venerdì, febbraio 29, 2008

jungla

Niente, mi sto arredando la jungla in cui vivo. ci ho messo tutte le comodità. o quasi. alcune comodità completamente inutili, per esempio. tanto da risutare scomode. ci sono infatti comodità scomode. ovvero quelle comodità che per questioni di spazio o di scarso utilizzo risultano poi essere degli ingombri. ma fa niente. uno ogni tanto si deve togliere degli sfizi. e lo so. quanto ho poc'anzi affermato non ha alcun senso. tuttavia penso di avere ragione. come sempre. come tutti. ed è inutile dire che non è vero. tutti pensiamo sempre di avere ragione. pensassimo di avere torto, non staremmo qui. ecco.

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giovedì, febbraio 28, 2008

sputacchiera

C’era un uomo che aveva una sputacchiera ma non la usava mai. La teneva sempre a portata di mano. Ma non la usava in quanto gli sembrava poco igienico e consono ai buoni costumi. Pertanto la teneva lì, inutilizzata, ma sempre lucida e pronta all’uso. Fra l’altro non molti sapevano che era una sputacchiera. Molti pensavano fosse un oggetto qualsiasi e non ci facevano caso. Pertanto quella sputacchiera era come se non esistesse. La gente sì e no se le dedicava un rapidissimo sguardo distratto. Quindi che fosse o meno una sputacchiera nelle intenzioni di chi l’aveva fabbricata è un fatto del tutto irrilevante. Ora era semplicemente una cosa di proprietà di un tizio che si occupava di tenerla lucida. Ma in realtà (colpo di scena!) quel tizio non esiste. Me lo sono inventato. Invece la sputacchiera no, esiste. Nel senso che da qualche parte, a questo mondo, ci sarà una sputacchiera dimenticata da tutti. Ma questo implica che, anche se c’è, è come se non ci fosse. Se “dimenticata” significa quello che significa. E se “tutti” significa quello che significa. Ma, sempre per le stesse ragioni, è come se non ci fosse, pertanto non posso essere sicuro al cento per cento che ci sia. Pertanto un po’ può anche essere che non ci sia. Tuttavia da qualche parte a questo mondo ci sarà una sputacchiera. E’ un fatto molto importante.

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mercoledì, febbraio 27, 2008

il partito

Ho fondato un nuovo partito che si chiama PARTITO. Ho fatto le primarie e mi sono votato segretario. Poi sono salito sul predellino della mia macchina e ho fatto un discorso a nessuno in particolare anche perché ero nel garage. Ma giuro che il discorso l’ho fatto. Siccome non sapevo che dire mi sono limitato a declamare la lista della spesa. Poi ho disegnato il simbolo. Prima avevo pensato a: un animale; un oggetto; una pietra; una pianta. Eccetera. Poi ho pensato a delle persone. Mi sono venuti in mente personaggi dello sport, dello spettacolo, luminari della scienza, rappresentanti politici. Ho pensato di usare come simbolo Veltroni o Berlusconi. Ma non aveva molto senso. Eppure mi sembrava una buona idea visto che quei due prendono un fottio di voti. Quindi ho pensato anche di chiamare il mio partito Forza Italia, visto che ormai il nome è libero. Oppure, l’Unione, visto che ormai anche quel nome è libero. Poi invece ho pensato di chiamarlo Corriere della Sera. Ma non mi piaceva. E allora ho pensato di chiamarlo “Saiwa” o “Pavesini”, “Ringo”, “Togo”, “Carrarmato Perugina”. Questo per dare subito un’impressione positiva agli elettori. Poi invece pero’ ho deciso di lasciarlo così, e di chiamarlo “Partito” e basta. Ovviamente corro da solo e mi candido Premier. Ecco.

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martedì, febbraio 26, 2008

gente per bene

oggigiorno la gente è maleducata. non come ai tempi andati, quando era molto educata. si toglieva il cappello e salutava. oggi invece non si toglie il cappello e non saluta. tira dritto. la gente. ai tempi andati, no. si fermava. e salutava. la gente. e si toglieva il cappello. oggigiorno invece no. la gente non è piu' educata come un tempo. e' tutta maleducata. e non si toglie il cappello, non si ferma, non saluta. tira dritto. ai tempi dei babilonesi, se uno non si fermava e non salutava, togliendosi il cappello, veniva decapitato. questo per dire quanto era imporante, ai tempi andati, salutare, fermarsi e togliersi il cappello. i babilonesi sì che ne capivano di buone maniere. noi invece assistiamo ogni giorno a scene di gente che non si ferma, non saluta, non si toglie il cappello, nella totale indifferenza. quando invece dovremmo fermarci, salutare e toglierci il cappello. e poco importa che cappello non ne usiamo. dovremmo recarci di corsa a un venditore di cappelli, acquistarne uno, calzarlo, quindi raggiungere la scena precedente, fermarci, toglierci il cappello e salutare. questo fa la gente per bene. quella un po' all'antica, certo. tipo i babilonesi.

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lunedì, febbraio 25, 2008

il post della settimana scorsa

sempre a proposito dell'argomento del post della settimana scorsa che non ho pubblicato e a cui non ho mai pensato, insomma, sempre a proposito di un post inesistente della settimana scorsa il cui argomento potenziale pertanto puo' spaziare in lungo e largo nell'infinita possibilità, fisica e metafisica, vie di mezzo comprese, sempre a quel proposito, dicevo, credo si possa affermare con una certa serenità che non ci si compromette in alcun modo affermando quanto sopra, quanto segue e quanto si afferma fra quanto sopra e quanto segue. insomma, la via di mezzo. se infatti la logica è una retta, fra un punto e un altro, ce ne sara' sempre un altro ancora. in quanto non e' scorretto affermare che in una retta di punti ce ne sono a bizzeffe. pertanto posso inventarmi tutte le vie di mezzo che voglio. e inoltre non me le inventerei. perché già ci stanno. al limite le scoprirei. ecco.

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domenica, febbraio 24, 2008

ho fatto un sogno

eccolo:
piu' o meno... ma anche un po' cosi':

...piu' il primo pero'.

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sabato, febbraio 23, 2008

osbel alla comunicazione


(grazie a Jetrian per la segnalazione)

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venerdì, febbraio 22, 2008

comunicazione


carissimi,
per moderare gli accessi al blog e i commenti ho deciso che blablabblà eccetera eccetera. gli ultimi eventi sconvenienti che mi hanno visto oggetto di infamanti accuse di vendita di pancetta autenticata mi hanno convinto a prendere questa decisione. da oggi infatti i commenti saranno moderati. BUGIA!!!!!!! BUAHAHAHAHAHA!!! NUHAHAHAHAHA!!! BUAHHAHAHAH!!! no, niente... sempre la febbre. ecco. e siccome ho la febbre ho la scusa per andare avanti in libertà. per esempio: vi rendete conto che gli usa hanno lanciato un missile nello spazio per colpire un satellite fuori controllo? vi rendete conto? no? vabbe', fa niente. comincio ad avere la netta sensazione che questo post non andava scritto. è una stronzata incredibile! non serve a un cazzo! non mi fa passare la febbre, soprattutto! bah... potrei prendermi tipo un'aspirina invece di scrivere un post, quello sì che mi farebbe calare la febbre. ma le due cose in realtà non sono alternative: non è che uno o scrive un post o si prende un'aspirina! una cosa non esclude l'altra insomma! quindi è inutile che faccio tanto il saputello. e mi rimprovero di scrivere post invece di ingerire dell'acetilsalicilico o paracetamolo in qualche forma. posso fare entrambe le cose. ecco. anzi tutte e tre (acetilsalicilico + paracetamolo + scritturapost).
...sento una musica strana... come di sitar indiani... hehehe... hahahahah... NUHAHAHAHA!!! BUAHAHAHAH!!!

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giovedì, febbraio 21, 2008

Il Camiglione ™

Stanchi di perdere più del tempo necessario per vestirvi? Vi scoccia, ad esempio, mettervi prima la camicia e poi il maglione? Non sopportate dover fare doppia fatica la mattina appena alzati? Da oggi non avrete più problemi grazie al CAMIGLIONE ™! Il Camiglione ™ è l’ultimo ritrovato della scienza magliara e consta di una camicia cunita* al maglione. Grazie alle sue applicazioni in velcro, tale camicia potrà essere anche usata come capo singolo, se per esempio fa caldo. Se fa freddo invece anche, ma potrebbe venirvi un raffreddore e fino ad aprile, almeno, si consiglia di essere molto prudenti in tal senso. Eccomunque con il Camiglione ™, d’ora in poi niente più estenuanti abbottonamenti di camicie, niente più doppia fatica per vestirvi: con un unico, tradizionale, movimento (quello che serve a infilarsi un maglione) sarete in un sol colpo pronti per uscire!Camiglione ™, e la tua vita sarà… MIGLIONE!

*voce del verbo “cunire”, ovvero una cosa a metà fra cucire e unire. (e mo basta rompere i coglioni.)

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mercoledì, febbraio 20, 2008

bussola/bussolotto

secondo gli scribi occitani, non esistono punti di riferimento nel mare della valsacca. pertanto, qualora ci si ritrovi a navigarvi, bisogna portarsi dietro qualche strumento per orientarsi. come una bussola. non un bussolotto, pero'. che serve a lanciare i dadi. è stato dimostrato infatti che se si prova a utilizzare un bussolotto per orientarsi, non si otterrà alcun risultato. eppure nella storia ci sono molte testimonianze di gente che ha provato a orientarsi con il bussolotto, forse tratta in inganno dal nome. bugia. non ci sono testimonianze di questo tipo. era solo per dimostrare come il bussolotto non serve a un fico secco se l'intenzione è quella di orientarsi. mentre la bussola, sì. è un atro discorso. la bussola infatti indica i punti cardinali e cazzi e mazzi, ago calamitato eccetera. il bussolotto invece non indica nessun punto cardinale, non ha aghi calamitati eccetera eccetera. effettivamente il bussolotto non serve a molto. è solo un contenitore del cazzo. che potrebbe chiamarsi anche in altro modo. tipo "contenitore-del-cazzo". ma anche questo nome potrebbe trarre in inganno. ecco. anche se pensandoci bene, ci potrebbero essere bussolotti per bussole. cioe', contenitori appositamente studiati per contenere bussole. a quel punto sì che potrebbero essere utili per orientarsi. anche se indirettamente. ecco.

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martedì, febbraio 19, 2008

vetrina astrusa

oggi mi dedico a una vetrina per cose di persone che stimo, apprezzo e ci voglio anche bene.

primo, il nuovo libro dell' Immaginauta, che sul suo sito lo pubblicizza con questa frase diciamo un po'... ecco. è superfluo dire che apprezzo moltissimo, ecco.
uscirà a giugno. casa editrice Marsilio. si dovrebbe trattare della storia di Peter Pan ambientata ai giorni nostri, a Roma. Io allora mi sono chiesto: che cazzo c'entra Peter Pan a Roma? E in uno scambio di mail, l'ho chiesto pure all'Immaginauta. Il quale mi ha detto: che cazzo centra Peter Pan a Londra? Pensaci... E lì ho capito. Cribbio. Pan è una divinità greco-romana. Ecco. Vabbe'. una figura di merda che mi potevo risparmiare. ma io in genere, quando si tratta di figure di merda, non bado a spese. ecco.

secondo volevo far presente a chi è di Milano, ma anche a chi di Milano non è, che delle foto di una delle più brave fotografe d'Italia, e uso il femminile solo perché è donna, e cioè Claudia Pasanisi Smith, sono esposte in via della Spiga. Giuro. Infatti io mi sono recato ivi e ho fatto le foto delle foto. Ecco.

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lunedì, febbraio 18, 2008

il finto nano

C’era uno che da bambino vide al circo dei nani e gli piacquero un casino. E decise che da grande voleva fare il nano. Purtroppo crescendo diventò alto un metro e settantacinque. Ma non si arrese. Voleva a tutti i costi fare il nano. E quindi cercava di convincere la gente di essere un nano camminando accovacciato e dicendo: “hey, gente, guardatemi, sono un nano!”. Ma la gente non gli credeva, e gli diceva: “bugia. tu fingi solamente di essere un nano, in realtà nano non sei!”. E lui era frustratissimo per questa cosa. Un giorno, mentre pensava a questo e camminava sconsolato per la strada, incontrò un vecchio nano che vedendolo triste gli disse: “cos’hai che non va, o giovane?”.
E lui: “che combinazione! Proprio un nano mi fa questa domanda!”.
E il nano: “Perché? Cosa mai suscita cotanto stupore?”.
E il giovane: “Ma niente! E’ che c’è uno che sta scrivendo una storia del cazzo e mi ha messo in mezzo”.
“Capisco”, disse il vecchio nano, “e pensare che ero pronto a darti molti consigli sull’importanza di sentirsi nano dentro”.
E il giovane gli disse: “Ma ti rendi conto della cazzata che hai appena detto?”
E il vecchio nano rispose: “Effettivamente. Senza dire che non sono neanche un nano. Sono solo lievemente più basso della media e tu invece stai sui trampoli!”.
E il giovane: “Infatti! e poi non sei neanche tanto vecchio!”.
“Infatti!” rispose il vecchio nano, “Ho solo 51 anni. E di questi tempi non sono poi tanti”.
E il giovane: “infatti! la vita media si è allungata e ormai alla tua età è come vivere una seconda giovinezza”.
E il vecchio nano rispose: “infatti! e a parte il fatto che fa iniziare le nostre battute sempre con ‘infatti!’, il bastardo ora ci sta facendo dire luoghi comuni di merda”
E il giovane: “E’ vero! Non è capace di scrivere un dialogo realistico e allora ricorre a questi espedienti da quattro soldi! E ora mi ha fatto iniziare dicendo ‘è vero!’ ”.
E il vecchio nano: “HAHAHA!!! È proprio un cogl…”.
E così cadde loro addosso un meteorite che li sfracellò riducendoli in brandelli sanguinolenti. Eccheccazzo.

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domenica, febbraio 17, 2008

cucina astrusa -- baba' al tonno e sciroppo di chiodi

prendete del tonno in scatola, del burro, dei capperi e mischiate il tutto in una terrina. quando avrete ottenuto un composto omogeneo, inserire il composto nei baba' comprati in precedenza e che mi ero dimenticato di dire. dovete a quel punto passare all'operazione piu' complicata, ovvero l'imbibizione. ovvero dovete imbibere il baba' gia' ripieno di qualcosa. si consiglia lo sciroppo di chiodi la cui ricetta è la seguente: prendere dei chiodi e lasciarli a macerareper una settimana in un litro di alcol; quindi, dopo la settimana di cui sopra, preparate mezzo litro di acqua e bicabornato; unite l'alcol al liquido facendolo colare con un colo in una bottiglia di vetro. quindi potete passare all'imbibizione dei babà. ovviamente lo scirtoppo di chiodi dovrà prepararsi una settimana prima, altrimenti i babà ripieni di tonno e capperi si deteriorano. una volta che i vostri baba' saranno pronti, si raccomanda di buttare il tutto: ingerirlo può provocare decesso.

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sabato, febbraio 16, 2008

grillo


...hehehe... hahaha... HAHAHAHA!!! BUAHAHAHAHAH!!! ehm...

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venerdì, febbraio 15, 2008

scelte difficili

Se vi trovate di fronte a un bivio, una scelta o una decisione da prendere, e le opzioni sono solo due, un dilemma insomma, c’è uno strumento che potrà operare la scelta in vostra vece. Si tratta di una rondella metallica del diametro di due o tre centimetri, di forma rotonda, spessa qualche millimetro che su una delle facce reca un simbolo diverso da quello che reca sull’altra faccia. Tale strumento è comunemente detto “moneta”. A questo punto basterà assegnare un valore x a una delle facce, ove x starà per una delle due opzioni della vostra decisione, e un valore y all’altra faccia, ove y starà per l’opzione opposta. Quindi occorrerà lanciare il suddetto strumento in aria e attendere che atterri, grazie alla forza di gravità, al suolo o su una delle vostre mani. A quel punto basterà osservare la faccia che lo strumento mostra (evidentemente diversa da quella su cui lo strumento e’ atterrato), ricordarsi il valore attribuitogli e prendere la decisione di conseguenza. Se siete indecisi se farla atterrare a terra o su una delle vostre mani, basterà ripetere l’operazione facendo atterrare la moneta da qualche altra parte. Se siete indecisi dove fare atterrare la moneta, si può facilmente decidere prima di ripetere l’operazione con lo stesso metodo indicato. E se siete indecisi su dove fare atterrare la moneta per decidere dove fare atterrare la moneta per decidere dove fare atterrare la moneta, se su una delle vostre mani o per terra, allora siete fottuti. Mica posso continuare sto post all’infinito. Eccheccazzo.

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giovedì, febbraio 14, 2008

san valentino è frocio

allora, secondo me san valentino è frocio. proprio frocio perso. con tutte quelle cazzo di cose rosa a forma di cuore a me san valentino mi fa vomitare. forse perché non sono innammorato e blablabblà, ma fa veramente cagare, come festa. in una scala di cazzutismo, san valentino è una festa cazzuta meno di zero. le feste cazzute sono halloween e venerdì santo. quelle sì che sono feste cazzute. san valentino invece le prende, e ne prende tante, in un'ipotetica guerra delle feste di cui già scrissi in passato. tipo che si ripara dietro al coniglio di pasqua. che magari forte non è ma che è spalleggiato da Venerdìssanto. Halloween è un po' come The Undertaker, cioè spacca culi per mestiere. e san valentino, che ha pure un nome del cazzo, diciamocelo, si ripara dietro al coniglio di pasqua. e mentre The-Undertaker-Halloween picchia a sangue Babbo Natale e Primo Maggio, che da nemici che erano, ora si presentano insieme alle elezioni per il governo delle feste, san valentino trema dietro al coniglio di pasqua. e così Venerdìssanto si ribella e tradisce all'improvviso il coniglio di pasqua. e lo distrugge di pugni. san valentino gli chiede pietà e Venerdìssanto si limita a pisciargli in testa. Carnevale se ne sta in un angolo. in quanto soffre di personalità plurima. c'ha quello di venezia, quello di viareggio, quello di rio, quello di new orleans. insomma, si fa un po' i cazzi suoi in un angolo perché è in lotta con se stesso. e nessuno gli rompe i coglioni visti i problemi che si ritrova. alla fine vicono Halloween e Venerdìssanto. pasqua, natale, sanvalentino e primomaggio rimangono al tappeto storditi e umiliati. Carnevale va in birreria a festeggiare con Halloween e Venerdìssanto. si fanno insieme una porchetta e a un certo punto Carnevale dice a Venerdìssanto: ma tu non eri quello che non si mangia la carne? Venerdìssanto lo guarda serio un attimo e poi BUAHAHAHAHAH!!! scoppia a ridere. e così felici e contenti Carnevale, Halloween e Venerdìssanto si prendono una sbornia di quelle indimenticabili, poi escono dalla birreria e vanno a puttane. ecco.

p.s. astrosio si scusa con tutti coloro che si sentano offesi dal presente post ma gli ricorda: anche dio ha un gran senso dell'umorismo, prendete l'ornitorinco.
p.p.s. astrosio si scusa con tutti gli amanti dell'ornitorinco: non era sua intenzione offendere quello stupido animale!

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mercoledì, febbraio 13, 2008

l'omino e la clessidra


Stamattina ero lì che guardavo la clessidra per vedere l'ora (la meridiana s'era rotta), e mi sono accordo di avere fame. Siccome non c'erano bar, ristoranti, ostelli o mense per barboni di sorta, e neppure alimentari, mi son detto che tanto male, la clessidra, non sarà. E allora ho cominciato a sgranocchiarla. Non solo: quasi quasi, dicevo fra di me, telefono al Guinnes dei Primati per diventare il primo uomo che s'é mangiato una clessidra. Solo che poi mi sono ricordato del dizionario di latino, dove c'era un disegnino con un omino che inghiottisce una classidrona intera come facevano i Visitors coi topi. La delusione è stata grande. Però, mi dicevo, chi è quest'uomo che ha posato per quell'immagine? Chi è che ha mangiato una clessidra per farsi ritrarre mentre mangiava una clessidra? A vedere l'immagine stessa pareva un uomo vecchio. Ma allora mi sono ricordato della mia macchina del tempo: sono io che nel futuro avevo posato per quell'immagine e l'ho poi spedita alla Loescher, dopodiché mi sono cancellato la memoria col mio smemorizzatore perché Doc Brown dice sempre che non bisogna interferire con futuro perché altrimenti si danneggia il passato e si sconquassa il presente. Ecco. E allora, il primo uomo che mangia la clessidra sarosti fui stebbi (è la consecutio temporum di quando saranno possibili i viaggi nel futuro, un'altra mia
invenzione) io me stesso, e quindi telefono al Guinness delle Scimmie Antropomorfe e glielo dico, ecco, stronzi.

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il senso dell'ippopotamo

è scontato che un ippopotamo pesa molto. ma è anche scontato qualsivoglia fregno che prima costava di piu' e poi costa di meno. tipo una cosa venduta con i saldi. o una cosa venduta da un venditore amico che ti fa lo sconto. insomma, a pensarci bene la parola "scontato" potrebbe creare degli equivoci. ma uno ci deve pensare proprio bene. perche' se non ci pensa poi tanto, capisce subito e l'equivoco non si crea. e non si creda che queste osservazioni siano inutili. sono osservazioni molto profonde. bugia. sono inutili. tuttavia sentivo l'esigenza di renderle manifeste. bugia anche questa volta, non sentivo nessuna esigenza in tal senso. le mie esigenze sono altre. tipo uscire la sera, qualche donna, mangiare, bere eccetera eccetera. fumare. non certo scrivere cose scontate. perche' quanto ho scritto finora è estremamente scontato. e non nel senso che prima costava di piu' e ora costa di meno. no. nell'altro senso. quello dell'ippopotamo.

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martedì, febbraio 12, 2008

navigatore satellitare per neuroni


PROJECT IST FP7 41449/3981
ACRONYM: SINASANE
DENOMINATION: Sistema di Navigazione Satellitare Neuronale

Current scenario
FILIPPIDE è il neurone dedicato alla trasformazione delle esperienze quotidiane in esperienze storiche. Egli lavora in team con GOMEZIO il neurone che archivia le pratiche passate. Filippide e Gomezio si trovano localizzati nei due emisferi opposti della corteccia cerebrale. Ogni giorno l’uno o l’altro sono soggetti a continui spostamenti per portare a termine i loro principali task.
Poiché pero’ GUSTAVO, il neurone che si occupa della gestione di tutti gli stimoli olfattivi linfatici e gustativi, è il neurone che di fatto, insieme a OVIDIO, percorre più volte al giorno il percorso tra il proprio emisfero e quello di FILIPPIDE, spesso e volentieri egli deve necessariamente contattare anche MOTORIO, il neurone che trasforma tutto ciò che è trasformato dai colleghi in segnali poi interpretati dalle varie funzioni di arti ed organi vari.

Current scenario analysis
La scarsità di neuroni e di vie tra essi collegate, unita invece all’elevato carico di lavoro che essi sopportano quotidianamente, ed all’alternarsi dell’uso degli stessi percorsi tutti insieme, genera inutili congestioni tra gli stessi, riducendo così le performances globali del gruppo di lavoro per la evidente mancanza di una regia negli spostamenti dei singoli attori.

Future scenario
FILIPPIDE riceve una soffiata da GUSTAVO, che deve essere immediatamente trasmessa a sia a MOTORIO che a GOMEZIO. Attivando il navigatore satellitare neuronale FILIPPIDE scopre che il percorso verso MOTORIO è già impegnato da OVIDIO e da MENELAO, mentre il percorso verso GOMEZIO è libero da ogni impedimento. A questo punto il recommender consiglia di rivolgersi immediatamente sa GOMEZIO e subito dopo da MOTORIO. Contestualmente OVIDIO tramite il navigatore scopre che FILIPPIDE si sta dirigendo anchegli da GOMEZIO e che andando prima da MOTORIO, e subito dopo da GOMEZIO, in una sola battuta, consegnerà il suo segnale a tutti e due Alla fine del task OVIDIO, MENELAO, e FILIPPIDE avranno percorso il loro giro senza contrattempi, riducendo contemporaneamente tempo e distanza percorsa, garantendo all’intero sistema una performance globale di tutto rilievo.

Future scenario analysis
L’ultilizzo di un Sistema di Navigazione Satellitare Neuronale consentirebbe al gruppo di lavoro neuronale di conoscere anzitempo i flussi di traffico nei vari percorsi quotidiani e di gestire i percorsi meno battuti aumentando così le performances dei singoli operatori ma più globalmente le performances dell’intero sistema.

System features
Il navigatore verrebbe dotato di un automatic recommender system,che, alla bisogna, comunicherebbe in tempo reale il percorso meno battuto, mentre con il sistema di indicizzazione storica dei percorsi verrebbe costituita una knowledge base dello storico, minuto per minuto, dei percorsi più liberi. Il data neuronal trip analyzer, dotato di tecnologie di intelligenza artificiale di tipo Data minino, sarebbe poi in grado di fornire una risposta immediata anche nei casi in cui venga a mancare la copertura satellitare del sistema. Evitando così definitivamente il problema della congestione neuronale.

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lunedì, febbraio 11, 2008

telefonata

A) Pronto?
B) Pronto!
A) Chi parla?
B) In senso lato?
A) No, in senso stretto. Chi parla?
B) In senso stretto parliamo entrambi, alternandoci. In questo momento parlo io.
A) E chi sei tu?
B) Quello che parlava prima che mi facessi la domanda e che sta parlando in questo momento. Sempre per rispondere a quella domanda.
A) Hehehe, quella domanda ormai non mi interessa piu’. Che ne pensi ora di dirmi chi sei?
B) Trovo questa richiesta del tutto ragionevole e notevolmente piu’ interessante della precedente.

A) allora?
B) Allora?
A) mi dici chi sei?
B) in senso lato o in senso stretto?
A) in senso stretto: mi dici chi sei?
B) questa è una delle domande a cui è piu’ difficile rispondere: chi infatti puo’ dire davvero di sapere esattamente chi è? Tu sai chi sei?
A) Senti, smettila di prendermi per il culo e dimmi chi sei
B) Va bene, se ti devi arrabbiare ci provo: sono fondamentalmente un viandante alla ricerca di se stesso.
A) Ma vaffanc…
B) Ho un’agenzia di modelle sole, giovani e straniere.
A) Cioè?
B) Cioè, sempre rispondendo alla sua domanda, provavo a identificarmi tramite il mio lavoro.
A) Ah… e così lei ha un’agenzia di modelle?
B) No.
A) Ma prima ha detto…
B) Cosa?
A) …che ha un’agenzia di modelle sole… giovani…
B) No. bugia. Non ho detto niente di tutto cio’.
A) Va bene, ho capito. Arrivederci.
B) Questo è impossibile.
A) cosa?
B) che ci ri-vediamo. Non essendoci mai visti prima, al limite ci vediamo.
A) Sì, certo certo. Ora pero’ devo andare, ok?
B) Dove?
A) Cazzi miei!
B) Quanti ne hai?
A) Miliardi!
B) Mi spiace.
A) Ma vaffanculo.
B) vaffanculo tu.
A) No, tu!
B) No, tu!
A) Sei bravo tu, protetto dal telefono. Se stavamo uno di fronte all’altro ti avrei già spaccato la faccia, credimi.
B) ti credo.
A) e allora perché non vieni allo scoperto e ci vediamo a quattrocchi, figlio di puttana?
B) secondo te sarebbe ragionevole da parte mia avere voglia di incontrarti su queste basi?
A) Vigliacco, stronzo…
B) Dai, calmati.
A) no che non mi calmo, coglione. Vieni qui che ti spacco il culo!
B) No grazie.
A) No, eh? Vigliacco…
B) non sono vigliacco. Solo che non trovo appetibile la prospettiva di venire da te e farmi spaccare il culo.
A) Dì piuttosto che hai paura e ti ripari dietro un telefono!
B) Pensi che sia così piccolo?
A) Eh?
B) Dico, pensi che sia così piccolo che basti un telefono a farmi da riparo?
A) Ma che stai dicendo?
B) Ma insomma, hai detto che mi riparo dietro un telefono! Cribbio! E la cosa è impossibile da un punto di vista scientifico!
A) Senti idiota, io ti uccido, ti spacco la faccia!
B) Ora come ora è impossibile.
A) Basta! Guarda che faccio rintracciare la telefonata e chiamo i carabinieri!
B) In quest’ordine?
A) Eh?
B) Prima fai rintracciare la telefonata e poi chiami i carabinieri?
A) Me ne sbatto dell’ordine! Ti faccio ingoiare la cornetta del telefono con tutto il filo!
B) Impossibile, parlo da un cellulare.
A) AH-HA! Allora sara’ facilissimo incastrarti!
B) In un cellulare? Impossibile. Tu hai qualche problema con le dimensioni.
A) Bastardo! Ti ammazzo, giuro che ti ammazzo.
B) Senti, ho avuto molta pazienza con te ma a questo punto credo che sia legittimo da parte mia avvisare le forze dell’ordine di questa minaccia!
A) Ma che stai dicendo?!?! Non so neanche chi sei!
B) Ma io sì. Ci vediamo in tribunale!
Click!

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domenica, febbraio 10, 2008

spin off


Due atti di pancetta autenticata
Un cliente entra e chiede due atti di pancetta. Invece di due etti di pancetta. Siccome il venditore e’ uno molto scrupoloso, va sul retro e prende della pancetta stesa, la stende (appunto) e ci scrive sopra qualche cazzata tipo atto. Li timbra con un timbro della salumeria e li firma con una penna termica. Poi pero’ si pone il problema dell’autentica. E quindi corre da un notaio, che visto che comunque si fa pagare, dopo un attimo di perplessità, gli autentica i due atti di pancetta. Quindi trafelato il tizio torna al negozio e porge al cliente i due atti. E dice al cliente: fanno 2500 Euro. E il cliente dice: no, scusi, sinceramente costano troppo. Compra altra roba e se ne va. E così il povero tizio scrupoloso rimase con due atti di pancetta autenticati di cui non sapeva che farsene. Provo’ nei giorni successivi a venderli a qualche cliente, anche un pezzo alla volta, ma nessuno li voleva. E così prima che gli atti scadessero, li passò a sua moglie che ci fece una carbonara. Ecco.

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sabato, febbraio 09, 2008

o me! o dita!

O me! O dita!
Chi curerà il curato? Chi ferrerà il ferroviere?
Chi piegherà l’impiegato? Chi addenterà il dentista?
Chi macchinerà il meccanico? Chi tiferà il tifoso?
Domande come queste mi tormentano: o me! O dita!
State ferme, cribbio. Basta scrivere. (Niente, vanno avanti.)
O me, o dita!
D’infiniti cortei di curati, ferrovieri e impiegati,
dentisti e meccanici, città gremite di spalti.
O me, o dita!
Basta scrivere. State ferme. Cribbio. (Niente, vanno avanti.)
La domanda che mi tormenta è: cosa c’è di buono in tutto questo?
Che tu sei qui. Forse. Ma lo spettacolo Astruso continua.
E tu puoi contribuire con le dita.
O me! O dita!

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venerdì, febbraio 08, 2008

travestimenti

Conoscevo uno che amava travestirsi da travestito brasiliano. E vendeva il suo corpo per le strade. Ma rischiava molto. Infatti c’era una legge che riconosceva il marchio D.O.T., Denominazione d’Origine Travesta, solo a chi rispondeva ad alcuni requisiti. Ovverosia: pelle marrò (naturalmente, non per trucco o scarsa igiene); parlare strano; due bicipiti da scaricatore di porto; minimo una quarta di reggiseno; il pisello. Se mancava anche uno solo di questi requisiti, era vietato andare a battere per la strada atteggiandosi a travestito brasiliano. Al limite si poteva andare a battere atteggiandosi a travestito extracomunitario generico. Altrimenti arrivavano subito i gruppi antisofisticazione. E facevano la contravvenzione. Che fa rima con “antisofisticazione”.

Poi conoscevo un travestito brasiliano che si travestiva da persona normale. Ed era bravissimo in questo. Ma bravo, bravo, bravo. Se lo vedevi, non sembrava neanche un travestito brasiliano. Infatti, non si fece neanche l’operazione per farsi crescere le tette. E siccome era molto accurato, per depistare andava a letto con le donne. Anzi, con la donna. Visto che era sposato. Con una donna normalissima. Proprio donna donna, da cui infatti ebbe due figli. E sempre in quanto abilissimo nel depistaggio, lavorava alle poste e conduceva una vita apparentemente normale. E riusciva benissimo anche in questo. Era persino riuscito a non essere Brasiliano. Infatti era di Voghera. Che fa rima con “era”.

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giovedì, febbraio 07, 2008

bah!

cerco' a tastoni l'interruttore, lo trovò, accese la luce, si avvicinò al bancone e ordinò una birra. ma il prete dall'altra parte lo rimproverò di occuparsi poco della famiglia. così uscì dalla palestra e andò in laboratorio. ordinò due atti di pancetta autenticata, ma costavano troppo e non comprò altro che un filtro per l'olio e quattro chili di matite. sulla strada di casa si chiese a cosa mai potesse servire tutto quel gesso e non trovando una risposta lo infilò in una cassetta delle lettere. c'erano delle a, molte b, qualche c e nessuna zeta. che era la lettera che stava cercando. quando finalmente la trovò, si accorse che il mittente era sbagliato. era una N capovolta. un po' contrariato continuò la sua passeggiata dando da mangiare agli ippopotami che si avvicinavano alla sua panchina. e aspettò che il sole sorgesse a occidente.

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mercoledì, febbraio 06, 2008

la cugina immaginaria

questoggi racconto una storia successa veramente ierisera. arrivo alla salsamenteria con la cugina, due posti prenotati a nome "astrosio", e dopo aver preso posto la cugina si alza per andare in bagno. arriva una cameriera e toglie la scodella per il vino dal posto della cugina. alché io attiro l'attenzione della ragazza, bella e straniera, e le chiedo: "scusi, perché mai ha fatto cio'?". e la cameriera: "perché lei è solo!", e io: "no no, non sono solo!". nel frattempo arriva un cameriere e fa alla sua collega: "infatti, non è solo, non vedi che è con il suo amico immaginario?". a quel punto io ho pensato due cose: a) che il cameriere seguisse il blog e fosse al corrente della storia di stronzo; b) che mi fossi inventato tutto, che la cugina non esistesse e fosse un parto della mente. mentre mi arrovellavo in questo dilemma, ho notato che la cugina aveva lasciato la borsa appesa alla sedia. alché ho indicato la borsa e ho fatto al cameriere: "sì, infatti, ho un amico immaginario, e ha gusti particolari!". e mi sono messo a ridere, e il cameriere si è messo a ridere. la cameriera, invece, quella bella e straniera, no. vabbe', nel frattempo è tornata la cugina e le ho raccontato tutto ridendo. ma non ho smesso di guardarla strana per tutto il resto della serata. ecco.

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martedì, febbraio 05, 2008

brevisioni

c'erano una volta due sorelle che si chiamavano di cognome dimissioni. il nome non me lo ricordo. erano bruttine, e nessuno le voleva. e così si rassegnarono.

io penso che in parte abbia ragione... non chiedetemi chi o perchè: è la prima volta che uso un congiuntivo e non sono pratico. PG

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la signora marta

c'era una signora di Fidenza che si chiamava marta. e finquì nessun problema. il problema nasceva dal fatto che di cognome faceva Diffidenza. e finiva per essere la signora Diffidenza di Fidenza. il ché le creava dei problemi. ma minimi. insomma, non è che poi succedeva chissà che cosa perché gli equivoci che si verificavano in virtù della somiglianza terminologica del suo cognome con il suo luogo di residenza si risolvevano in breve e con qualche risata. e non era neanche diffidente in particolar modo, nonostante il cognome. anzi, invece era mediamente ottimista e si fidava mediamente del prossimo. insomma, era una signora come tante. con il cognome strano. ma ci sono cognomi ben piu' strani, e situazioni ben piu' bizzarre di questa testè prospettata. e questa storia insegna, a tutti quelli di Fidenza che si chiamano Diffidenza di cognome, che non devono prendersela per così poco. ovviamente, qualora non esistano persone di Fidenza che si chiamano Diffidenza di cognome, questa storia non serve a un beneamato cazzo. ecco.
(nella foto: Fidenza, Piazza Garibaldi)

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lunedì, febbraio 04, 2008

cento euro

è bello trovare cento euro per strada. ma non ci si può lamentare se non si trovano. così si comporta la gente nell'amore: si lamenta che non trova cento euro per strada.

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domenica, febbraio 03, 2008

dal generale al particolare

ecco un altro esempio di titolo suggestivo che cattura l'attenzione. forse. non lo so. forse la cattura. forse no. pero' in genere uno si sente intelligente quando legge un titolo del genere. pensa: e' vero! ho pensato un sacco di volte anche io al fatto che le cose vanno dal generale al particolare. e quindi si interessa. e si legge magari il testo a cui il titolo faceva da titolo. cioè, per esempio, quanto sto andando scrivendo. che probabilmente non è niente di imperdibile e non porterà da nessuna parte. posso a questo punto, fatta questa premessa, scrivere un po' che cazzo voglio. ma voglio sforzarmi di scrivere una cosa di nessuna utilità o interesse. come per esempio il fatto che l'altro giorno quando ho parcheggiato nell'unico posto libero del parcheggio di linate, le macchine affianco alla mia erano parcheggiate così male che ho dovuto fare il contorzionista per uscire dalla mia. e un angolo dello sportello mi si è conficcato nel petto, mentre uscivo, procurandomi del dolore. ma il dolore non era poi tanto forte. e non mi è uscito neanche il livido. e me n'ero completamente dimenticato finora. cioè fino a quando ho deciso di scrivere qualcosa di inutile e di nessun interesse. ecco.

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sabato, febbraio 02, 2008

il dissenziente

c'era una volta uno che per hobby dissentiva. se si discuteva, lui interveniva e diceva: "io dissento!". poi magari non argomentava, non diceva niente di niente, ma gli piaceva troppo a un certo punto assumere un'aria sprezzante e indignata e dire: "io dissento!". e insomma divento' un dissenziente famoso, e cominciarono a chiamarlo per farlo dissentire a pagamento. per esempio, quando gli organizzatori di un convegno erano preoccupati perché c'era il rischio che al convegno che stavano organizzando tutti fossero troppo d'accordo, chiamavano lui, e lo facevano dissentire a pagamento. questo successe, ad esempio, al convegno dal titolo: "ma quanto è buona la pizza margherita?". e insomma, il dissenziente cominciò ad avere soldi e successo. ma tutto quel dissentire lo fece ammalare. e il dissenziente morì di dissenteria. com'era prevedibile.

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venerdì, febbraio 01, 2008

antropomorfismi

post dedicato alla mia musa Angie
Si dice che certi cani che vivono molto con gli uomini si credono esseri umani. Allora io mi chiedo, non potrebbe darsi che io sia un cane? Che prove ho per dire che non sono un cane? Se uno è convinto, è convinto. Quello che voglio dire è che probabilmente non so di preciso cosa voglio dire. Ma per esempio se un cane è convinto di essere un essere umano, allora è convinto anche di parlare come un essere umano, di somigliare fisicamente a un essere umano, di scrivere al computer come un essere umano. Di non mangiare in una ciotola, ma a un tavolo apparecchiato. Di non mangiare avanzi e papponi, ma manicaretti prelibati. Insomma, se uno è convinto è convinto. E tipo, al cane di cui sopra, sembra che la gente gli parli, gli dia retta, gli risponda eccetera, esattamente come a un essere umano. Quindi a nulla vale dirgli, al cane di cui sopra, guarda che sei un cane, non un essere umano. Tanto è convinto del contrario. Insomma, può darsi che io sono un cane. Che tutti siamo cani. Che ci crediamo esseri umani. O viceversa. Siamo esseri umani. E ci crediamo cani. E non mi stupirebbe più di tanto. Viviamo su una palla sospesa nello spazio e per un periodo di tempo relativamente breve. Ma conduciamo la nostra esistenza come se la terra fosse piatta e dovessimo vivere in eterno. Insomma, ecco. Può darsi che siamo tutti dei cani. E non abbiamo prove per dimostrare il contrario. Ecco.

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