratura.
troppo spesso infatti per letteratura con la L maiuscola si intende tutto tranne quella cosiddetta “di genere”. e, se pure qui si tratta di horror, e non di fantascienza, sembrano cadere nel nulla le parole di un saggio magnifico uscito in francia nel 1960, che recitano: attraverso l’abbondante e straordinaria letteratura detta di fantascienza, si distingue l’avventura di uno spirito che esce dall’adolescenza, si piega alla misura del pianeta, si impegna alla riflessione su scala cosmica e colloca diversamente il destino dell’uomo nel vasto universo. ma lo studio di una tale letteratura, così paragonabile alla tradizione orale degli antichi narratori, e che testimonia moti profondi dell’intelligenza, non è cosa seria per il sociologi. (Pauwels e Bergier – Il Mattino dei Maghi, Mondadori)
qui si parla di horror, non di fantascienza. ma il discorso vale ugualmente. ed è questo il senso dell’introduzione che (il grande) Valerio Evangelisti, uno fra i pochi scrittori italiani ad essere molto seguito anche all’estero, fa all’ultimo libro di Francesco Dimitri, giornalista (XL, il Riformista, HitMania) e scrittore (fra gli altri “Guida alle case più stregate del mondo” e “Neopaganesimo”, Castelvecchi Editore).
Evangelisti, nella sua introduzione, sottolinea il concetto quando parla del fatto che in italia, la parola horror “resta impronunciabile”. eppure, se si leggessero con maggiore attenzione e meno pregiudizi molti dei narratori latini e greci, di cui tanto ci vantiamo di essere eredi, magari si potrebbe riconsiderare il problema. a tal proposito, Evangelisti sottolinea il fatto che la parola horror è una parola latina, non solo inglese. e ci appartiene.
inoltre, nella sua introduzione scaricabile sul sito http://www.gargoylebooks.com/ , sottolinea la portata innovativa del libro di Francesco Dimitri, presentandolo come “un romanzo che non somiglia a ciò che è già stato fatto in italia e, in parte, all’estero”.
essendo io un assiduo lettore del blog di Dimitri, http://www.immaginauta.blogspot.com/ , la cosa ha finito per incuriosirmi, e l’ ho contattato.
e mi ha risposto.
le domande le ho elaborate leggiucchiando qua e là qualche anticipazione und notizia.
ma bando alle ciance, si passi senza indugio all’intervista!

1. la storia che racconti è anche una storia d’amore?
E’ una storia d’amore tout court, tra il protagonista, un giovane frustrato, e una bellissima ragazza molto disinibita, Sofia. Il suo arrivo è preannunciato da sogni che forse sono premonitori e forse sono qualcos’altro: da qui il titolo, che però ha più di un significato, come si scopre poco a poco. È una storia romantica, ma nel senso forte del termine, non in quello impoverito che riduce il romanticismo al regalare fiori a San Valentino.
Amore e orrore sono i due elementi tipici del gotico, perché in effetti cosa c’è di più spaventoso dell’essere innamorati? Spaventoso e bello, d’accordo, ma sempre spaventoso. Travolgente.

2. cosa ti ha spinto a scrivere questa storia?
Volevo scrivere un romanzo gotico ambientato nel mondo che conosco, la Roma di oggi. E dare la sensazione che dentro di essa magia e vita quotidiana, orrori cosmici e ragazze, vivano insieme su un piano di parità. Scrivere un libro che possa piacere a chi ama l’horror, ma anche a tutti gli altri, in modo da superare i confini tra genere e non-genere. Sono confini che fanno bene soltanto ai peggiori giornalisti e ai più attardati tra i professori universitari.

3. ho letto che è già stato opzionato per il cinema. cosa c’è di vero?
Tutto, ma nella fase in cui è il progetto ora, preferirei non parlare. Diciamo che c’è un buon livello di concretezza, anche se niente di fissato su pietra.

4. leggo molto il tuo blog, e trovo molto affascinante quello che penso essere il tuo pensiero. in sostanza mi piacerebbe che rispondessi a questa domanda: cos’è per te l’immaginazione?
Una capacità attiva di creazione della realtà. Se ora penso a quando ho mangiato l’ultima volta una pizza, sto immaginando – il ricordo non ha un livello di concretezza pari all’atto reale. Eppure io considero reali le pizze, anche se, tranne quando le mangio davvero, di fatto la loro “realtà” è del tutto immaginaria. Tutte le pizze che ho mangiato sono immaginarie. E anche, per esempio, i vampiri. I vampiri sono immaginari, nessuno lo nega. Allora qual è la differenza tra un vampiro e una pizza? Questo vale per il ricordo, il passato. Lascio ai lettori con voglia di giocare la possibilità di immaginare cosa può accadere applicando la stessa logica al presente, o al futuro.

5. quanto conta l’immaginazione nella vita di un uomo?
La vita di un uomo è immaginazione, che lui lo voglia o no. Chi si illude di essere “realista”, di vedere “i fatti come sono”, si rende soltanto schiavo dell’immaginazione altrui: visto che l’immaginazione crea realtà, lui si sta gettando anima e corpo in realtà altrui, rinunciando alla propria. Rinunciando, e qui la dico in modo epico, ad essere un dio.
L’immaginazione è sempre in circolo, come il respiro, ma possiamo scegliere se immaginare consapevolmente, o delegare agli altri e firmare in calce. È la stessa differenza che passa tra il respirare in un bosco e stare attaccati al respiratore. A me piace il campeggio e appena posso me ne vado per boschi, ma la nostra società spinge a scegliere i respiratori.
Il punto non è mandare l’immaginazione al potere, come si diceva una volta, ma capire che l’immaginazione è potere, e agire di conseguenza.

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mercoledì, febbraio 14, 2007

i nuovi nomi dei mesi


i nomi dei mesi sono tutti sbagliati. infatti sarebbe molto meglio se febbraio si chiamasse febbraccio. e così anche gennaio, gennaccio. marzo, marcio. aprile resta aprile, anche perché spostando l'accento tonico... maggio si potrebbe chiamare maccio, ma sarebbe poco originale. invece giugno si può tranquillamente chiamare giuccio. luglio se si chiamasse luccio si potrebbe confondere con il pesce, quindi meglio lasciarlo così. agosto invece se si chiamasse aragosto farebbe molto più fine. settembre invece si può chiamare settempre perché si troverebbero facilmente le rime e così uno che vuole scrivere una poesia su settembre si trova avanti con il lavoro. ottobre si può chiamare ottopre perché è vicino a settempre. mentre novembre si può chiamare nevembre, in quanto a volte comincia a nevicare. l'altro mese invece non lo cago proprio perché c'è natale e io lo ignoro, quindi si chiamerà ignorato. quindi, ricapitolando, i nuovi nomi dei mesi dell'anno sono: gennaccio, febbraccio, marcio, aprile, maggio, giuccio, luglio, aragosto, settempre, ottopre, nevembre, ignorato.

martedì, febbraio 13, 2007

io t'ho scoperta stammattina...

plis, clic tu enlarsc


vabbè quella era roma... ma questo stamattina si vede stamattina dal balcone della cucina di casa mia... in basso c'è la sma di piazza frattini; in alto san siro... che vi debbo dire (mi debbo alzare e me ne debbo andare... diceva il mai abbastanza rimpianto cosimo de lauro... a proposito p.b., sai quello che dobbiamo fare...)...
tornando al discorso...
e le finestre so' tanti occhi che te sembrano dì... quanto sei bella... quanto sei bella...
oggi me sembra cheeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
er tempo se sia fermato quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
vabbè, quella era roma... ma 'sti cazzi!
e ssò più vivo
e ssò più bbono...


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lunedì, febbraio 12, 2007

i bulli, il treno e le mucche


ci sono persone che con il loro dire sempre mi stimolano a riflessioni.
una di queste persone è pg, che ho conosciuto attraverso il blog.
pg è ormai uno che, pur non avendolo mai visto di persona, mi sento di poter dire di considerare un amico. non lo stimo, intendiamoci, e il suo blog fa schifo, ma è vero il contrario.

venendo al dunque, commentando con pg a proposito del programma (indegno) della bignardi, mi sono venute in mente un paio di considerazioni, che andrò qui ad elencare ma non ad argomentare anche perché argomentare non mi piace. non pretendo che mi si dia ragione, quindi non scassatemi i coglioni con richieste di argomentazioni. anche se a dire il vero tale caso non si è mai verificato.

ma andiamo ad elencare queste mie preziose riflessioni:

1) i bulli: i bulli sono coloro che se la prendono con i più deboli, li insultano e li picchiano. ci sono forme di bullismo mediatico: ovvero, la prepotenza di chi ha la possibilità di "usare" il mezzo per insultare e prendere per il culo chi non può difendersi.

2) il treno e le mucche: quando fu inventato il treno, alcuni proprietari di mucche avevano paura che le mucche non facessero più il latte. questa paura del nuovo è tipica di mentalità ristrette, grette, meschine. chi non è abituato a un centro commerciale è fisiologico che possa soffrire di alcuni disturbi neurologici. come l'agorafobia, tanto per citarne uno. scambiare questi disturbi fisioligici e rivestirli di significati morali significa solo una cosa: presunzione. così come, mutatis mutandis, rivestire un centrocommerciali di significati morali e definirlo "diseducativo", socialmente diseducativo, equivale a dire che il treno non fa più fare il latte alle mucche.

ovviamente non ce l'ho con pg, a cui pure i centri commerciali non piacciono. lui è lo considero un amico. e anche se non siamo sempre d'accordo su tutto, io lo voglio bene e lo stimo. a lui. tipo a matteo barbone e camera daria biscardi, no. a quelli non li stimo per niente. quelli hanno paura che il treno non fa più fare il latte alle mucche. e sono dei bulli. come griff tannen di ritorno al futuro. chi se lo ricorda? ecco, secondo me lui aveva paura che i treni non facevano fare il latte alle mucche.

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milingo & raysugarsandro


il mio amico p.b. e la mia amica e. mi hanno intimato di fare un post avente come oggetto le due personalità summenzionate.

1) p.b.\milingo: la domanda, posta all'interno di un circolo ellenico (no, p.b.?), era la seguente: "di cosa campa milingo, da quando è stato scomunicato?". ne è scaturito un dibattito in cui si sono inseguite ipotesi argomentate con chiara vivacità intellettuale. ma solo uno ha dato la risposta. tale f., inviso a roccoloturzo per ragioni personali (il gommone...), ebbe a dire: "cuddu campa di negru" (trad. "quello campa di negritudine"). sottointentendendo che la negritudine sia un mestiere o qualcosa di fruttuoso da un punto di vista economico. questa risposta ha soddisfatto tutti e posto fine al dibattito. si è quindi brindato con abbondante birra raffo. ma si stava brindando anche prima, a dirla tutta. la morale è: milingo + birra raffo = verità assolute.

2) e\raysugarsandro: la mia amica e. mi ha fatto conoscere questo estate di spessore. raysugarsandro è artista poliedrico ed eclettico. cantante, attore, pittore, vignettista, nonché self-stylist. è un vero uomo rinascimentale. non smette mai di sperimentare e trovare nuovi sbocchi al suo estro. altre parole sarebbero inutili: vi invito a visitare il sito: www.raysugarsandro.com

un grazie di cuore a e. e p.b.

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venerdì, febbraio 09, 2007

popopòp - ovvero - alba parietti la grande


la pellagra è una malattia che provoca disepitelizzazione delle mani e del collo, diarrea, perdita di appetito eccetera. ecco. a me mi è venuta guardando le invasioni barbariche. questo programma molto interessante, condotto da daria bignardi, purtroppo provoca la pellagra. credo per le dosi massicce di porghesia che contiene. e la porghesia va presa a piccole dosi. molto piccole. altrimenti fa male. ma secondo me non è solo questo. questa malattia viene perché c'è un rivestimento di presunta intelligenza su questa porghesia idiota che viene propinata: stanno parlando di cultura pop senza sapere minimamente che cos'è. ma d'altra parte c'è traccia di ciò nelle avvertenze e\o istruzioni per l'uso: infatti il programma fa riferimento ai barbari. anche se, per le norme vigenti in materia di istruzioni per l'uso e avvertenze, sarebbe stato più corretto definire il programa le invasioni idiote. è astruso, certo, vedere gente che vive nell'agio ormai da anni, e da anni circondata ormai da gente che gli dà ragione tutto il tempo, che pretende di parlare di cose lontane migliaia di anni luce dal loro mondo. e quindi me lo guardo. però, purtroppo, poi mi viene la pellagra.

questo ha scritto astrosio venerdi 9 febbraccio 2007, mentre ancora ascoltava le ultime parole dello slot del programma dedicato alla cultura pop (secondo loro). fortunatamente ALBA PARIETTI, grande, è intervenuta infervorandosi e li ha presi a sberle. gli altri sembravano veramente dei bambini che giocavano a fare gli intellettuali. hanno cominciato a prendersela con centri commerciali, parchi a tema e AUTOGRILL!!! come cazzo si fa a parlare di cultura pop parlando di... AUTOGRILL!?!?!? allora, come faceva notare poc'anzi un'amica al tel, si può capire che uno faccia lo snob con i centri commerciali, perché da buon porghese ci ha tanti soldi per non andarci (bugia, tanto ci vanno tutti); posso capire che uno faccia lo snob con i parchi a tema perché (da idiota) non ci si diverte, e si diverte magari a vedere un film bulgaro di 4 ore dal nome "buio nel deserto"; MA CHE STRACAZZO C'ENTRANO GLI AUTOGRILL!?!?!? uno che fa se va in autostrada? si porta la benzina da casa, per evitarli? o piscia nelle bottiglie di plastica?!?!? ma sanno minimamente cosa si intende per cultura pop?!?! no? allora glielo dico io: la cultura pop indica quella produzione simbolica che si rivolge a un pubblico "trasversale" alle classi sociali ed economiche. facile no?!?!? onore ad ALBA PARIETTI, che li ha presi a sberle, infervorandosi anche. grande, grandissima. GRAZIE ALBA!!!

p.s. porghesi e porghesia: borghesi di sinistra idioti rincoglioniti che passano il tempo a darsi ragione fra loro e fanno cose noiosissime.

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autoapologia


oggi voglio parlare di tutte quelle cose che parlano sui giornali e ai telegiornali. bugia. non mi passa neanche per la testa. sono tutte bugie. quelle che raccontano. non è vero niente. magari qualcosa è vera. ma per sbaglio. io invece sono unico depositario di verità assolute. quindi bisogna chiederle a me e soltanto a me in quanto sono un figo che manco ce lo si può immaginare quanto cazzo sono figo. sono il meglio che c'è in circolazione. a parte la mia bellezza fisica, infatti, io sono anche bello dentro. i miei raggi-x hanno vinto diversi concorsi di bellezza. ma questo è niente. in realtà c'è molto altro da dire sul mio conto. si potrebbero scrivere interi volumi su di me, sulla profondità del mio pensiero, sulla brillantezza delle mie elucubrazioni, sulla novità delle conclusioni scientifiche a cui giungo dopo essermi spremuto le meningi. una volta ho salvato il mondo dal pericolo stronzo. sono insomma un esemplare di essere umano come ce ne sono pochi. anzi nessuno. a parte me. questo era importante scriverlo sul blog. per evitare equivoci. insomma, uno magari potrebbe sbagliarsi, e pensare: "no, questo forse non è bello dentro, forse c'è qualcun altro come lui" eccetera. no. io sono speciale, unico, bellissimo e le mie radiografie vincono tutti i concorsi di bellezza per radiografie. e scrivo questo perché credo che se ne sentiva il bisogno. ora non più.

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giovedì, febbraio 08, 2007

catena - 5 incipit


"c'era una volta, quando il mondo era giovane, un marziano di nome Valentine Michael Smith." (Robert Heinlein, Straniero in terra straniera)

"la caccia ai fantasmi non è troppo diversa dal bird watching." (Francesco Dimitri, Guida alle case più stregate del mondo)

"mi chiamavo Salmon, come il pesce. nome di battesimo: Susie. avevo 14 anni quando fui uccisa il 6 dicembre 1973." (Alice Sebold, Amabili resti)

"alcuni anni fa, nella città di York, esisteva un'Accademia di maghi, i quali si incontravano il terzo mercoledì di ogni mese per leggere lunghi e noiosi documenti sulla storia della magia inglese." (Susanna Clarke, Jonathan Strange & il Signor Norrel)

"in 'alice' e in 'attraverso lo specchio', viene trattata una categoria di cose specialissime: gli eventi, gli eventi puri. quando dico 'alice cresce', voglio dire che diventa più grande di quanto non fosse. ma voglio anche dire che diventa più piccola di quanto non sia ora. senza dubbio, non è nello stesso tempo che alice sia più grande e più piccola. ma è nello stesso tempo che lo diventa." (Gilles Deleuze, Logica del senso)

cuesticuì sono gli incipit più belli del mondo per me, astrosio. ma però posso pure capire che magari a qualcun altro preferiscono altri incipits (plurale).
quindi siccome che è una catena, devo passare la palla a dei blogger, che sono:
roccoloturzo, ilaria, progettoghiaia, maryann, i&i, lagrace, nannarell, selvaggialucarelli e penelope.
fatto.

è uscito!


scaricatevevevevelo! leggetevevevelo! come? basta cliccare sopra alla immagine. non sotto. sopra. (NON COSI'! CON IL MOUSE! NON DEVI SALIRCI SOPRA CON I PIEDI!)

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post interattivo


premesso che... (il lettore ci metta quello che vuole), voglio solo dire che... (il lettore ci metta qui quello che vuole) (d'ora in poi: ilcmqqcv). certo, è anche vero che... (ilcmqqcv), ma se non si considera il problema sotto tutti i suoi aspetti, si rischia di... (ilcmqqcv). ovviamente, questa considerazione non esclude il fatto che... (ilcmqqcv), perché se è vero, da un lato, che... (ilcmqqcv), dall'altro non si può omettere di segnalare una certa... (ilcmqqcv).

insomma, la voglia di una soluzione, di una conclusione, non deve portare a trascurare il rischio della superficialità.

mercoledì, febbraio 07, 2007

telepatia


meno di tre minuti fa stavo parlando via sms con una bella soda, e le ho detto che sono telepatico, in quanto la televisione mi fa stare male. quindi volevo semplicemente dire che secondo me i telepatici sono coloro ai quali la televisione fa stare male. mo, non voglio dire che la televisione fa male, bisogna guardarla di meno, che berlusconi è cattivo, e cazzi e mazzi. non c'entra. poi un'altra volta magari. ma mo non c'entra. semplicemente è che ho individuato una nuova patologia che si chiama telepatia e che consiste nel fatto che la televisione fa un effetto negativo su chi ne soffre. tipo che gli vengono le convulsioni, la diarrea, i brividi e compagnia bella. pure la febbre magari. insomma cose di questo tipo. e tutto ciò si chiama telepatia.

ecco. peccato che la parola è già presa. e serve a indicare a quelli che leggono nel pensiero, comunicano solo con il pensiero e roba così. come jean grey degli x-men. questo giusto per fare sfoggio di cultura. sì, certo, c'è anche xavier. lo so benissimo. grazie.

quanti espertoni.

bah...

cinema - l'uomo invisibile

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stronzo - amarcord



qualcuno si ricorderà certamente di stronzo, il mio amico immaginario che ha provato a conquistare il mondo. e dell'epico scontro che mi ha visto protagonista e vincitore. se invece non se lo ricorda nessuno, vabbè, fa niente. però cliccando sull'etichetta in basso ci si può fare un ripasso. è stata una storia intensa e drammatica, e poteva finire molto peggio. per fortuna ci ho pensato io a salvare il mondo. altrimenti stronzo avrebbe dominato e sarebbe uscito con la testa da tutte le scatole sulle scrivanie. fortunatamente io ho rubato il corpo del draghetto, l'ho raggiunto sui ghiacci e lì ha avuto luogo l'epica battaglia che mi ha visto vincitore, come dicevo prima. è importante conoscere la storia.

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martedì, febbraio 06, 2007

trasferellismo - astruseria notturna


questa opera di trasferellismo già la pubblicai. ora la ripubblico con qualche modifica. ovviamente altre ne verranno, e l'opera si ingrandirà. ed altre opere verranno. fin quando il mondo non capirà! BUAHAHAHAHAHA!!!

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venerdì, febbraio 02, 2007

homo politicus


credo che i tempi siano maturi per antropoformizzare la politica. bugia. non ce n’è nessuna ragione o necessità. tuttavia mi preme riportare qui i risultati di una ricerca che ho fatto io personalmente sulla base di accurate idee balzane.
nel senso di fare una versione antropomorfica della politica e provare a cercare di capire, in base a questo spunto, qual è la naturale propensione politica del corpo umano.
ebbene, anticipo subito i risultati della ricerca: il corpo umano è politicamente equidistante, bipartisan. ovvero, da un altro punto di vista, la politica è antropomorficamente equidistante o bipartisan.
infatti ogni uomo ha un braccio a destra e un braccio a sinistra, un orecchio a destra e uno a sinistra, una gamba a destra e una a sinistra, un occhio a destra e uno a sinistra, una tetta a destra e una a sinistra (per le donne), una palla a destra e una a sinistra (per gli uomini). poi al centro invece ha la bocca, il pene o la vagina, il naso e l’ano.
diciamo quindi che ha 5 elementi a destra, 5 a sinistra e 5 al centro.
la cosa che fa riflettere di questa ricerca durata almeno venti secondi, è che l’ano si trova al centro. questo potrebbe dar vita a una serie di doppi sensi e dare occasione a una serie di battute infinita. un bravo cabarettista ci vi potrebbe sguazzare.
ma il mio fine è la scienza!
non c’erto fare stupide battute sulle facce da culo dei politici e cose così.
anche se c’è da dire che froidianamente insomma tutto finisce per convergere al centro. e fuoriuscire dall’ano. insomma, seguendo i risultati di questa ricerca fiosiognomica-antropomorfica, si arriva alla conclusione che antropomorficamente la politica è merda. ma questo non vuol dire che lo sia in assoluto, io anzi ai politici li voglio bene, gli stimo e gli apprezzo. credo che siano degli eroi che portano sulle spalle il peso della società e troveranno sempre in me un valido alleato.

p.s. d’ora in poi qui si scriverà “c’erto” invece dell’ormai desueto “certo”. quando e se il sottoscritto se ne ricorderà. e a chi vuole fare altrettanto, io lo benedico.

giovedì, febbraio 01, 2007

bud spencer e gesù

gesù non era come ce lo fanno vedere.
tipo biondo con gli occhi azzurri. e con la barbetta tipo lapo elkann.
cioè, anche se non ci credo, io non lo voglio gesù che somiglia a lapo elkann.
ennò.
allora l’altro giorno parlando con il mio amico p.b., egli ebbe a dire una cosa molto bella, profonda, intelligente e geniale. ebbe a dire: “…che poi bud spencer è come noi (riferito a tipo me, lui, fambrus e roccoloturzo) ci immaginiamo gesù!”
lì mi si sono aperte le porte della percezione: ho visto la luce! IO HO VISTO LA LUCE! ALLELUJA!
cioè, io effettivamente gesù me lo immagino come bud spencer. e non come lapo elkann.
cioè, se gesù non è proprio gesù ma qualcosa che rappresenta tipo le cose positive, allora effettivamente bud spencer è come noi ci immaginiamo gesù. (e non solo a livello iconico. cioè, proprio che per noi bud spencer è gesù!)
non quel biondino fighetto là che proprio non mi va giù. soprattutto per la somiglianza con lapo elkann. io a gesù come a lapo elkann non lo voglio.
e questo, non perché abbia niente di personale contro a lapo elkann. però preferisco bud spencer a lapo elkann. anche perché secondo me in un ipotetico scontro budspencere vs. lapoelkann, budspencer lo riempirebbe di mazzate che manco si alza da terra, a lapoelkann. secondo me bud spencer lo riempirebbe di pugni che neanche lui (lapo elkann) si immagina quanti.
d’altra parte, seguendo il mio ragionamento si arriva alla conclusione che gesù=budspencer, quindi credo che chiunque perderebbe in un incontro contro gesù. (babbonatale può dire la sua, ma solo nei cartoni animati.)
quindi viva gesù, ma viva pure a BUD SPENCER!
(e viva pure a p.b. che mi ha regalato questa splendida verità luminosa!)